31a (12a R) serie C girone A – Zanica, AlbinoLeffe Stadium – giovedì 13 marzo (20.45)
AlbinoLeffe – Triestina 2-0 (1-0)
ALBINOLEFFE (3-5-2): Marietta 6; Gusu (cap.) 6,5, Potop 7, Baroni 7; Barba 6,5 (31′ st Munari 6), Agostinelli 8 (40′ st Zanini sv), Fossati 7, Parlati 7 (45′ st Ambrosini sv), Giannini 7; Zoma 8 (45′ st Mustacchio 6), Longo 7 (31′ st Sorrentino 6). A disp.: 1 Facchetti, 12 Taramelli; 5 Zambelli, 21 Ricordi, 26 Angeloni, 42 Borghi, 43 D. Ceresoli. All.: Giovanni Lopez 7,5.
TRIESTINA (4-3-1-2): Roos 6; Jonsson 5,5, Frare 5,5, Bianconi 6, Cancellieri 6; Fiordilino 6 (12′ st Germano 6), Correia (cap.) 6, Braima 6 (22′ st Voca 6); D’Urso 6,5 (27′ st Bijleveld 6); Vertainen 5 (12′ st Strizzolo ), Olivieri 5,5 (22′ st Udoh 5,5). A disp.: 30 Mastrantonio, 39 Mutavcic; 19 Silvestri, 21 Tonetto, 73 Kosijer. All.: Attilio Tesser 5,5.
Arbitro: Peletti di Crema 6,5 (S. Signorelli di Paola, Scribani di Agrigento; IV Guitaldi di Rimini).
RETI: 41′ pt Zoma (A), 20′ st Longo (A).
Note: serata leggermente piovosa, spettatori 411 (biglietti emessi 324, paganti 194 per 1.918 euro al botteghino, abbonati nominali 342 per un rateo di 2.925,71 euro) per un incasso complessivo di 4.843,71 euro. Ammoniti Fiordilino, Barba, Baroni e Bianconi per gioco scorretto. Tiri totali 17-8, nello specchio 4-2, parati 3-1, respinti/deviati 6-2, legni 1-0. Corner 7-4, recupero 1′ e 5′.
Zanica – Apre la zampata sottoporta di Zoma e bissa Longo nel gioco delle torri in combutta col partner di linea e Agostinelli, anche se in mezzo ci sono chances mancate e un abbassamento di baricentro eccessivo. Ma poco importa, perché l’AlbinoLeffe torna al bottino pieno dopo tre pari e il ko a Padova, riprendendo alla Virtus Verona il quarto posto a quota 47 a braccetto col Trento ai danni di una Triestina sempre terzultima ma reduce da ben 21 punti nel solo girone di ritorno e in serie positiva da sette match. Prossimo impegno, domenica in casa del fanalino di coda Union Clodiense.
Ci voleva proprio, nei pressi dell’intervallo, la scivolata del burkinabé a convertire sotto il sette opposto le grandi manovre Agostinelli-Parlati con apertura mancina per il crossante Giannini. In precedenza, poca roba e sfida chiusissima, se è vero che la prima palla verso lo specchio è una telefonata, scollinato il ventesimo, dai venti metri e rotti di Gusu figlia di un borseggio sulla trequarti verso destra. Prima, soltanto la combinazione tra Parlati e lo stesso capitano nel mezzo corridoio per corsetta e scarico dal fondo di Zoma al quarto d’ora e lo schema dal centrosinistra arretrato proprio del salentino concluso in prima persona dal cross fuori centro. A una ventina scarsa dalla pausa, l’apertura di Baroni per Barba che solleva la zolla per il doppio controllo dei due avanti, per ultimo il centravanti, per il sinistro dal limite di Fossati stoppato dal rientro di Fiordilino.
La Bluceleste aumenta il ritmo degli strappi e rimane l’unica a provarci. Minuto trentatré, ecco la botta di seconda del regista monzese da azione d’angolo deviata da Correa in corner dopo la contesa vinta da un superlativo Agostinelli. Da lì, fino al 36′, il girello parlatiano che non s’abbassa a sufficienza, la sganciata del convergente Barba in asse con l’iperattiva e tagliante mezzala sinistra col palo difeso da Roos e la volée svirgolata di Longo sempre prima che inizi l’area direttamente dal servizio di Giannini a rientrare dalla bandierina destra.
Il vantaggio apre anche la partita e per poco Parlati, sempre su assist dell’assistman di mister Undici Reti in campionato, dal velo del compagno-boa in mezzo alle gambe coglie la faccia sotto della traversa col rigore in movimento. L’Alabarda si affaccia con la zuccata a campanile servita da Jonsson a Olivieri per la difesa alta in due tempi della porta di Marietta, ma è Cancellieri con un’estirada davanti alla linea a scongiurare il raddoppio zomiano, a portiere ospite saltato, sull’asse lungo tra Baroni e il compagno di reparto.
Se la prima metà chiude il sipario sulla rovesciata del braccetto fiorentino dall’ultimo angolo del mancino di fascia, la ripresa si avvia con l’allarme rosso di Correia, sinistro alto e soprattutto indisturbato sul ping pong D’Urso-Barba tra scodellata e rinvio di testa in orizzontale. Terzo giro di lancetta; orologio triplicato e la spizzata di Agostinelli da rimessa del laterale proietta Zoma al destro defilato sull’esterno della rete, mentre il giropalla giuliano sforna al 12′ una seccata larghissima di Cancellieri da lontano. Nemmeno una lancetta e Parlati di sinistro per un nulla non sfrutta la sponda di Longo ancora da battuta con le mani dal lato. Oltre l’ora di gioco, occhio a D’Urso che esplode il destro da fuori dritto per dritto sull’angolo del mancino di centrocampo allontanato di pugno in tuffo dall’estremo di casa. Il due a zero al ventesimo è un capolavoro a tre con l’apripista a crossare morbido dal lato corto a sinistra oltre il vertice per la testa del verdellese e quella in caduta del numero 9, a secco dal 20 settembre in casa della Giana.
A nove dal novantesimo, Parlati manca il tris dietro assistenza di Sorrentino perché trova Bianconi a mo’ di diga. A uno, la punizione mancina di Bijleveld dal centrodestra respinta di pugno a corpo in avanti dal portiere torinese. Al quarto di recupero, il salvataggio di Roos alla disperata su Mustacchio lanciato lungo verso mancina da Fossati.
SPOGLIATOI – “È stata una bellissima vittoria. Fisicamente sto benissimo e non mi cambia molto dover giocare da terzo di difesa per le assenze. Ma è più importante la prestazione del gruppo”. Mihai Gusu, capitano in assenza di Borghini, illustra pienamente la soddisfazione dello spogliatoio dell’AlbinoLeffe. Col suo allenatore a metterci il carico del giudizio lusinghiero: “Ringrazio pubblicamente i miei giocatori, di cui vedo le potenzialità ben oltre ciò che vedono loro. Forse non eravamo mai stati così belli dal punto di vista qualitativo”, esulta Giovanni Lopez. Il tecnico dei seriani analizza la sfida: “Il secondo tempo è stato più di gestione, anche se potevamo fare altri gol nel primo, dove abbiamo strameritato il vantaggio. Una risposta importante anche di chi gioca meno come Giannini e Barba a quattro giorni dalla sconfitta di Padova. Tredicesima senza prendere gol, altro dato che mi fa felice. E in avanti è determinante il ritorno al gol di Longo su cui puntiamo. Zoma continua a farne, bene così. Anche Sorrentino e Mustacchio che ha sfiorato il terzo in contropiede alla fine sono entrati bene”. Per Chioggia, nessuna sottovalutazione dell’ostacolo: “Ha perso e sarà pure ultimo, ma non mi fido. Va preparata anche questa con attenzione – chiude l’allenatore romano -. Ci sono sei assenze, tra cui lo squalificato Baroni che stavolta ha stretto i denti per la spalla lussata. Non ci saranno ancora Borghini, Boloca e Astrologo”.
Simone Fornoni