19a serie C girone A – Zanica, AlbinoLeffe Stadium, lunedì 16 dicembre (ore 14.30)
AlbinoLeffe – Virtus Verona 3-1 (1-1)
ALBINOLEFFE (3-5-2): Marietta 6; Borghini (cap.) 7, Potop 7,5, Baroni 6,5; Gusu 6,5, Astrologo 7, Fossati 7 (40′ st Zanini sv), Parlati 7, Munari 6 (15′ st Giannini 7); Zoma 8,5 (40′ st Angeloni sv), Mustacchio 7,5 (26′ st Capelli 6,5). A disp.: 1 Facchetti, 12 Taramelli; 5 Zambelli, 21 Ricordi, 24 Evangelisti, 28 Vinzioli, 73 Bosia, 77 Freri. All.: Giovanni Lopez 7,5.
VIRTUS VERONA (3-5-2): Alfonso 6; Catena 5,5 (1′ st Munaretti 5,5), Toffanin 6,5, Daffara (cap.) 5,5; Calabrese 6, Rispoli 6,5 (25′ st Amadio ), Metlika 6,5, D. Mehic 7 (36′ st Cuel sv), Rigo 6 (25′ st Manfrin 6); Contini 6 (31′ st Odogwu sv), Gomez 5,5. A disp.: 12 Fortin, 22 Sibi; 4 Lodovici, 10 Zarpellon, 17 Oni Smith, 25 Filippi, 30 Gatti, 74 Lerco, 75 Cielo, 85 Fiori. All.: Gigi Fresco.
Arbitro: Turrini di Firenze 5,5 (Spagnolo di Reggio Emilia, Caldarola di Asti; IV Cafaro di Alba – Bra).
RETI: 8′ pt e 19′ st Zoma (A), 17′ pt D. Mehic (V), 24′ st Mustacchio (A).
Note: pomeriggio soleggiato a temperature invernali-moderate, spettatori 162 per un incasso di 4.580,21 euro (1.654.50 al botteghino e 2.925,71 di rateo abbonati – 342 nominali, 274 biglietti emessi). Ammoniti Astrologo, Angeloni e Alfonso per reciproche scorrettezze (rinvio ostacolato e reazione). Tiri totali 18-5, nello specchio 6-2, parati 3-1, respinti/deviati 3-1. Corner 4-5, recupero 0′ e 3′.
Zanica – L’AlbinoLeffe in crescita dà l’idea di essere vicino al decollo. L’ottava (settebello in campionato) dell’ottavo posto, un doppio acuto che vale l’intera orchestra. Nel recupero dopo il rinvio domenicale per nebbia con la Virtus Verona, brava a recuperare inizialmente con un capolavoro del corato-bosniaco di Gussago Dino Mehic, il ragazzo col 10 dipinto sulla schiena e nell’anima fa meraviglie. Comprese, in finalizzazione, l’estirada chiamata dal geniale tacco del compagno di reparto a correggere la traiettoria dal primo corner, la mossa dello scorpione sottoporta sull’ammollo della ne entry Giannini precedono il tris letteralmente regalato all’iperattivo Mustacchio dedito a lavorare di squadra e ad aggiustare il minrino in una sfida condotta da alfa a omega. Ventottesimo punto, piena zona playoff, terza affermazione su sette tra le mura amiche e pazienza se s’è interrotta la serie di quattro clean sheet di fila (nove totali). Oltre il giro di boa, domenica 22 dicembre si chiude l’anno alle tre del pomeriggio in casa del Caldiero Terme; si riprende dopo la sosta invernale il 4 gennaio ospitando l’Arzignano Valchiampo allo Stadium alle 17.30. Le indicazioni per un girone di ritorno in poppa ci sono tutte.
48 secondi e il bosniaco-croato futuro pareggiatore spazza il lavoro della catena di destra di casa a favore di destro in corsa alto di Fossati, mentre finisce sull’esterno della rete la risposta pretenziosa in rovesciata di Calabrese lungo lo schema di Metlika alla trequarti destra allungato di testa dallo stesso bosniaco e allontanato da Baroni sempre in gioco aereo. Al minuto 7 e 19 ecco il rompighiaccio in estirada della vedette bluceleste eludendo la diagonale di Rigo, dietro la regia attenta del playmaker monzese, spostato temporaneamente mezzala sinistra, dalla bandierina destra, con tante grazie a un Mustacchio da 30 e lode all’esame universitario del taconazo. Sulla zuccata di Parlati, ancora mezzodestro, dal lancetto verso il decimo dell’assistman, invece, a negare il raddoppio di Zoma in tap-in c’è il fuorigioco proprio del salentino. Fra 13′ e 14′, altro paio di chances nitide, con Alfonso a chiudere Parlati, proiettato da Borghini sulla linea di fondo, uscendo poi precipitosamente sulla palla allungatasi da solo dell’attaccante franciacortino, bravo comunque a borseggiare l’appoggio corto di Gomez a Cetena. Chi di angolo ferisce, però, di angolo perisce e alla primissima sortita i veneti impattano, perché L’ex atalantino dall’altra parte annusa aria di derby ed ecco la girata al volo spondata da fuori area da Toffanin sulla battuta da sinistra del solito Metlika.
A un tiretto dal ventesimo, l’uomo della smazzata di tacco per il provvisorio vantaggio ne sfiora di suo uno nuovo allargando il girello basso al culmine delle grandi manovre rifinite da Zoma, anche se la posizione pareva quasi impossibile. I Fresco-boys sono difficilini da stanare, eppure l’undici di Lopez, che rimette il brianzolo in regia, martella che è un piacere. Ne capitano altre tre, magari non nitidissime, con Parlati ad alzare dietro il vertice destro dopo aver innescato la combinazione con Gusu e lo scaricante apripista e Borghini ad allargare il terzo tempo agevolato da Munari che poi colpisce di testa quando il campo è quasi finito sul pallone di Fossati e infine ancora Mustacchio a 11′ dalla pausa. Il rilancio del romano per l’appoggio da destra per il rimorchio del Burkinabé è perfetto e il piattone che serve il rigore in movimento pure, ma il portiere ospite è freddo e coraggioso abbastanza da uscire a corpo morto pressoché sui piedi dell’avversario di turno. Occhio a Contini che al 43′ dal nulla manda sul fondo Calabrese che sbaglia comunque la misura. qui di l’allungo in acrobazia di Mustacchio che sorvola lentamente il montante senza sfruttare il cross del pendolino rumeno velato in ascensore dal capitano.
In avvio di ripresa la tenta Fossati di seconda raccogliendo il rilancio corto dell’ex Daffara sul lavoro della catena di sinistra. Astrologo s’intesta la paternità dell’azione con Parlati, Zoma e Munari che lo porta al radente mancino davanti alla lunetta a lato di mezzo metro (5′). A cronometro pressoché triplicato, è Contini a erigere il muretto a secco sulla combinazione Fossati-Parlati con scarico dalla bandierina (mani di Rigo sul traversone mancino di Parlati all’origine?), mentre all’alba del diciassettesimo arriva l’altro tiro veronese nello specchio con la telefonata dell’accentrato Rispoli su tocco di Calabrese dopo un disimpegno imperfetto della difesa locale. Splendido il nuovo nasino avanti bergamasco, con Gusu (che la ridà di testa) e Mustacchio a combinare, la mezzala sinistra ad accompagnare Giannini e l’esterno destro in lob al volo del mattatore di giornata e di sempre. Due minuti più tardi è il volto noto a stoppare Mustacchio sul cioccolatino del migliore. La pratica si chiude lo stesso con l’esterno-bomber di Cologne che in asse all’impostazione da recupero di Potop e della rifinitura del partner di linea, raggiunto dal pugliese cucitura umana tra quelli di mezzo e le punte, ha tempo di sistemarsela alzandola quanto basta da centro area. Si potrebbe anche arrotondare, ma intorno all’ottantesimo Toffanin e la sbracicata di Alfonso negano il poker sporco a Capelli, giratosi di sinistro sul pallone profondo di Borghini, e di quest’ultimo sul la dal fondo a parti invertite. Quinto utile consecutivo: il passetto in più ci sta.
Simone Fornoni