Real Madrid – Atalanta 3-1 (1-0)REAL MADRID (3-5-2):

Courtois; Varane, Sergio Ramos (19′ st Militao), Nacho; Lucas Vazquez, Valverde (37′ st Asensio), Modric, Kroos, Mendy; Benzema, Vinicius (24′ st Rodrygo). A disp.: 13 Lunin, 26 Altube, 12 Marcelo, 22 Isco, 34 Hugo Duro. All.: Zinedine Zidane.
ATALANTA (3-4-2-1): Sportiello; Toloi (16′ st Palomino), Romero, Djimsiti; Maehle, Pessina (39′ st Caldara), De Roon, Gosens (12′ st Ilicic); Malinovskyi, Pasalic (1′ st D. Zapata); Muriel (39′ st Miranchuk). A disp.: 31 Rossi, 95 Gollini, 40 Ruggeri, 41 Ghislandi, 7 Lammers. All.: Gian Piero Gasperini.
Arbitro: Makkelie 5,5 (Paesi Bassi; Steegstra-Diks, IV Lindhout. V.A.R. Blom, A.V.A.R. Kamphuis).
RETI: 34′ pt Benzema (R), 15′ st rig. Sergio Ramos (R), 38′ st Muriel (A), 39′ st Asensio (R).
Note: ammoniti Valverde, Toloi, Nacho e Kroos per gioco scorretto. Tiri totali 12-13, nello specchio 6-4, respinti 3-3, parati 3-3, legni 1-0. Var: 2. Corner 0-5, recupero 0′ e 5′.

Madrid-Valdebebas – 3-1, rimpianti zero. Zapata subentra a Pasalic nella ripresa per la virata alle due punte, soluzione forse da adottare allo start dovendo vincere per forza segnandone più d’uno, ma è già tardi per via di un errore di troppo che troverà prestissimo un seguito poco edificante. E al connazionale Luigino non resta che salvare l’onore con un piazzato dei suoi nel finale. Stavolta niente alibi, non gliel’ha infiocchettato l’arbitro col rosso precoce tipo Freuler. Sportiello regala l’immeritato vantaggio al Real Madrid sotto forma di passaggio chiave per un bel penalty in movimento a rimorchio, quello vero è un delizioso presente dell’altra seconda linea illustre Ilicic. Impossibile centrare l’impresa, nel ritorno degli ottavi di finale di Champions League, per un’Atalanta stranamente distratta e comunque piuttosto asfittica davanti al bersaglio grosso causa fase difensiva a specchio di Zidane.
Partenza a spron battuto e a suon di pressing alto, con occasione subitissimo (3′ scarso) per Gosens, bravo a tagliare davanti all’area piccola sul pallone da sinistra di Muriel ma zavorrato da spaccata e piede destro. Grandi trame qua e là, vedi tredici quasi calato da Pasalic nel triangolo largo e lungo con Gosens e Muriel: sventa Sergio Ramos, perno a tre operato al menisco interno sinistro solo il 6 febbraio. Al 14′, sugli sviluppi del corner e della punizione del terminale unico dal lato corto di destra (contatto Mendy-Toloi), Romero in acrobazia sbatte addosso a Nacho, mentre il rimpallo con Kroos (16′) sul secondo angolo a favore libera il destro alto di Djimsiti. Il modulo dei palleggiatori in blanco oscilla verso il 3-4-1-2 e il 3-4-3 a seconda della posizione di Valverde e Lucas Vazquez, senza che si aprano varchi: Pessina (19′) taglia la strada a Modric sull’onda di una pericolosa sortita di Vinicius allontanata in stacco dal mancino del Reno. A intromettersi nell’uno-due di Benzema con il match winner dell’andata Mendy è il Cuti, a stoppare Vinicius nel dai e vai con Benzema (27′) è invece Djimsiti, di schiena, in caduta, col braccio attaccato. Come parare un rigore già dentro. Tutta colpa di un contropiede innescato da un errore in appoggio di Malinovskyi, preferito a Duvan in uno schieramento imbottito di centrocampisti-jolly.
Al 34′ la leggerezza in rinvio di piede del portiere di stanza a Urgnano, servito all’indietro da De Roon, innesca Modric che s’inserisce per il comodissimo cioccolatino a Karim the Dream. Due giri di lancetta e Gosens fa la sponda al suo centravanti per il nulla, a un tris dalla pausa anziché servirlo il Colonnello prova la botta apertagli ai venti metri dal duo colombianolandese. Makkelie si rivela all’altezza di Stieler giusto alle soglie dalla pausa, quando soffia due volte nel fischietto proprio mentre Muriel si sta involando verso la porta sul filtrante da lontano del monzese. Al rientro dal tunnel ecco la staffetta col sacrificio del meno peggio dei due trequartisti: al 5′ da sinistra il titolare pesca il riservista che, non si sa perché, prova ad accompagnare Gosens di tacco sganciando una bombetta irraggiungibile. Al settebello capita anche alle Merengues di cannare di brutto dopo un paio di cose belle, vedi lo slalomeggiante Vinicius che sbaglia mira di esterno dopo aver scambiato con Mendy all’altezza della riga di mezzo. Un altro paio cronometrico e Sporty si esibisce nella primissima parata accartocciandosi sul maldestro tentativo di replica di Mendy della prodezza del 24 febbraio sulla spinta dell’ala brasiliana messa giù da Toloi. Per soprammercato Gosens esce tenendosi l’inguine: si rischia Ilicic, con sequela di De Roon a destra, del danese a sinistra e di Malina in mediana. Piove sul bagnato al 13′ quando Vini Jr. s’invola causa errore dello sloveno in direzione dell’ucraino: secondo arbitro e Var Toloi affonda il colpo oltre la linea dell’area sul piede destro (il fallo pareva essere iniziato fuori), Ramos concede il bis dal dischetto. Il portiere la tocca, niente da fare. Ecco Palomino per l’oriundo (ammonito) e il 4-2-3-1 e lo scarico del difensore albanese per il mancino largo di Pessina sulla manovra iniziata dall’ex Genk (18′). I nerazzurri non vogliono l’imbarcata e tentano la rimonta almeno per la gloria: verso metà frazione il Toro di Cali riceve da Malinovskyi, Courtois di piede. Poco dopo, però, si rischia il terzo, con Sportiello e il palo a dire di no all’aspirante doppiettista di casa sul traversone di Vazquez. Maehle ci prova di seconda sul terzo tiro dalla bandierina sporcato dal battistrada madridista (31′, centrale), l’estremo baluardo belga deve impegnarsi su Zapata, ancora imbeccato da un numero 18 in crescita quando però la quaglia è volata da un pezzo. Provaci ancora, Dea. 33′, Ilicic per Muriel, mancino alzato sopra la traversa da Varane. Quindi la punizione nel sette appena sbracciata dal Diavolo Rosso, ottenuta da Romero in proiezione offensiva sul contrasto col nazionale francese dopo il santino di San Giuseppe. Zizou ne vuole comunque un terzo, nella vita non si sa mai. Pronti, l’ottimo pendolino destro taglia la trequarti e col piede debole serve il 3-1 sul primo legno al sinistro della new entry Asensio. Agli sgoccioli, girata alta di testa di Djimsiti su palla a rientrare di Maehle e Sportiello ad abbassare la saracinesca su Rodrygo da pochi passi su giocata del franco-berbero. Il sogno torna coi piedi per terra, ma tante grazie lo stesso: solo chi non ci prova mai evita di sbagliare. Al cospetto di cotanto avversario, poi.
Simone Fornoni