Arzignano Valchiampo – AlbinoLeffe 1-1 (0-0)ARZIGNANO VALCHIAMPO (3-4-1-2):
Boseggia 6; De Zen 6 (22′ st Boccia 6,5), Milillo 6,5, Boffelli 6,5; Lakti 6 (22′ st Stefanoni 7), Bordo 7 (40′ st Antoniazzi 6), Cerretelli 6, Cariolato 6; Benedetti 5,5 (32′ st Lunghi 6), Mattioli 5,5; Menabò 5,5 (40′ st Nepi sv). A disp.: 12 Lotto, 22 Manfrin; 3 Rossi, 7 Centis, 14 Di Virgilio, 15 Mauthe, 17 Barba, 27 Toniolo, 32 Campesan, 96 Verduci. All.: Alessandro Bruno 6.
ALBINOLEFFE (3-5-2): Marietta 7; Borghini (cap.) 6, Potop 5,5, Baroni 6,5; Gusu 5,5, Zanini 7 (43′ st Evangelisti sv), Astrologo 6,5 (43′ st Fossati sv), Agostinelli 6, Munari 6,5; Longo 5,5, Mustacchio 6,5 (25′ st Capelli 5,5). A disp.: 1 Facchetti, 12 Taramelli; 3 Giannini, 5 Zambelli, 6 G. Boloca, 26 Angeloni, 28 Vinzioli, 77 Freri. All.: Simone Arceci (Giovanni Lopez squalificato).
Arbitro: Esposito di Napoli 6,5 (Macripò di Siena, Ciannarella di Napoli; IV Paccagnella di Bologna).
RETI: 6′ st Zanini (A), 38′ st Bordo (AV).
Note: cooling break 26′ pt, 23′ st. Ammoniti Potop e De Zen per gioco scorretto. Tiri totali 12-4, nello specchio 3-1, parati 2-0, respinti/deviati 0-2. Corner 6-3, recupero 2′ e 7′.
Arzignano (Vicenza) – L’altra volta Matteo Zanini (nella foto Tommaso Berardi – U.C. AlbinoLeffe), anche se non poteva saperlo, con la sorpresa corsara del neopromosso Caldiero Terme aveva firmato il libro dei sogni e delle grandi illusioni. Niente rimonta da ko, al contrario, ma 1 punto per l’imbucata da corner del capitano locale Bordo, sulla zampata mancina ad Arzignano, inserimento premiato dal rasoterra mancino al bacio aperto dalla combinazione tra Munari e l’aperturista decisivo Mustacchio. Due volti nuovi e la novità in veste di assistman, per l’AlbinoLeffe, nell’incipit dell’uno-due di calendario con le beriche da chiudere nel prefestivo serale cogli eredi storici della L.R.
Scollinato il quarto d’ora, il pericolo sull’uno contro uno concesso da Gusu a Boffelli, e meno male che la palla di Mattioli a giro sul rinvio corto di Potop non si abbassa a sufficienza. La risposta dei blucelesti, privi di Parlati (quadricipite contuso) e Zoma (affaticato), alle soglie dal ventesimo, è duplice e da palla inattiva, con Zanini a toccare per la sassata di Longo deviata in angolo da Milillo e lo stesso specialista a trovare dalla bandierina destra l’incornata di Baroni di poco larga sul secondo palo. Se Munari, invece, tornato pendolino a sinistra, ruolo che solitamente assume con la prima girandola di cambi, viene murato prima di metà frazione, a undici dall’intervallo il braccetto sinistro figlio d’arte è bravo a spazzare l’area dal tracciante da mancina di Mattioli, inaugurando la serie di criticità negli ultimi venti metri completata da Bordo da fuori calciando sull’esterno della rete dopo la conduzione in proprio (42′) e la svettata a lato di Cariolato (44′) su pallone precisissimo del precedente.
Pochi lampi nella ripresa, a onor del vero, ma il primo in grigio da trasferta basta e avanza. I giallazzurri provano a dire trentatré per mostrare di essere vivi, quando Bordo, Stefanoni e Lunghi innescano la girata di Menabò, che disturbato da Borghini e anche dalla diagonale profonda di Zanini, sebbene entrambi non perfetti, gira troppo debolmente per superare l’attento e reattivo Marietta. Parata superlativa per levare dal sette il pallone di Lunghi, mancata perché alle soglie dell’impossibile sulla botta sempre sotto l’incrocio di Bordo sull’angolo da sinistra di Cerretelli. Affanno e paura nel finale per le ulteriori due palle centrare da Stefanoni e la conclusione davanti alla lunetta di Antoniazzi che non inquadra lo specchio al 4′ di recupero.