Empoli – Atalanta 1-1 (0-0)
EMPOLI (3-4-2-1):
Seghetti 8; Dragoner 6 (1′ st Stassin 6,5), Indragoli 6, Mannelli 6,5; Gaj 5,5 (27′ st Majdandzic 6,5), Kaczmarski 6,5, Vallarelli 7, Barsi 7 (6′ st De Ferdinando 6,5); Sodero 5,5 (1′ st Bacci 6,5), Bucancil 6 (27′ st Ansah 6); Corona 6,5. A disp. Vertua, Bacci, Stoyanov, Benyaha, Pauliuc, El Bianche. All.: Alessandro Birindelli 6,5.
ATALANTA (4-3-1-2): Pardel 7,5; Ghezzi 5,5, Comi 6, Guerini 6, Simonetto 7; Martinelli 6,5, Riccio 6 (27′ st Vavassori 6), Manzoni 6,5; Bonanomi 7 (27′ st Fiogbe 6); Vlahović 7 (43′ st Capac sv), Castiello 6,5 (27′ st Gariani 6,5). A disp.: Illipronti, Sala; Obrić, Chiggiato, Armstrong, Tornaghi, Cassa. All.: Giovanni Bosi 6,5.
Arbitro: Zago di Conegliano 6 (Rignanese di Rimini, Mambelli di Cesena).
RETI: 15′ st Vlahovic (A), 23′ st Corona (E).
Note: al 6′ Pardel para il rigore a Corona. Pomeriggio soleggiato, spettatori 200. Ammoniti Dragoner, Comi, Barsi, Simonetto e Gariani per gioco scorretto. Tiri totali 12-12, nello specchio 6-7, parati 5-6, respinti/deviati 2-2. Corner 5-5, recupero 1′ e 4′.
Vinci (Firenze) – L’avvio d’autunno è da foglie verdissime per la Primavera dell’Atalanta, che a immagine e somiglianza della prima squadra deve costruire molto per ottenere il minimo indispensabile, però alla fine mica la porta a casa. Perché l’autore dell’errore dal dischetto locale si rifà ampiamente insaccando in volée il sinistro di seconda sullo schema di Bacci dalla trequarti sinistra. Pardel, che poco prima del rompighiaccio la afferra a De Ferdinando senza poter cucire la pezza sull’ulteriore sbrego, para il rigore che l’avrebbe messa in salita tipo Pordoi, ma ad arrampicarsi sul vantaggio a Petroio contro l’Empoli è ancora Vanja Vlahovic, giratosi sul tocco dentro col tacco di Bonanomi in asse con Manzoni per il terzo urlo di gioia in due partite. Non è bastato, divisione salomonica della posta in palio e 7 punti in 4 turni: lunedì alle 18 si torna a Zingonia ospitando il Sassuolo alle due pomeridiane.
Il penalty di Corona sventato dal portiere polacco, a seguito del sandwich Ghezzi-Comi (il fallo sembra del primo) per frenare l’incursione dell’elettrico Barsi, arriva a metà tra le due occasionissime del futuro risolutore della pratica, cui al 4′ non riesce di tener basso il tap-in di fronte regalatogli dalla fiondata secca e non trattenuta di Bonanomi figlia di una rimessa dal lato destro per poi saggiare sempre di mancino al volo i riflessi di Seghetti, quando Gaj lo serve respingendo corto il crossetto di Martinelli. Uno davvero sul pezzo, vedi 13′ della seconda metà, la più intensa e insieme equilibrata delle due, perché nella prima la Baby Dea di Bosi comanda senza finalizzare. L’ex Partizan, alle soglie del ventesimo, spreca sul fondo l’a tu per tu col guantipede nemico, bestia nera tranne per una volta.
Non un tiro al piccione a senso unico, però. Al 24′ il numero uno polacco deve staccare dall’incrocio la seccata improvvisa di Kaczmarski ripetendosi a 7′ dal 9′ su Majdandzic, altro diversamente destro, innescato davanti alla lunetta da Vallarelli, che in precedenza gli aveva scaldato i guantoni in avvio di ripresa sollecitandogli il voletto. Niente a che vedere, comunque, con la seconda magia del collega azzurro per calare la saracinesca addoso alle precoci ambizioni di 1-0 del serbo (10′) spondato da Castiello, per non parlare del riflesso felino su un altro tentativo ravvicinato del medesimo all’ottantacinquesimo dopo una trattenuta mancata su Simonetto e dell’occhio di lince sul tiro-cross susseguente della new entry Vavassori. Al 3′ di recupero il contropiede non viene chiuso da Ansah al pari del piede prediletto dei tiratori di giornata.