Chi conosce Vittoria Guazzini della Valcar – Travel & Service sa che questa è una di quelle atlete capaci di infiammare il grande pubblico. Forte, potente, determinata, ma soprattutto sempre all’attacco senza la paura di mettere la faccia al vento.
“Anche se abbiamo caratteristiche ben diverse mi ha sempre affascinato il modo di correre di Contador” confessa l’atleta di Prato, pluricampionessa mondiale su pista nella categoria junior “sempre generoso, sempre all’attacco”.
Insomma, uno stile di correre che da sempre hai fatto un po’ tuo, Vittoria. Quanto ti manca il correre su strada?
“Tanto. Il ciclismo non è stare davanti a un muro a pedalare sui rulli come abbiamo fatto nel lockdown. Un periodo che non ho vissuto troppo bene e che mi ha toccato. Non era incoraggiante stare chiusi in casa con tutte quelle notizie, un po’ l’ho accusato. Meno male che ora ci siamo potute ritrovare”.
Hai rivisto le tue compagne di squadra nel ritiro di Livigno. Come ti sembra il gruppo di quest’anno?
“Il gruppo è fantastico, mi trovo bene sia in gara che fuori. Il ritiro è stato un modo per riavvicinarsi dopo tanti mesi, ma sia qui con la squadra che in nazionale a Montichiari, ho notato che il legame tra noi è talmente forte che è come se ci fossimo sempre viste”.
Hai nominato Montichiari, tu sei una delle ‘colonne’ della nazionale azzurra su pista. Fare le Olimpiadi nel 2021 invece che 2020 può essere un vantaggio per la nostra nazionale, visto che la nostra età media è bassa?
“Guarda, se non succedeva niente, era meglio. Certo, come dici tu, per noi atlete più giovani l’avere un anno in più per crescere e allenarci e potrebbe essere un vantaggio. Noi dobbiamo stare concentrate e prepararci. Attualmente dopo il ritiro di Livigno mi sento in crescita. Sono salita in altura con una condizione non alta, perché ho lavorato senza strafare: ora sto facendo lavori per affinarmi di più”.
Quando ti potremo vedere in gara?
“Tra pochi giorni proprio su pista. Correrò le gare di Fiorenzuola a inizio agosto e di Pordenone”.
E per quanto riguarda la strada?
“Quest’anno vorrei fare bene alle classiche del Nord. Per cui prima farò alcune gare open ad agosto, poi farò La Course by le Tour de France a Nizza, il Boels Ladies Tour e – come detto – le classiche”.
Come sarà correre le classiche con il tempo caldo?
“Sai, è tutto strano, bisogna adattarsi. Generalmente il caldo lo preferisco, quindi potrebbe essere un vantaggio per me, ma non è detto”.
Tu sei un’atleta classe 2000 e ciò nonostante lo scorso anno hai corso il tuo primo Giro delle Fiandre. Che sensazioni hai avuto?
“Il salto è stato grande, ma è stato bellissimo. Quando intorno a me vedevo ragazze come Van der Breggen, Van Vleuten e Marta Bastianelli, mi sono detta ‘Finalmente sono qui con le grandi’. Un’emozione grandissima. Qui alla Valcar – Travel & Service c’è la possibilità di fare grandi corse e fare tutta questa esperienza mi sarà utile per i prossimi anni. E poi c’è il pubblico. Ora il ciclismo femminile grazie agli abbinamenti con le gare maschili è conosciutissimo. Non vedo l’ora di essere là a pedalare con le mie compagne”.