GENOVA

– “Buona la prima” si dice in gergo cinematografico, e non è sempre vero, comunque l’Atalanta sbanca Marassi con il classico 2-0 sulla Sampdoria e conferma la sua predisposizione in trasferta. E poi si vedrà nel prosieguo della stagione. L’Atalanta ha vinto, dunque, con sofferenza, con sbavature difensive e con un decisivo aiuto arbitrale. Che, a parti inverse, avrebbe fatto gridare allo scandalo. La Dea si prende i tre punti. All’inizio di campionato, sono come una manna dal cielo. Toloi e Lookman, gli autori della doppietta inflitta ai generosi dorianim e anche un clamoroso palo di Maehle completano il quadro di una partita tutt’altro che agevole e giocata a sprazzi. Per ora va bene così, servono progressi vistosi abbastanza celermente perché domenica si presenta in viale Giulio Cesare il Milan, campione d’Italia, che ha strapazzato l’Udinese.

E’ stato un confronto difficile e complicato per i nerazzurri. Nel primo quarto d’ora solo Sampdoria che ha rischiato di segnare dopo un minuto, prodigioso salvataggio di Maehle su Leris, poi al quarto d’ora, su lancio di Viera, ancora Leris anticipa Maele, i due si strattonano a vicenda, il danese cade a terra mentre il franco-algerino appoggia a Caputo che infila un titubante Musso e Okoli spaesato e fuori posizione. Si comincia male. Pairetto al Var richiama Dionisi che va al video e poi annulla. Da lassù Vittorio De Scalzi, leader dei New Trolls e doriano a vita, scomparso recentemente, chissà quanti improperi ha tirato addosso all’arbitro aquilano. A proposito, prima della partita, commovente ricordo, davanti alla curva Sud, del fratello Aldo e della figlia Armanda che hanno cantato “Lettera da Amsterdam”. Tante grazie da parte dell’Atalanta che, dopo lo sbandamento iniziale, si è ripresa ed ha cominciato ad attaccare, senza fare sfracelli, si è però subito notata l’ottima condizione di forma di Zapata che ha surclassato senza pietà Ferrari, peraltro subito ammonito. E’ il momento migliore degli atalantini: al 22’ clamoroso palo di Maehle sulla sua sinistra su cross, da destra di Hateboer, imbeccato da Muriel nell’unica vivida occasione creata dal colombiani , quattro minuti dopo il gol: Zapata da sinistra mette in mezzo, sponda di testa di Pasalic, Toloi presente nell’area piccola insacca. Giustamente esulta il capitano che lascia così alle spalle gli acciacchi della scorsa.

Nel secondo tempo comincia la vera partita della Sampdoria che vuole a tutti i costi il pari, l’Atalanta arretra pericolosamente, in mezzo al campo Koopmeiners non è ancora al top, De Roon fa quello che può, per fortuna Toloi e Pasalic li aiutano ma è meglio la squadra di Giampaolo con Abdelhamid Sabiri che domina il campo, prende il palo su punizione e crea grattacapi ai difensori nerazzurri. I nerazzurri hanno il merito di non sbandare e anche se i doriani attaccano convinti di pareggiare i nostri tengono con solidità il campo. Tante mischie, altrettanti calci d’angolo, poi entra Quagliarella e sono dolori per la Dea: un diagonale che esce d’un soffio e un montante sopra la traversa. Da parte nerazzurra si confida in Lookman e l’ex Leicester, spostato sulla destra, sembra spaesato ma è lesto a a rispondere in contropiede: prima segna in fuorigioco dopo una fuga di Zapata, poi la seconda volta, imbeccato da un ottimo Malinovskyi, realizza il gol del raddoppio. Intanto la partita d’esordio conferma un Musso che cade nei soliti errori nelle uscite, Okoli ancora immaturo, Koopmeiners lento, Muriel fuori dal gioco, bene invece i due esterni, soprattutto Maehle, e, questa è un’ottima notizia, Zapata in forma smagliante.
GIACOMO MAYER