Varsavia

– Vabbè, l’Atalanta perde ma non demerita, anzi. Poi i galacticos, Valverde e Mbappè, che per un’ora hanno faticato, e anche parecchio, hanno sciorinato le loro immense qualità. Un’ora di gioco, prima della doppietta, che ha messo in mostra una Dea che ha lottato senza paura e senza alcuna sudditanza. Come sempre le amichevoli estive lasciano il tempo che trovano perché la squadra nerazzurra ha sublimato, quasi d’incanto, la sua forza, conosciuta e ammirata in tuto il mondo, con la consueta sagacia tattica e tecnica. Una serata calcistica che è stata comunque fascinosa. Una partita così quando mai capiterà ancora. Senza pronostico, anzi fin troppo esagerato verso il Real ma l’Atalanta non è stata a guardare come è suo costume. E Gasperini ha messo in campo una formazione ridotta per le note assenze. E contro il Real non puoi regalare Scalvini, Scamacca, Zaniolo, Tourè, Toloi e, soprattutto, Koopmeiners. Così va il mondo. L’Atalanta ha costretto per lunghi interminabili minuti il Real a palleggiare senza mai alzare il ritmo ed impensierire il portiere atalantino e permettendo, invece, ai nerazzurri di contrastare le sporadiche e anche cieche iniziative avversarie. Senza tanti fronzoli ma con la coscienza di saper affrontare il Real, l’Atalanta ha giocato uomo contro uomo, imponendo i duelli, anche costruendone, mai sottomessa.. Per un’ora di gioco ci è riuscita in pieno. Ma si sa che quando hai di fronte i giocatori più forti, soprattutto tecnicamente, i rischi di affondare sono presenti. Invece De Roon e compagni hanno continuato con la loro aria niente affatto timorosa e dopo un avvio magari titubante hanno spento i sogni di gloria del Real Madrid. Ds Roon, uno dei migliori in campo insieme a Musso, ha circumnavigato Bellingham che, per i primi quarantacinque minuti, ha vagato per il campo senza trovare una posizione, Ederson ha affrontano l’avversario più difficile, Valverde e Pasalic su Tchouameni. In difesa Hien, timido e falloso in avvio, ha bloccato Mbappè, coadiuvato da Kolasinac e Djimsiti, sempre attenti e pronti a chiudere i varchi. Magari con l’ aiuto di Ruggeri e Zappacosta. E’ iniziato così un avvincente confronto. E’ vero Courtois per lungo tempi è rimasto inoperoso ma anche Musso che, a sua volta, ha svolto l’ordinaria amministrazione senza problemi. Anzi le fiammate si sono accese da parte dei nerazzurri anche perché De Ketelaere si muoveva con intelligenza mentre Lookman, per l’occasione abbastanza fumoso e individualista, cercava di creare ansia a Carvajal. Fino alla traversa, sì la traversa, colpita da una deviazione di Militao su tiro di De Roon. Nel momento migliore dell’Atalanta. Fino al termine del primo tempo quando toccava a Rodrygo colpirla. Un primo tempo giudizioso il pari era strameritato. E anche il quarto d’ora iniziale del secondo tempo quando, dopo due minuti, su cross di De Roon, Pasalic di testa infilava il pallone nell’angolino alla sinistra di Courtois che, invece, spediva in angolo. Occasione d’oro. Poi il gol di Valverde, libero di spedire in rete un cross di Vinicius, complice anche una maldestra scivolata di Hien, fino a quel momento impeccabile. E regalare il vantaggio al Real Madrid è come aprire le porte dell’inferno e così ecco il 2-0 ad opera di Mbappè su assist di Bellingham. Il giocatore inglese, nel secondo tempo, ha subito una metamorfosi decisiva per le sorti della Dea. Il 2-0 era il frutto di un’ incessante carica del Real fino a quel momento costretto ad ammirare le paratone di Musso. La mezzora finale non regalava emozioni ma l’Atalanta ha continuato a lottare. Fino al fischio finale.
Giacomo Mayer