MARSIGLIA

– Non sempre si può vincere, spesso e volentieri un pareggio vale oro, da mettere in cassaforte in vista del ritorno. L’Atalanta esce dalla bolgia, eufemismo, del Vélodrome di Marsiglia, a testa alta dopo una partita di sofferenza ma sempre di lotta come era nelle previsioni. Il risultato mantiene intatte le possibilità di qualificazione, come del resto l’OM che ha giocato una partita come fosse quella della vita. Non è un caso, infatti, che a Marsiglia dessero un’importanza salvifica alla sfida con i nerazzurri, eppure i nerazzurri sono stati in grado di restare a galla, senza mai affondare e anzi, quando ci sono riusciti, anche a giocare bene. Non spesso, non con le solite virtù ma certamente con determinazione e volontà di non cedere.

Il gol di Scamacca, ancora lui, sempre lui, il sedicesimo stagionale, dopo solo dieci minuti di gioco aveva esaltato i duemilaottocento bergamaschi accorsi al Velodrome, subissati di fischi, insulti e improperi dai “vecchi Dodgers” e dai “giovani Winners” delle due curve. Un vantaggio che ha ammutolito, appunto, gli ultras dell’OM e ha dato l’impressione di un’altra partita d’alto livello, invece, dopo dieci minuti esatti, è arrivato il gol del difensore Mbemba al termine di un assedio alla porta di Musso. Atalanta scombussolata ma c’è un ragione: l’infortunio muscolare di Kolasinac, appena dopo il vantaggio atalantino, ha costretto Gasperini a cambiare. Essendoci in panchina due giovani ed inesperti difensori, Comi e Bonfanti, è entrato in campo Pasalic e De Roon è arretrato in difesa. La squadra di Jean Louis Gasset ha sfruttato questo momento di sbandamento, anzi di assestamento, ed è passata all’attacco, seppur con lanci lunghi che hanno procurato almeno quattro angoli di fila. E dopo uno di questi è arrivato il pari.

Poi l’Atalanta è riuscita ad assestarsi, ha dimostrato un forte spessore mentale reggendo l’urto psicologico, anzi ha provato anche a creare problemi a Pau Lopez. Certamente nell’arco della partita la formazione biancazzurra è andato più vicina al gol con l’incrocio dei pali colpito da Ounahi nel secondo tempo mentre nel primo tempo Aubameyang, non in una bella serata, ha fallito clamorosamente il due a uno. La supremazia dell’OM è nata da continui lanci lunghi, non certo manovre o palleggi, e tentativi di superare in velocità la difesa nerazzurra. In un paio di circostanze il nostro centrocampo, Ederson e Pasalic in particolare, si è trovato a malpartito dovendo recuperare in fretta e chiudere i varchi al limite dell’area di rigore.

Se nel primo tempo la partita è stata in bilico, nel secondo l’OM ha spinto con maggior continuità ma la fase difensiva ha retto e si sono viste anche alcune risposte con Lookman e con Miranchuk nel finale. Comunque l’Atalanta ha dimostrato anche a Marsiglia la sua caratura internazionale, ormai certificata. Tra i migliori Scalvini, Koopmeiners, anche Ederson seppur un po’ pasticcione. Un pari un po’ faticoso ma meritato confermando un’Atalanta che, fuori casa, è ancora imbattuta e che ha messo un alt significato all’OM, che in casa è pressoché imbattibile. Ma giovedì prossimo si gioca a Bergamo.
GIACOMO MAYER