La goduria del primo posto. Questo è il significato della vittoria meritata dell’Atalanta nei confronti del Milan. 2-1 sembra un risultato striminzito ma non lo è perché anche i rossoneri hanno fatto la loro parte almeno nel primo tempo. Ha vinto il gioco dei nerazzurri, orizzontale e con le triangolazioni incendiarie, stavolta un po’ meno, di fronte alle verticalizzazioni, quasi contropiedi, del Milan che, a tratti nel primo tempo, ha spaventato i nerazzurri. Ma alla fine il successo arride a chi ci crede di più. Convinzione e forza ancora una volta hanno prevalso, anche coraggio e sfrontatezza tattica quando, sull’uno a uno nel secondo e squadra abbastanza bloccate Gasperini ha cambiato, e mancava un quarto d’ora abbondante, inserendo Samardzic, Kossounou e Retegui per Djimsiti, ottima prestazione, Pasalic, manovratore eccelso nel primo tempo, oltre alle occasioni fallite, e De Ketelaere, autore del primo gol. Cambi così, ormai, se li sognano tutte le altre avversarie, Inter compresa. Era una partita che doveva fare capire prima a noi bergamaschi e poi all’intero mondo calcistico il futuro prossimo della Dea. Il successo, arrivato dopo una partita anche di pazienza prima di affondare gli avversari, ha certificato non solo che i nerazzurri sono lassù nell’Olimpo ma che vogliono restarci per tempo immemore. “La forza del destino”, l’immensa opera dolente di Verdi in programma domani sera alla Scala, secondo una certa leggenda porta sfortuna e non è un caso che il protagonista, don Alvaro, canta “Fallì l’impresa”. Sembra scritta, è un modo di dire, per il Milan visto contro l’Atalanta. La partita è stata entusiasmante soprattutto nel primo tempo: Atalanta inizialmente guardinga, Milan subito in velocità per attaccare da destra (Pulisic) e da sinistra (Leao) con le palle filtranti di Morata e al primo minuto Carnesecchi compie l’unica grande parata della partita su Pulisic, che uscirà al 38’ per infortunio. E il Milan ne patirà. Comunque i nerazzurri si sono dati una sistemata abbastanza subito con De Roon alle prese con il connazionale Reijnders, Pasalic, anche tampinato da Morata, di fronte a Fofana e Ederson più movimentista benché Musah cercasse di limitare i suoi affondi. Il Milan rispondeva con veloci verticalizzazioni. Al suo primo serio tentativo della partita l’Atalanta va in gol: punizione di De Roon, De Ketelaere sbuca alle spalle di Hernandez, sul palo di sinistra di Maignan, e di testa infila in rete. Il Milan reagisce con i suoi veloci lanci e ottiene il pari quando Theo Hernandez lancia Leao che surclassa Bellanova e mette in mezzo, Morata ribadisce in rete, Hien fuori tempo. Poi la partita continua in un perfetto equilibrio. CdK filtra un pallone al bacio per Bellanova che crossa in mezzo, tiro di Pasalic, para senza difficoltà Maignan. Il secondo tempo continua con le due squadre che danno l’impressione di accontentarsi. Loftus Cheek spaventa gli atalantini con un’incursione sulla destra, Musah spedisce in modo grossolano fuori. Nell’ultimo quarto d’ora i cambi di cu abbiamo già accennato. E’ il momento di Lookman che crea problemi a non finire al Milan con il sostanzioso aiuto di Samardzic. Milan che non riesce più ad attaccare, con Maignan che sventa un paio di occasioni del nostro numero undici. Fino al gol nato da un calcio d’angolo propiziato, appunto, da Lookman e poi realizzato dallo stesso di testa, sbucato alle spalle di Emerson Royal, su tocco di testa di Kolasinac. Al minuto quarantacinque. Ci sarebbe anche la palla-gol del 3-1 sciupata da Retegui. Poi qualche numero dell’ Atalanta: 8-2 tiri, 4-3 tiri in porta, 52% di possesso, 7 angoli a zero. Godiamoci il primo posto almeno fino a domenica sera, poi la Champions con il Real Madrid in viale Giulio Cesare.
Giacomo Mayer
venerdì 6 Dicembre 2024