Non si sa se Antonio Percassi il confronto avuto con dirigenti, allenatore, staff e giocatori, lo abbia concluso con “fate i bravi”, slogan e mantra del presidente quando incontra noi cronisti che seguiamo le magnifiche sorti progressive dell’Atalanta. Non è stato siglato né una tregua né un armistizio perché non c’è stata una guerra e perché le conclusioni finali verranno tirate al termine del campionato su chi resta e su chi va. Sono stati, invece, giorni infuocati sicuramente sì, dopo un inatteso addio alla Champions. Una comprensibile amarezza che ha fatto dire a Gasperini dichiarazioni decisamente improprie verso Lookman “coram populo” con quel che è seguito da parte del giocatore. Eppure sono tempi strani anche nel mondo del calcio perché di solito gli “scontri”, verbali e non, tra tecnico e giocatori, rimangono chiusi, a doppia mandata, nello spogliatoio. Ad amplificare e a complicare la diatriba i vari social che hanno descritto l’apocalisse in casa atalantina tra possibili dimissioni, esoneri, rivolte e duelli all’arma bianca al Lazzaretto. Ma la Champions dà, la Champions toglie. Quindi da domenica a Empoli fino al prossimo 25 maggio, ultima giornata in casa con il Parma, l’unico obiettivo è il campionato, vale a dire un posto in classifica per tornare in Champions nella prossima stagione. Tredici partite da giocare settimana dopo settimana senza turni infrasettimanali. Il terzo posto in classifica significa per la Dea sia guardare quello che succede davanti che alle sue spalle. Ballano sempre cinque punti. I pericoli arrivano dalle inseguitrici che formano un gruppo variegato e mobile. Dunque a quota 46 Juventus e Lazio, a 42 la Fiorentina, a 41 Milan e Bologna che recuperano la partita d’andata giovedì prossimo. A Bergamo arrivano laziali e rossoblù oltre all’Inter, fuori le altre tre. Tutti scontri in successione uno dietro l’altro dal 9 marzo al 20 aprile. Nel frattempo non sarebbe male collezionare sei punti tra Empoli e Venezia. Ricordando a tutti quanti che l’Atalanta finora ha realizzato 54 gol, certo ha bisogno di ritrovare freschezza e forza a centrocampo e sui laterali e meno svolazzi difensivi. Del resto non più c’è tempo per divagazioni esoteriche.
Giacomo Mayer