Un pareggio preso con le pinze a pochi minuti dal termine grazie al gol di Brescianini permette ai nerazzurri di chiudere senza sconfitte il fantasmagorico 2024. Non è stata una bella Atalanta, anzi è stata alquanto bruttina, almeno nel primo tempo, dominata dalla Lazio. La squadra di Baroni ha messo in mostra aggressività e determinazione, doti che fanno parte del pedigree dei nostri beniamini ma che stavolta le hanno dimenticate a Bergamo. Poi i nerazzurri si sono si sono riscattati nella fase finale costruendo un pari che sembrava di là da venire. Difficile rammentare, lungo i novantasei minuti di gioco, atalantini sufficienti e coraggiosi, solo Carnesecchi ha evitato la debacle prima limitando i danni e poi evitando di naufragare nell’unica occasione da gol creata dai laziali nel secondo tempo. Un primo tempo da dimenticare senza tiri in porta e con Provedel spettatore non pagante mentre nella ripresa i cambi di Gasperini hanno dato i frutti fino al gol dell’uno a uno siglato da Brescianini, appena entrato in campo al posto di Kolasinac, su assist di Lookman. Gasperini presenta Djimsiti e non Kossounou, uno dei migliori della ripresa, Pasalic sulla trequarti, protagonista di una prestazione sottotono, con Lookman e De Ketelaere larghi e non pervenuti per tutta la prima parte della partita. Baroni, dall’altra, rinforza il centrocampo con Dele-Bashiru, autore del gol laziale e applica il 4-3-3 che creerà grattacapi ai nerazzurri. Subito la Lazio mette in campo determinazione con una forza d’urto che spaventa gli atalantini, incapaci di costruire una manovra degna di tale nome. Si vede solo la Lazio che potrebbe passare in vantaggio dopo soli dieci minuti ma Carnesecchi sventa i pericoli con due parate strabilianti su Castellanos e poi vien salvato dal palo colpito da Guendouzi che stava portando a spasso De Roon, infatti Gasperini cambia la marcatura affidando il francese a Ederson. Non cambia granché perché il dinamismo e gli scambi dei tre di centrocampo (Rovella, Guendouzi e Dele Bashiru, appunto) smorzano sul nascere i palleggi, peraltro alquanto sporchi, dei nerazzurri. E in avanti Castellanos con i suoi inserimenti e recuperi toglie certezze ad Hien. E proprio un pasticcio dello svedese a centrocampo, al 27’, permette a Rovella di lanciare nello spazio Deli-Bashiru che beffa in velocità De Roon e batte Carnesecchi. Vantaggio meritato. Si spera che l’Atalanta rinsavisca ma è una serata negativa, solo un cross di Zappacosta, colpo di testa di Pasalic, e Djimsiti che sfiora il gol. Tutto qui, troppo poco, anzi pochissimo. Gasperini corre ai ripari. Dentro Kossounou, non sarebbe stato un peccato dal primo minuto, e Cuadrado al posto di Hien e Zappacosta. E’ un’Atalanta finalmente decisa a ribaltare il risultato. Bellanova, a destra, diventa la freccia che squarcia il fianco sinistro dei laziali con i suoi inserimenti e i suoi cross. Peccato che i suoi compagni non li sfruttino. Soprattutto quello per Cuadrado che di testa, tutto solo nei pressi di Provedel, fallisce il pari. Entra subito anche Samardzic per uno spento Pasalic. Finalmente l’Atalanta fa l’Atalanta e le occasioni crescono a vista d’occhio con Lookman pericoloso che esalta il portiere laziale. E’ il momento di Zaniolo che prende il posto di CDK, prova negativa, e va subito in guerra contro Zaccagni, che verrà sostituito da Dia. L’ex attaccante della Salernitana fallirà, per due volte, il 2-0. Dal 25’ fino alla fine è l’Atalanta a dominare soprattutto e il pari sembra una realtà quando su cross di Samardzic Ederson smorza di testa, Lookman ribadisce in rete ma Pellegrini compie il miracolo, anticipando il suo portiere. Entra anche Brescianini per Kolasinac. Sulla destra lui e Bellanova, benché arretrato in difesa, continuano a creare azioni su azioni magari sporche ma pericolose. Fino all’uno a uno: cross di Bellanova, Zaniolo rovescia a sinistra, Lookman anticipa l’addormentato Isaksen e appoggia il più facile dei palloni a Brescianini che supera Provedel. E’ un pareggio che vale come una vittoria. 

Giacomo Mayer