5-0 e il risultato spiega nella sua rotondità di gol come è andata a finire tra Atalanta e Frosinone. Con il successo la Dea si porta a quota 33 in classifica, 35 gol realizzati, il terzo attacco del campionato, alle spalle di Inter, 49, e Milan 38. Le opportunità non bisogna lasciarsele sfuggire di mano. Il riferimento ai risultati delle partite d’alta classifica della ventesima giornata è chiaro: Bologna e Roma out, Fiorentina mezzo passo falso solo Lazio e Napoli, entrambe con qualche affanno, a punteggio pieno. Tutto questo per rendere un lunedì notte da fuochi d’artificio per l’Atalanta. La vittoria sul Frosinone significa trovarsi in piena bagarre per l’Europa ,e, in modo particolare, ad un punto dal quarto posto. Insomma una classifica sempre in divenire, partita dopo partita, senza certezze da parte di nessuna squadra che ambisca a traguardi gloriosi. L’Atalanta è stata chiamata a confermare la fase della continuità sia tecnica che di risultati anche se a Bergamo non sono mai mancate prestazioni, anche nelle sconfitte con il Napoli e con l’Inter, e i successi, vale anche il pari con la Juve, se si pensa che trema ancora il palo colpito da Muriel su punizione all’ultimo minuto. E proprio in casa il divertimento è stato assicurato anche nella fredda notte di lunedì ma la temperatura calcistica è stata caldissima. L’Atalanta ha messo subito le cose in chiaro e in men di un quarto d’ora ha risolto la faccenda Frosinone, quasi fosse un impiccio da levarsi dai piedi in fretta e furia. Gol di Koopmeiners all’8’ su rigore causato dal fallo, due minuti prima, di Lusuardi su Holm, gol di Ederson al 13’ dopo uno scambio tra De Ketelaere e Ruggeri, gol di De Ketelaere, una bomba all’incrocio dei pali, su assist di sinistro, sì proprio di sinistro, di De Roon. E per altri dieci minuti l’Atalanta ha maramaldeggiato in lungo ed in largo fino al colpo di testa di Scamacca con paratona di Turati. Poi i nerazzurri hanno rallentato il ritmo controllando senza particolari problemi le iniziative, termine sicuramente esagerato, del Frosinone che ha scaldato i guantoni di Carnesecchi per la prima volta al 40’. Gasperini, al fischio d’inizio, ha presentato una sola variante rispetto alla formazione di Coppa Italia: Scamacca al posto di Miranchuk. Di Francesco, a sua volta, ne ha cambiati due rispetto alla partita di domenica scorsa: fa esordire in difesa il neoacquisto Bonifazi, proveniente dal Bologna, poi il bergamasco Brescianini, largo a sinistra. Ma la differenza tecnica fra le due formazioni è abissale soprattutto quando l’Atalanta ha un ritmo spedito e manovre efficaci. Gli spazi sono enormi e i nerazzurri vanno coprirli con estrema facilità con Holm che , a destra, fa quello che vuole. Lo svedese, dopo quattro partite, è già una certezza per spinta e determinazione: si è procurato il rigore ed ha realizzato il quinto gol procurandoselo prima di testa e poi realizzando di piede su angolo di Zappacosta, a sua volta autore del quarto gol grazie ad uno splendido lancio di Pasalic, da destra a sinistra. E tanto per completare l’opera si è visto in azione anche Hien, entrato al 9’ della ripresa. Insomma Atalanta micidiale nel primo quarto d’ora e inarrestabile negli ultimi dieci minuti perché, oltre ai due gol anche una gran parata di Turati su Pasalic e un altro paio di salvataggi della difesa frosinate su Muriel e Miranchuk. Adesso l’Atalanta si ferma perché la partita con l’Inter, in programma il prossimo week-end, è stata spostata a fine febbraio (mercoledì 28) per gli impegni della Supercoppa da parte della capolista.
Giacomo Mayer