Quaranta punti secondo un vecchio imperativo di Antonio Percassi significano la salvezza, quaranta punti dopo diciassette giornate vogliono dire scenari che possono fare sognare il popolo nerazzurro. L’Atalanta supera, seppur con fatica, anche l’Empoli grazie alle magie di Charles De Ketelaere, due gol e tre assist, e si ritrova nuovamente solitaria in vetta alla classifica. Sarà un Natale di grandi feste perché a Bergamo e dintorni sta succedendo l’inimmaginabile, nemmeno a pensarlo ma non si fa peccato. 3-2 all’Empoli dopo una partita sofferta, una prestazione tutt’altro che scintillante. Eppure i numeri non mentono: 7-3 tiri , 6-2 in porta, 65% di possesso palla e, a completare, l’opera due pali che gridano vendetta perché il portiere avversario era nettamente fuori gioco. Eppure l’Empoli si è dimostrata una squadra in grado di creare problemi e grattacapi cercando spesso con la massima attenzione e con un’ottima predisposizione, Henderson moto perpetuo a tutto campo, cercando anche di offendere. Dall’altra parte l’Atalanta, almeno nella fase d’avvio, è sembrava svagata, disattenta ed eccessivamente sicura. Non è un caso, infatti, che l’Empoli sia passato in vantaggio con Colombo al termine di una dormita generale: rimessa laterale di Gyasi per Henderson, abbandonato al suo felice destino da Kossounou, che può appoggiare all’ex milanista, lesto a trafiggere Carnesecchi. E l’Empoli pressava in tutte le parti del campo, appunto, col pendolare Henderson mentre Anjorin stava nei pressi di Ederson e Grassi cercava di limitare Pasalic. A complicare la partita l’infortunio (risentimento muscolare alla coscia sinistra, quadricipite) a Retegui al 21’ con l’ingresso in campo di Zaniolo. A proposito, non era trascorso nemmeno un minuto che il numero 10 atalantino veniva ammonito per un pestone ad Esposito. Trascorsi venti minuti piuttosto brutti, De Ketelaere assurgeva a dominus della partita: 24’ punizione da destra del belga, colpo di testa di Kolasinac e palo pieno, 34’ : Ederson cambia gioco, da destra a sinistra, Zappacosta sfrutta lo spazio e crossa in mezzo all’area CDK anticipa Cacace e infilza di testa Vasquez, 42’ punizione sempre di CDK, colpo di testa di Djimsiti e palo. Non finisce qui perché allo scadere del tempo ancora il belga crossa in mezzo, appoggio di Zaniolo per liberare Lookman che porta in vantaggio i nerazzurri. Quasi da non credere dopo un’evidente difficoltà inziale. Col vantaggio un sospiro di sollievo che però viene subito spento nel secondo tempo perché l’Empoli non ha intenzione di tornare a casa a mani vuote. Anche perché fuori casa la squadra di D’Aversa ha collezionato risultati e prestazioni. E non si fa scrupoli nell’attaccare i nerazzurri col duo Esposito-Colombo sempre lesto ad offendere. Poi arriva il calcio di rigore: da un cross contrasto tra Djimsiti e l’ex Grassi, l’Atalanta però riparte e sfiora il gol con Ederson. L’arbitro Feliciani ferma il gioco perché chiamato dal Var (Ghersini e Doveri), dopo un lungo controllo l’arbitro ternano va al monitor e concede il rigore, l’intervento di Djimsiti è falloso. Batte Sebastiano Esposito che realizza il pari. Crescono le difficoltà perché l’Empoli è sempre più spigliato mentre l’Atalanta sembra aver perso lucidità. Gasperini cambia: dentro Hien, Ruggeri e Samardzic per Djimsiti, Zappacosta e Lookman, non in gran serata gol a parte. Sembra una partita destinata al pari ma in campo c’è De Ketelaere che inventa il gol della vittoria: invito di Pasalic, da destra s’accentra lasciando sul lastrico tre difensori empolesi e mira l’angolino alla sinistra di Vasquez. E’ il 3-2 che riconferma il primo posto nonostante l’assalto finale dei toscani. Quindi serata magica da parte di CDK. Prima del fischio d’inizio gli oltre ventiduemila assiepati nelle curve e nelle tribune hanno tributato un commovente omaggio a Dino Carissimi, storico e mitico custode dello stadio, scomparso i n settimana. Se lo è meritato.
Giacomo Mayer