L’Atalanta torna al successo in campionato superando il Como dopo una partita difficoltosa nel primo tempo e più competitiva nella ripresa. Anche stavolta è stato Retegui nel ruolo di killer implacabile in grado di agevolare al massimo, concludendole a buon fine, le occasioni create. Gol più che sufficienti per conquistare nuovamente tre punti d’oro e ritrovando una vittoria che mancava da quattro turni, tre pari e una sconfitta. Una prestazione tra luci e ombre con Gasperini costretto a cambiare più volte assetto alla squadra fino a quello che ha deciso la partita. Non è stato facile riuscire a battere il Como, anzi nel primo tempo i nerazzurri hanno rischiato di affondare nelle acque gelide del lago, invece sono riusciti a mantenersi a galla e, a loro volta, affondare gli avversari con due colpi micidiali nella ripresa. La vittoria è stata tutt’altro che rose e fiori poi, a conti fatti, è emersa la forza di una squadra d’alto lignaggio che si era nascosta per lunghi tratti. Gasperini ha cominciato la partita con Cuadrado e Zappacosta esterni, palesemente in difficoltà di fronte ai velocissimi dirimpettai comaschi, Samardzic trequartista abbastanza smarrito, De Roon addosso a Nico Paz, autore del vantaggio comasco, e Ederson che aveva sulle spalle tutto il peso del centrocampo. Perché non è bastata l’intercambiabilità di posizione tra Scalvini, prova abbastanza deludente, e il capitano atalantino nello smorzare le iniziative del gioiellino del Real Madrid. E davanti Retegui e Lookman non ricevevano mai palloni giocabili. Fabregas ha, invece, presentato un Como veloce e aggressivo, pronto ad attaccare con i suoi quattro trequartisti (Fadera, Diao, Strefezza e Nico Paz) e senza un centravanti di ruolo.  L’Atalanta cercava ma soprattutto tentava di arginare le improvvise folate dei comaschi ma il gioco restava

tra i piedi di Da Cunha e compagni che continuavano a governare la partita senza mai creare pericoli  a Carnesecchi. Eppure erano evidenti le difficoltà dei nostri, in particolare Cuadrado e Zappacosta sotto assedio da parte di Fadera e Diao oppure Strefezza mentre Nico Paz costringeva De Roon a svolgere, addirittura, il  ruolo di difensore centrale. Insomma il gol del Como era nell’aria uggiosa sopra il lago. E si concretizzava alla mezzora quando Zappacosta, appena spostato a destra, si faceva infilare da Fadera che crossava in mezzo per Nico Paz batteva con un bolide imparabile Carnesecchi. Vantaggio strameritato  e confermato anche dal Var. Nel finale di tempo si scontravano, saltando di testa, De Roon  e Perrone e il nostro capitano aveva la peggio ed era costretto ad uscire. Non veniva sostituito e l’Atalanta giocava i due minuti di recupero in dieci. Ribaltone nel secondo tempo: restano negli spogliatoi Zappacosta e De Roon, entrano Bellanova e De Ketelaere, poi tocca a Ruggeri e a Brescianini, ingresso decisivo sarà il migliore del secondo tempo. Il Como si sgonfia, patisce l’aggressività dell’Atalanta che si è schierata con un inedito 4-2-4. E’ Brescianini il facilitatore della partita a favore dei nerazzurri con due sgroppate veloci sulla sinistra, la prima non viene sfruttata da Lookman, la seconda, identica,  permette a Retegui di pareggiare, anticipando Dossena. E’ il momento clou dell’Atalanta, il Como è costretto ad indietreggiare e a subire. Al 24’ c’è il gol di Lookman ma il Var annulla per fuorigioco. Un minuto dopo il raddoppio, ancora Brescianini, ancora Retegui e sarà il gol della vittoria. Un’altra doppietta da campione. Raccontiamo anche il 3-1, poi annullato per fallo di mano di CDK: Ederson sradica il pallone dai piedi di Caqueret e lancia De Katelaere, il tiro viene ribattuto da Butez, altro tiro altro salvataggio poi CDK ribadisce in rete. Pairetto, su intervento del Var, annulla per l’intervento col braccio del belga. Il Como cerca l’assalto finale ma né Cutrone né Belotti riescono a superare Carnesecchi. Solo mischie e nient’altro. Dunque un successo meritato e, ancora una volta, una prestazione da squadra che sa ciò che vuole, nonostante qualche squilibrio.

Giacomo Mayer