MARSIGLIA

– Ormai gli appuntamenti storici si succedono uno dietro l’altro come lo sbocciare dei fiori in primavera, quella di una volta s’intende. Ecco, quindi, l’Atalanta di fronte all’Olympique Marsiglia, club ricco di gloria transalpina ma anche europea: è l’unica squadra francese ad aver vinto la Champions, le altri grandi del calcio francese, Paris S.Germain, Lione e Monaco fremono d’invidia. L’Atalanta si presenta al Vélodrome, che sarà attizzato di fuoco, con l’intenzione di proseguire il cammino verso un traguardo sempre più vicino e confortare il suo popolo, quello in arrivo e quello in trepida attesa a Bergamo, con l’ennesima storica prestazione che fa da prologo ad un risultato positivo. Se si gioca bene, spesso e volentieri anche si vince. Benché non sia un assioma precipuo del gioco del calcio. Si sono scritti fiumi di parole e altrettante enunciazioni di vario tipo mediatico sulla difficoltà di affrontare l’OM in casa sua, una roccaforte. L’Atalanta, comunque, di imprese impossibili ne ha realizzate un buon numero, infatti è entrata nella storia del calcio europeo e non ha intenzione di rassegnarsi proprio in terra di Provenza. Sarà una sfida senza mezzi termini ma sempre nell’ambito del calcio con la squadra di Gasset, allenatore settantenne che ha rivitalizzato Veretout e compagni, alla ricerca di un risultato per dare un tono specifico ad una stagione tormentata con il cambio di ben tre allenatori, prima Marcelino, poi Gattuso e adesso l’ex tecnico giramondo, soprattutto Africa. Dunque è un confronto che non lascia dubbi per nessuno. Non è un caso che “La Provence” il quotidiano di Marsiglia, ha titolato: “OM, la partita più attesa della stagione” tanto per chiarire il clima della serata. Gasset schiera un 3-5-2, attenzione in attacco ad Aubameyang. L’Atalanta, dal canto suo, si presenta senza timori ne tremori ma con la consapevolezza della sua forza accresciuta dai risultati in Europa, in campionato e in Coppa Italia. Per i nerazzurri si sta delineando un particolare “triplete”. Gasperini, in più di un’occasione durante la conferenza stampa, ha ripetuto la parola coraggio. Virtù che fa parte del bagaglio nerazzurro. Non ci sono particolari dubbi sulla formazione che scenderà in campo: praticamente la stessa che ha giocato all’Anfield con Kolasinac, ex di turno, al posto di Hien, squalificato ma, ovviamente, in una posizione del campo differente. E Marsiglia, intesa come città. Ecco la definizione del suo più grande scrittore, Jean-Claude Izzo: “Marsiglia non è una città per turisti. Non c’è niente da vedere. La sua bellezza non si fotografa. Si condivide. Qui, bisogna schierarsi. Appassionarsi. Essere per, essere contro. Essere, violentemente.… A Marsiglia, anche per perdere bisogna sapersi battere”. E ha aggiunto: “Parigi è un’attrazione, Marsiglia un passaporto”.
Giacomo Mayer 

Nella foto di copertina, Giacomo Mayer tra Fabio Gennari (Radiodea) e Pietro Serina (Corriere della Sera)