Oggi si sarebbe giocata la partita Atalanta-Bologna, sedicesima giornata del girone di ritorno. Martedì (o mercoledì) scorso sarebbe stata in programma l’andata delle semifinali di Champions. Tanto per sognare che non costa affatto ma non è il caso di continuare con queste pie illusioni, altrimenti ci viene da piangere. Accettiamo la realtà non necessariamente di buon grado. Non sappiamo se e quando si riprenderà a giocare, se il campionato terminerà in modo regolare, se ci sarà lo stop definitivo. E’ ancora tutto in alto mare, in piena tempesta. Intanto il ministro Vincenzo Spadafora, un tipo di grillino piuttosto integralista, ha fatto marcia indietro e ha dato il via libera agli allenamenti degli atleti degli sport di squadra, dopo che , all’interno del solito caos fra istituzioni (Regioni versus Stato), vari presidenti regionali avevano dato il via libera con le loro ordinanze. Così lunedì si riprende, l’Atalanta riparte martedì, appuntamento al Centro Bortolotti. Dovrebbero trattarsi di sedute individuali, a scaglioni, con orari diversi, niente spogliatoi, niente docce, avanti indietro casa-Zingonia. Così almeno fino al 18 maggio, presumibilmente. Poi si vedrà. Per l’avvio del campionato ci sono ostacoli irti e impervi. Il presidente della Figc ha chiarito più volte che non sarà lui a porre la parola fine al campionato. Sarà il governo a decidere. Nel frattempo la Lega di Serie A, benché perennemente spaccata in fazioni e correnti, ha trovato una formale unità anche perché c’è sempre da riscuotere la sesta rata dai broadcaster (Sky, Dazn, Img). E c’è una contesa aperta. Non è, invece, ancora emersa l’intenzione dei calciatori, che sembrano piuttosto inquieti e la loro associazione non sembra avere le idee chiare. Anche se è opportuno tenere presente che un conto sono i giocatori di serie A, un altro conto quelli di serie B e Lega Pro. L’ultima parola spetta, comunque, al Comitato Tecnico Scientifico i cui componenti sono sempre statti alquanto scettici sulla ripresa della stagione. E ci si pone la seguente domanda: se qualche giocatore viene colpito dal virus che succede? Ci si ferma tutti ? Risposta tutt’altro che semplice. Se ci sarà l’ok la data più probabile di ripresa è quella del 14 giugno fino al 2 agosto con tre partite alla settimana. A anche nel resto d’Europa si procede a tentoni: Francia e Olanda hanno chiuso, Scozia e Belgio quasi, Spagna e Inghilterra dubbi come da noi, Germania con qualche certezza in più mentre in Polonia si riprende. E l’Uefa? Sta a guardare. “Prima la salute, poi penseremo ai soldi” è un dilemma irrisolto e per quel tanto o poco lo lasciamo lì. Il gioco del calcio è divertimento e quando si trasforma in passione, il tifo per una squadra scatena pulsioni imprevedibili, spesso inconsulte. Nasce così la fede. Che magari si affievolisce, ma non si cambia. Mai. E’ eterna. E adesso tutti questi sentimenti sono sospesi, nel limbo. Per carità, con tutti i problemi da risolvere che ci troviamo tra i piedi è solo un piccolo male. Certo, chi non ama il calcio, non capisce e non si può incolparlo e tra questi magari c’è il ministro. Giovenale coniò “Panem et circenses” che può essere considerato un punto essenziale del programma elettorale di qualsiasi partito. Ma oggi al popolo mancano sia la sostanza che la poesia.
Giacomo Mayer
domenica 3 Maggio 2020