Sei a uno alla fine con la Dea che concede il gol della bandiera al Cesena, all’inizio del primo minuto di recupero. Archiviato in meno di mezzora (al 27’ era già 3-0) l’ottavo di finale di Coppa Italia, ci si rivede in febbraio col Bologna, ancora a Bergamo. Data da stabilire, dipende come va a finire la prima fase di Champions. La partita è stata un puro esercizio di stile nonché lezione di gran calcio. Troppa, veramente troppa la differenza di valori in campo seppur i romagnoli stiano disputando un ottimo campionato di B, da neopromossi. Sono quinti. Per i nerazzurri, infine, si è trattato di un cospicuo allenamento in vista del match con l’Empoli. Nient’altro. Hanno firmato la sestina due volte De Ketelaere, due volte Samardzic, completano la goleada Zappacosta, suo il primo gol all’8’, e Brescianini. Per l’occasione Gasperini ha fatto esordire dal primo minuto Rui Patricio, per lui una serata da spettatore non pagante, in difesa si è rivisto Toloi a fianco di Hien e di Djimsiti, laterali Palestra, per la prima volta dall’inizio, e Zappacosta, in mediana Pasalic e De Roon, squalificato per domenica, quindi un tridente da leccarsi i baffi con CDK a sinistra, Samardzic a destra, Retegui al centro. Cesena con parecchie riserve. Inevitabile lo squilibrio tecnico tra le due squadre. Subito messo in evidenza dalle giocate in punta di piedi vellutati degli attaccanti atalantini col sostegno sostanzioso degli altri compagni. Non è un che la porta del Cesena veniva presa d’assalto da almeno sei/sette atalantini nell’area di Pisseri. In tal modo i gol sono arrivati quasi naturalmente. Il primo gol è stato una combinazione tra Djimsiti e CDK che hanno liberato Zappacosta per un piattone destro che ha infilato il portiere cesenate, il secondo esercizio di classe pura: scambio al bacio tra CDK e Retegui che appoggia al belga per il raddoppio, il 3-0 è addirittura un contropiede iniziato da Samardzic, portato avanti da Pasalic e concluso dall’ ex-Udinese. Il quarto da mostrare a tutti gli amanti del gioco del calcio: Retegui scambia con Samardzic, tocco per CDK che fa quaterna. Un’azione perpetuata da uno schema di calcetto. Tanto basta per il primo tempo. Nella ripresa i primi cambi con Zaniolo e Brescianini al posto di Pasalic e CDK e subito arriva il 5-0 su calcio di punizione ben studiato: De Roon sponda per Toloi che libera Brescianini ed è subito gol, infine il 6-0 con partenza di Zaniolo e tocco liberante per Samardzic. Si vedono in campo anche Sulemana e Godfrey e poi anche Francesco Rossi che subisce il gol di Ceesay. Una bella festa davanti a 20 mila e 234 spettatori. Niente male.
Giacomo Mayer