STOCCARDA
– Die Schwaben (Svevi) domati senza eccessiva difficoltà. L’Atalanta regala un’altra notte di gloria e di successo, grazie ad un due a zero inequivocabile. Apre Lookman, e chi se no, all’inizio del secondo tempo e chiude Zaniolo quando la partita sta per finire. I nerazzurri, dopo quattro partite, realizzano un notevole salto in avanti, sono al nono posto, appena fuori dall’élite, per ora, lasciando alle spalle squadroni come il City, il Real Madrid, il Bayern , il Paris S. Germain. E fermiamoci qui. Una partita tatticamente giudiziosa senza azzannare gli avversari ma usando la pratica del controllo, costante e indefesso. Poi in avanti, a sfruttare gli ampi spazi concessi dal Stoccarda. I fans dei biancorossi svevi hanno messo in atto una coreografia fantasmagorica mentre in campo i centrocampisti di Sebastian Hoeness cercavano di creare fumogeni tattici. Era solo apparenza perché Ederson e De Roon non si facevano abbindolare ma si inserivano con sveltezza e proponevano offensive che Lookman trasformava in palle gol come quella mancata da Retegui, tutto solo davanti a Nubel. Comunque lo Stoccarda cercava di mettere a frutto le sue iniziative ma solo con un colpo di testa di Rouault terminato sopra la traversa. I nerazzurri non si spaventavano, anzi ribaltavano l’andamento del gioco con Pasalic al quale era concessa libertà a tutto campo dagli avversari, benché stavolta il croato non sia riuscito a segnare. Eppure sul suo piede sono piovute due occasioni d’oro. In difesa Hien bloccava senza pietà l’ex Tourè, Djimsiti teneva a bada Undav e Kossounou, entrato dopo dodici minuti al posto dell’infortunato Kolasinac, difendeva e attaccava senza sosta. La supremazia era evidente anche se non schiacciante, 56% al termine del primo tempo. Nel frattempo Gasperini, come suo costume calcistico, osava con convinzione contro la fragile difesa biancorossa ed ecco l’ingresso in campo di De Ketelaere. E immediatamente l’attaccante belga inventa il gol: se ne va da destra, lascia in surplace Mittelstadt e appoggia a Lookman che anticipa l’addormentato Chase, già di per sé in difficoltà, e infila Nubel. Finalmente e meritatamente. A questo punto lo Stoccarda, sospinto dal suo meraviglioso pubblico, spinge per ottenere il pari e cerca, con fraseggi stretti in area, di colpire ma Djimsiti, Hien e Kossounou ma anche Zappacosta e Ederson chiudono spazi, buchi e varchi. Undav e Tourè sembrano più vivaci ma il muro nerazzurro è invalicabile. Un po’ di sofferenza, qualche metro più indietro mal’Atalanta senza particolari affanni tiene il controllo fino all’errore finale di Rouault che regala a Zaniolo il pallone del 2-0. Alla fine dei conti 650 chilometri da Bergamo relativamente senza stress. Insomma. In auto attraversando i vari Cantoni della Confederazione Svizzera fino alla capitale del Baden Wurttenberg. Tanto verde, autostrade all’insegna della sostenibilità e di una moderata velocità altrimenti se si sfora il limite sono guai. Non si scherza, le multe fioccano e sono salate. Un caffè in autogrill sono sei euro e cinquanta, nemmeno i chicchi fossero arrivati freschi freschi da Cuba o dal Brasile. Ecco, i 2000 e più supporter atalantini hanno viaggiato con auto e pullman per stare vicino, esultare e esaltare l’Atalanta. Un improvvido cronista scandinavo si è meravigliato per la “sparuta”, secondo lui, presenza di tifosi nerazzurri rispetto allo Stoccarda che gira l’Europa con diecimila sostenitori. Gli hanno fatto notare che Bergamo e provincia è abitata da un milione di persone, il Baden Wurttenberg di oltre cinque milioni. E anche nella città dell’automobile, per eccellenza, (Daimler è nato qui, Bosch anche, Porsche e Mercedes Benz in aggiunta) il calcio è passione e allo stadio (Mercedes Benz Arena, appunto) arrivano sempre in sessantamila. Ma a far festa siamo stati noi di Bergamo.
Giacomo Mayer