Una partita bruttina e cattivella è stata trasformata dall’Atalanta in una partita straordinaria. Grazie al successo che regala, con i tre punti e i due gol realizzati, il secondo posto solitario in classifica ad un solo punto dalla capolista Napoli. Dopo quattordici giornate, dieci vittorie di cui otto consecutive e il miglior attacco del campionato, la squadra atalantina ha una forte consapevolezza di sé, dei suoi mezzi e, in modo particolare, una certa scienza calcistica nel saper individuare il momento esatto per colpire gli avversari. Come all’Olimpico quando dopo un’ora di gioco solida ma senza particolare fantasia De Roon, il migliore in campo, ha sferrato un tiro potente deviato in rete dal malcapitato Celik. Tanto è bastato per capovolgere l’andamento della partita perché col vantaggio in tasca l’Atalanta ha sfiorato il raddoppio con Ederson e lo ha ottenuto, nei minuti di recupero, col colpo di testa di Zaniolo su angolo di Cuadrado deviato da Mancini. Insomma l’Atalanta ha dimostrato, ancora una volta, pienezza di mezzi e di convinzioni, bagaglio di solidità anche quando mancano le giocate fantasmagoriche e i triangoli incendiari dei suoi attaccanti. Si va in gol comunque. E adesso sono trentasei. E stavolta la vittoria è stata costruita da una fase difensiva impeccabile. Hien ha annientato prima Dovbik, peraltro poco servito, e poi Shomurodov, Kossounou si è trasformato in centrocampista per seguire Konè, e, infine, Kolasinac ha costretto Dybala a girare alla larga, i due in mezzo, Ederson e un De Roon implacabile a non farsi travolgere dalla voglia e dalla smania di riscatto dei giallorossi, laterali attenti ma guardinghi e il tridente, stavolta, impacciato, impreciso e senza idee. Eppure l’Atalanta ha vinto perché Gasperini, tanto per cambiare, ha rivoluzionato l’assetto togliendo alla Roma certezze tattiche. Infatti all’inizio del secondo tempo, al 9’ per la precisione, ha mandato in campo Cuadrado e Samardzic per Ruggeri e Retegui, sempre nella tenaglia di Hummels, e poi Brescianini e Zaniolo, un’esultanza esagerata ma legittima dopo il gol, per De Ketelaere e Lookman. A quel punto sono mancati i riferimenti tattici ai giallorossi e l’Atalanta si è schiodata in fretta da uno zero a zero che sembrava inevitabile. E’ vero, un tiro fortunato e un colpo di testa maligno hanno prodotto due gol ma sono quelle ventate impreviste che cambiano l’aria di una partita e danno forza a una squadra ambiziosa. Che, adesso, fa sognare Bergamo e il contado. Basta leggere con attenzione di numeri una bellissima classifica. Comunque sia. L’Atalanta non sarà stata brillante come al solito anche perché Ranieri è riuscito a dare vigore alla Roma fino a quando la squadra è riuscita a reggere la dimensione della partita ma i nerazzurri hanno sancito il successo non solo con il possesso di palla (52% contro 48%) ma anche con 18 tiri contro 5 e 7 a 1 in porta. Alla vigilia di altre due sfide da capogiro, Milan e Real Madrid, la Dea manda un messaggio forte al campionato. Sarà dura per tutti quanti.
Giacomo Mayer