MANCHESTER
– Sembra il diluvio universale, cinque gol segnati e altre occasioni il bottino del Manchester, eppure l’Atalanta esce a testa alta dall’Etihad Stadium perché ha spaventato i citizens, ha lottato ed ha cercato di evitare il naufragio quando i boys hanno alzato il ritmo e messo in campo le loro spettacolari doti. Più, probabilmente, non si poteva fare. L’Atalanta ha sbagliato troppo in difesa? Può darsi ma quando arrivano questi satanassi, venti di bora a cento all’ora, c’è poco da fare. Anche se sui primi due gol la difesa ha palesato le sue attuali lacune. Probabilmente il Manchester City è la squadra che esprime, meglio di tutte le altre, il miglior gioco. Nel pianeta del calcio. Non è quindi un crimine perdere contro i boys di Guardiola che si è sperticato in elogi verso i nerazzurri. Spesso si fanno figuracce, alcune volte gli avversari riescono a fermare i citizens, altre volte, la maggior pare, soccombono. E allora come può opporsi l’Atalanta? Tempo fa, ma forse è preistoria calcistica, si arrivava in Albione e le formazioni italiane si difendevano ad oltranza, gli allenatori erano privi di pudore e costruivano dighe e muri, piazzavano pullman e tir davanti ai loro portieri e speravano di tornare nella nostra penisola con un salvifico 0-0. Altri tempi, appunto. Adesso si gioca al calcio. Sotto il cielo non sempre azzurro di Zingonia è arrivato, da quattro anni, Gasperini, un allenatore che è un visionario, ma non un temerario, che non ama muri e fili spinati e suona sempre “avanti all’attacco”. E da quattro stagioni calcistiche l’Atalanta ha frantumato record su record con il capolavoro della scorsa primavera: la prima partecipazione della squadra nerazzurra in Champions. Così realizzando fino in fondo la sua filosofia ha portato l’Atalanta ad aggredire il City e per oltre mezzora la squadra inglese ha tremato, addirittura è passata in vantaggio con un sacrosanto rigore, fallo di Fernandinho su Ilicic, trasformato da Malinovskyi. Fino a quel momento i centrocampisti nerazzurri hanno messo alle corde i loro dirimpettai con Castagne che fallisce di testa il gol del vantaggio. Poi gli errori difensivi (Djimsiti, Masiello) hanno spianato la strada al Manchester che, nel secondo tempo, si è trasformato, dalle parti di Sterling, in una furia spaventosa e la partita è finita lì. Seppur il popolo atalantino, meraviglioso e generoso come non mai, ha continuato ad incitare i suoi beniamini. Giusto così.
Giacomo Mayer