di Marco Bonfanti

La squadra di lago dilaga. Il Lecco vince facile, un bel tondo tre a zero, pur non giocando bene, ma, come dicono i saggi, l’importante è il risultato e il gioco poi verrà.  Con l’accorta partita di domenica la nostra compagine, come dice l’antico ma attuale proverbio, riesce a prendere due fave con un piccione (nel caso il Borgomanero). Le due fave, per essere precisi, sono quelle di aver risalito con vigorose bracciate l’arido (prima della partita) fiume della classifica e aver frapposto un bel risultato alla sempre più incalzante crisi societaria. Perché sì, ora lo si può affermare con certezza, la società bluceleste fa da specchio all’intera società italiana, è cioè, crisi nera. E proprio a proposito di questa crisi, abbiamo un episodio illuminante che ci sembra doveroso segnalare, episodio che ci è stato riferito da una fonte del tutto inattendibile

Bene: il Lecco doveva giocare a Borgomanero ma, a causa di un mega temporale con allagamento del campo, la partita è stata spostata a Borgosesia, che dista una trentina di chilometri dall’altro posto designato. Quando questa notizia del cambio del campo ha preso corpo, il panico si è diffuso nell’intero ambito societario.  Infatti il pullman del Lecco, come già per l’Alitalia, ma più in piccolo, aveva il carburante solo per l’andata e il ritorno da Borgomanero. Immediato consulto nello staff dirigenziale, e si cerca disperatamente una via d’uscita. Ad un certo punto della infervorata discussione uno salta su e dice che lui ha saputo essere le Poste Italiane molto interessate a fare il pieno di carburante sui mezzi di trasporto. Subito un emissario  viene spedito alle Poste: purtroppo lì gli rispondono  che tutt’al più gli fanno una raccomandata (pur con ricevuta di ritorno), ma che di fare il pieno non se ne parla. Che loro sono sì interessati ai mezzi di trasporto, ma solo a quelli che si librano nell’aria. Siamo così punto e a capo.

Capita però che due brave persone che conosciamo personalmente, ma di cui ovviamente non facciamo i nomi, sottoscrivano un abbonamento per l’anno in corso.  Ecco come si sono trovati i soldi per il rabbocco, e se non è crisi questa ditemi voi cos’è.  In settimana si è parlato di una cordata pronta a rilevare la società bluceleste. Domenica al seguito della squadra c’era un solo dirigente perché gli altri erano stati sguinzagliati sui monti del lecchese. Era infatti corsa voce che lì ci fossero alcune cordate. Prontamente raggiunte però queste cordate  non si sono dette interessate a metter mano alla gloriosa società lacustre.

Questa è la realtà, quindi la vittoria di domenica va salutata con giusto e abbondante gaudio. Pensando poi che, nonostante i nostri consigli, l’amato mister non si è cambiato d’abito (mi sa che per questo bisognerà aspettare i rigori invernali). Pullover blu e camicia bianca li abbiamo così sdoganati, allontanando da loro l’insita sfortuna.  In compenso la tattica del lasciar sfogare l’avversario per poi colpirlo, sembra, almeno dalla partita di domenica, completamente abbandonata. Infatti il Lecco si è dato da fare fin da subito ed è pure riuscito a colpire e andare in gol già dal primo tempo. I vostri inviati sono usciti dal ristorante “Lo Sguattero” piuttosto “annebbiolati”, essendo il Nebbiolo il vino generosamente dispensato durante il pranzo. Nonostante il sonnecchiamento che si infiltrava tra cervello ed occhi, sono stati assai puntuali sul pezzo. Sono persino riusciti a beccare tutti e tre i marcatori, cosa che va ben al di là di un semplice record stagionale. Domenica abbiamo la Pro Sesto, squadra  che guida solitaria la classifica del nostro girone. Quindi nubi nere  già si addensano al nostro orizzonte.  Per ora però non pensiamoci.

Abbiamo vinto e abbiamo vinto bene. Passo a passo andrà avanti questa stagione. Come la Roma, tanto cara a Beppe, anche noi possiamo comodamente salvarci.

(nella foto Beppe e Carlo, due dei nostri quattro inviati lecchesi sui campi della Serie D)