di Giacomo Mayer
Via Colantuono dentro Reja. A sorpresa è arrivato il ribaltone. Il presidente Percassi ha dato la scossa e si spera, adesso, salvifica. Edy Reja, scelto da Marino (i due hanno lavorato insieme a Napoli), è un tecnico pragmatico che bada essenzialmente a portare a casa punti preziosi ed è questo l’obiettivo per il quale è stato chiamato. Ma torniamo a Colantuono. Il tecnico laziale a Bergamo ha ottenuto due promozioni da record e quattro stagioni in A con dovizia di punti mai vista prima, quindi un successo. Fatale il settimo anno. Ma è proprio qui l’errore della società: la sua riconferma a fine stagione. A Zingonia, ma non solo dalle quelle parti, non si sono resi conto che il ciclo vincente di Colantuono, probabilmente offuscato dalle sei vittorie consecutive che hanno coperto le magagne del prima e del dopo l’anno scorso, era arrivato alla fine.
Non è uno scandalo interromperete il rapporto senza arrivare alle estreme conseguenze quando mancano tredici partite dal termine del campionato con la squadra sopra la zona retrocessione di quattro punti ma tecnicamente e tatticamente allo sbando. Purtroppo Colantuono ha cominciato male ed ha continuato peggio e paga anche per colpe non sue (la crisi di Denis soprattutto) ma non è mai riuscito a raddrizzare la baracca cambiando formazioni a go go e adottando soluzioni tattiche e moduli poco convincenti. Non solo ma, in questa sofferta stagione, chi segue da vicino la squadra ha avuto l’impressione che lo “spogliatoio” non fosse ricettivo e profondamente collaborativo come nelle stagioni precedenti. I giocatori spesso hanno dimostrato rassegnazione o poca convinzione verso le proposte del mister e non è un caso che lo spirito di lotta che è sempre stata una delle virtù delle squadre di Colantuono non si sia mai visto. Sicuramente il recente coinvolgimento nell’inchiesta di Cremona sul calcioscommesse lo ha personalmente provato e non gli ha permesso di lavorare con tranquillità e lucidità proprio nel momento più difficile della stagione nerazzurra. Se ne va, in modo drammatico, l’allenatore più longevo sulla panchina atalantina con successi, record e promozioni ma il gioco del calcio, nel bene e nel male, è crudele. Se non si ottengono i risultati, si affonda. Eppure poteva finire meglio.
(REJA A ZINGONIA NEL SERVIZIO DI MORO)