Aleksey Miranchuk e Josip Ilicic, i gemelli diversi. Fantasisti, più attaccanti che centrocampisti, mancini e geniali. Uno col Covid dal 27 novembre all’11 dicembre, in attesa dell’esito del tampone di controllo odierno, che potrebbe dargli il via libera per allenarsi domani, anche se da solo, a Zingonia. L’altro costretto a lavorare a margine dei due gruppi nella sessione prima di pranzo all’indomani del tris secco alla Fiorentina, dopo essere stato colpito da febbriciattola e mal di gola all’antivigilia dell’ultimo match di campionato. L’Atalanta si avvicina a piccoli passi al clou di mercoledì in casa della Juventus (18.30), valido per la dodicesima giornata, dribblando gli acciacchi e il caso della rottura ormai apparentemente insanabile tra il Papu Gomez e Gian Piero Gasperini.
Si va comunque verso la riconferma in blocco o quasi della formazione schierata a 3-4-2-1 tornata al bottino pieno in campionato a un mese e mezzo dalla volta precedente, il 2-1 di Crotone firmato da Luis Muriel che potrebbe far coppia davanti con Duvan Zapata a patto che alle spalle resti fisso Matteo Pessina, ormai preferito nel ruolo in pianta stabile all’argentino separato in casa. Ma vista la caratura dell’avversario è facile che Ruslan Malinovskyi non si sposti dall’affiancamento sulla trequarti al mancino di Monza. Più difficile il Papu in attacco con chicchessia, mentre Pessina stesso potrebbe al limite essere arretrato in mediana in caso di affaticamento di uno tra Remo Freuler e Marten de Roon. José Palomino per Berat Djimsiti l’unica possibile variante in difesa. A parte, oggi, anche Matteo Ruggeri: la rifinitura di martedì taglierà la testa al toro.