In attesa di fare festa comunque finirà ospitando la primatista di Coppe dei Campioni vinte (15), l’Atalanta e Bergamo restano in testa in solitario in serie A dopo il posticipo vinto dalla Lazio in casa del Napoli secondo. 34 punti a 32 con scontro diretto vinto col tris grazie alla doppietta di Lookman e Retegui il 3 novembre scorso per i nerazzurri: al “Maradona” decide al 34′ della ripresa Gustav Isaksen, ex avversario di Champions in maglia Midtjylland, su apertura di Noslin, tra i killer di Coppa Italia a campi invertiti in settimana. L’ex Antonio Conte, che aveva lasciato le Mura Venete in zona retrocessione all’Epifania del 2010, ora le vede sopra di sé d’un paio di gradini. Tutto grazie ovviamente anche alla nona vittoria di fila in campionato degli uomini di Gian Piero Gasperini nell’anticipo della quindicesima giornata venerdì 6 dicembre col Milan.
Intanto, c’è un uomo con cui fare i conti, l’arbitro del 10 dicembre, al netto degli infortuni muscolari rientrati di Bellinghan e Vinicius Junior. Ha arbitrato la finale del Mondiali in Qatar tra Francia e Argentina meritandosi un clamoroso 2 dell’Equipe e pure la semifinale di Champions Napoli-Milan (1-1; 43′ Giroud, 93′ Osimhen) il 18 aprile 2023, l’anno dello scudetto dei Ciucci, provocando la sollevazione del popolo di Fuorigrotta per il tackle ritardato di Leo su Lozano per un rigore negato. Eppure Szymon Marciniak, designato dall’UEFA per Atalanta-Real Madrid, sesta giornata della fase campionato di Champions Leaghe gode fama di essere tra i migliori arbitri al mondo.
Il polacco, prossimo quarantaquattrenne (7 gennaio) di Plock, alla cui sezione appartiene, martedì sera ha come assistenti i connazionali Tomasz Listkiewicz e Adam Kupsik con Karol Arys quarto ufficiale. Stessa bandiera anche per il V.A.R. Tomasz Kwiatkowski, mentre la casella A.V.A.R. è occupata dal portoghese Tiago Martins.
Detto che Charles De Ketelaere nella seconda occasione citata in premessa – secondo paragrafo – era stato tenuto in panchina fisso da Stefano Pioli nelle file dei rossoneri, l’esperto fischietto ha un solo incrocio coi nerazzurri datato 20 ottobre 2021. La sconfitta per 3-2 in rimonta a Old Trafford per mano del Manchester United nel girone della coppa dalle grandi orecchie: illudono il sinistro di Pasalic al quarto d’ora dettato da Davide Zappacosta e l’angolo di Koopmeiners incornato da Demiral al 28′, poi per i Red Devils di Solskjaer ci pensano nella ripresa Rashford (8′), Maguire (30′) e Cristiano Ronaldo a 9′ dal 90′ di testa su cross di Shaw.
I precedenti con le Merengues, invece, sono ben otto con tre successi, tre battute d’arresto e due pareggi. La penultima volta Carlo Ancelotti, due vinte e altrettante perse in sella ai madridisti, ha preso il poker sul gobbone dal Manchester City nella semifinale di ritorno il 17 maggio dell’anno passato prevalendo però per 2-1 in casa sul Bayern l’8 maggio sempre allo stesso punto della Champions grazie alla doppietta di Joselu dopo il gol iniziale di Davies. 3-0 a Tiraspol alla prima il 24 novembre 2021, ko per 3-2 ai supplementari al ritorno dei quarti col Chelsea al Bernabeu i 12 aprile 2022. Le altre di Marciniak in quota Real con altri allenatori, tutte nella stessa competizione al netto della Supercoppa Europea persa 4-2 ai supplementari a Ferragosto 2018 con l’Atletico Madrid: 2-0 alla Roma l’8 marzo 2016 (ottavi di ritorno), 2-2 col Dortmund nel girone il 7 dicembre 2016, 1-1 sempre nella capitale spagnola col Tottenham il 17 ottobre 2017.
Ovvio, poi, che tra gli atalantini non manca chi conosce già la giacchetta colorata del 10 dicembre al Gewiss Stadium. Tipo gli azzurri, Raoul Bellanova (in nell’Inter di un 3 pari a Barcellona il 12.10.2022 e nella finale col City a Istambul il 10 giugno ’23) e Mateo Retegui, non ancora bergamaschizzati e solo il secondo dentro (dal 64′, per Barella) nell’Italia ko all’inglese con la Svizzera, complice l’ex Freuler insieme a Vargas, a Berlino nell’ottavo di spareggio delle qualificazioni agli europei il 29 giugno scorso. Giorgio Scalvini, invece, era in panca col ct Mancini l’11 giugno 2022 in Nations League a Wolverhampton con l’Inghilterra. Il rientrante (toccando ferro) Davide Zappacosta se lo ricorderà da quel 21 giugno 2015 in Under 21, nell’Europeo ceco, nello 0-0 col Portogallo; il “dodicesimo” lusitano Rui Patricio è fresco del ruolo da riserva di Svilar nel quarto di ritorno di Europa League Roma-Milan 2-1 il 18 aprile, ma ha anche il precedente in Genk-Sporting Lisbona 2-1 nella stessa competizione il lontano 25 ottobre 2012 e poi anche l’ottavo di ritorno di EL del Wolverhampton con l’Olympiacos il 6 agosto 2020.
Sempre nella regina di coppe, Mario Pasalic deve aver ancora la testa pesante per il settebello di Anfield col Liverpool subito dal suo Spartak Mosca il 6 dicembre 2017. Ademola Lookman era in panca nel Lipsia con l’Atletico Madrid (2-1) il 13 agosto 2020, quarto di finale a Lisbona proprio all’indomani di quello perso dalla Dea col PSG nel recupero. A ravanare nel passato, non si finisce più: Berat Djimsiti, 3-0 nell’Albania in Armenia nelle qualificazioni europee l’11 ottobre 2015 quand’era ancora allo Zurigo. Da subentrato, perfino un ragazzo (’02) come Lazar Samardzic ha avuto a che fare con Marciniak, non a caso internazionale dal 2011, nel 3-1 al Montenegro il 17 ottobre 2023 per qualificarsi ai campionati continentali. Capitolo Sead Kolasinac: 2-1 a Marsiglia col Paok ai quarti di Conference il 7 aprile di un biennio fa e subentro nell’1-2 cogli Spurs il primo novembre successivo in Champions, con Bosnia-Montenegro 1-0 in Nations League a metà strada, il 22 settembre.
Scalando dietro per tornare davanti, Odilon Kossounou panchinato nel Brugge a Linz nell’1-0 nei preliminari di Champions, idem ancora il suo compagno all’epoca del nerazzurro Fiandra CDK in Belgio-Romania 2-0 nel girone della fase finale di Euro 2024 a Colonia lo scorso 22 giugno. Marten de Roon, con la nazionale dei Paesi Bassi, conta un occhiale in Irlanda del Nord nelle qualificazioni europee il 16 novembre 2019 e una panchina in Norvegia l’1 settembre due anni più tardi nelle qualificazioni mondiali. Chiudiamo con Juan Cuadrado e non se ne parli più. Infaustissima l’ultima volta, il tris a Torino in maglia Juve, pure da capitano, nell’ottavo di ritorno col Villarreal (16 marzo 2022). Nel passato, assistman dell’apripista Dybala nel 3-0 al Barcellona sempre all’Allianz Stadium l’11 aprile 2017 (quarto di andata), entrato per la Joya e match winner a Lione il 18 ottobre 2016, dentro per Lichtsteiner nel ko di corto muso a Siviglia all’Immacolata 2015. Alla Fiorentina, 2-1 in casa del Dnipro in Europa League il 3 ottobre di 11 fa. Basta, adesso, che lo facciamo diventare vecchio…