Non era proprio così lieve, a dispetto di quanto riportato da non poche fonti, la lesione (di primo grado, non di basso grado; sono dalle due alle tre settimane di stop) all’adduttore lungo a destra che esattamente una settimana fa aveva indotto lo staff dell’Italia a lasciar andare via Mateo Retegui dal ritiro di Coverciano. Tant’è vero che, ricevuta la diagnosi il giorno successivo, giovedì 20 marzo, da allora il centravanti oriundo dell’Atalanta si è sempre e solo limitato alle terapie. A parte Ibrahim Sulemana ormai in gruppo stabilmente, l’unico altro eventuale recupero muscolare per la ripresa di campionato domenicale in casa della Fiorentina è Juan Cuadrado, tornato nel pomeridiano di mercoledì a lavorare in campo dopo la lesione alla fascia del bicipite femorale destro riportata il 9 marzo dalla Juventus nel primo tempo.

Difficile il recupero di chicchessia, Chapita incluso, per la sfida del “Franchi”. Non sono ancora tornati al lavoro nemmeno Marco Palestra, in attesa di esami diagnostici dopo il risentimento al quadricipite femorale sinistro sofferto in Under 21, Stefan Posch e i soliti Giorgio Scalvini e Gianluca Scamacca che ormai hanno terminato la stagione.

Seconda sessione a Zingonia a titolo individuale per Odilon Kossounou, che forse potrebbe rientrare il 6 aprile in casa con la Lazio, benché nessuno voglia forzarne le tappe dopo l’operazione del 18 gennaio a Barcellona di riparazione alla lesione dell’inserzione prossimale del tendine comune degli adduttori a destra. Al Centro Sportivo Bortolotti gli allenamenti, con Isak Hien e Sead Kolasinac rientrati dagli impegni con Bosnia e Svezia e la coppia Lookman-Ederson (squalificato) attesi giovedì, proseguono in fascia oraria pomeridiana.