Zingonia
– “L’uso dell’intelligenza artificiale per le politiche di dinamic pricing, ovvero l’adeguamento e la diversificazione dell’offerta dei biglietti allo stadio sulla base della tipologia, delle aspettative e delle esigenze della domanda, cioè dell’utenza, ci vede sul podio dietro Roma e Milan. Restiamo al passo per entrare nel futuro”. Romano Zanforlin, responsabile marketing e direttore commerciale dell’Atalanta, saluta così la partnership con Vedrai Lab, che da oggi associa il proprio nome all’Accademia Favini, nel suo aspetto più sfruttabile sul breve-medio periodo: “A spingerci a questa collaborazione è stato certamente il prossimo completamento dello stadio. Ne avremo uno da 25 mila posti: il visitatore-turista non è un semplice spettatore, può richiedere la visita al Gewiss Stadium, qualche servizio accessorio”.
“Una sinergia che inauguriamo con l’orgoglio di chi come noi ha nel settore giovanile il fiore all’occhiello e il cuore della società – il pensiero dell’amministratore delegato Luca Percassi -. Vedrai Lab è un grosso stimolo, il mondo dei ragazzi necessita di visione e programmi a lungo termine”. Il partner di presenta con le parole di Giacomo Sàntoli, Chief Commercial Officer Vedrai Spa: “Siamo onorati dell’associazione al nome di Mino Favini. L’intelligenza artificiale fa rima con innovazione: offriamo le nostre competenze sul tema per raccogliere dati anche sui giocatori, in ottica scouting e valutazione delle prestazioni sportive: la raccolta è propedeutica all’interpretazione per dare spunti importanti a un’azienda come l’Atalanta, un supporto degno dei grandi club europei. Si pescano e si incrociano i dati dei vari database sul mercato ”.
Alla scopertura della lastra anche il Direttore generale nerazzurro Umberto Marino: “Questa è una fabbrica da cui esce il prodotto finito. O Percassi ci hanno pensato molto prima di abbinare Favini a un brand così, adatto a mandare il segnale che il futuro è qua ma non dobbiamo dimenticare la nostra storia”. Chiosa del responsabile del settore giovanile Maurizio Costanzi: “Il vivaio è attento all’evoluzione e alle trasformazioni dello sport. La tecnologia ne è indubbiamente una delle chiavi interpretative. Al passo con i tempi com’è, l’Atalanta ha avuto una grande intuizione. Un bel messaggio che incoraggia tutti a guardare molto avanti, specie per chi opera con 450 ragazzi, grandi collaborazioni con società affiliate e un percorso nuovo all’estero. Ci stiamo facendo conoscere anche in altri continenti: siamo curiosi e aperti”.