Hellas Verona – Atalanta 2-1 (1-0)HELLAS VERONA (3-5-2):
Boseggia 7; Matyjewicz 6,5, Calabrese 7 (38′ st Nwanege sv), El Wafi 7; Bragantini 7 (38′ st Larsen sv), Schirone (cap.) 6,5, Joselito Gomez 6, Rihai 6 (18′ st Florio 5,5), Bernardi 7; Caia 8 (42′ st Diao sv), Cazzadori 7,5. A disp.: Marchetti, Toniolo, Verzini, D’Agostino, Zorom, Nitri, Dias Patricio, Dentale. All.: Paolo Sammarco 7.
ATALANTA (3-5-2): Bertini 6; Del Lungo (cap.) 6 (25′ st Cellerino 6), Guerini 5, Regonesi 5,5; Palestra 5,5, Colombo 6, Riccio 5,5 (35′ st Vavassori sv), Mendicino 6,5, Bordiga 6 (14′ st Chiwisa); Bevilacqua 5 (14′ st Vlahovic 5,5), Falleni 6 (15′ st De Nipoti 6,5). A disp.: Pardel, Saleh, Roaldsoy, Omar, Ghezzi, Stabile, Tavanti. All.: Marco Fioretto 5,5.
Arbitro: Milone di Taurianova 5,5 (Romano di Isernia, Barbiero di Campobasso).
RETI: 31′ pt Cazzadori (H), 21′ st Caia (H), 37′ st Vavassori (A).
Note: Boseggia para il rigore a Riccio al 45′ pt. Mattinata soleggiata, spettatori 120. Ammoniti Matyjewicz, Joselito e Chiwisa per gioco scorretto. Espulso Florio al 47′ st per fallo da tergo a centrocampo su Vavassori. Tiri totali 11-19, nello specchio 5-8, parati 3-7, respinti/deviati 1-7. Corner 3-7, recupero 0′ e 6′.
Zingonia – Da Stabile-Cisse-Signorini a Cazzadori-Caia-Vavassori, dal 31 ottobre a Zingonia al 16 aprile al Sinergy Stadium, il punteggio è lo stesso, cioè a sfavore, e la Primavera dell’Atalanta (31 punti, 35 la concorrente diretta, quartultimo posto, spareggio attualmente col Napoli) all’alba dalla decima di ritorno ripiomba in zona playout. Non serve l’incornata nel sette dell’italo-brasiliano nel finale su ammollo di Palestra, soprattutto per il terreno perso nel primo tempo, quando la spalla apre le danze su favore del terminale e Riccio si fa intercettare il penalty del possibile pari. Nella seconda metà ecco il sigillo all’inglese dell’Hellas Verona a parti invertite su azione stavolta da destra e, al 3′ di recupero, la rimessa di Regonesi non allontanata dalla difesa per il sinistro di Palestra salvato da El Wafi. Archiviata la serie positiva da 13 punti su 15 disponibili, ora la pausa per il rinvio al 3 maggio del rendez-vous col Milan per un altro scontro salvezza e il sabato mattina (ancora alle 11) il 29 aprile in casa del Sassuolo.
Di Regonesi la prima visuale nitida dello specchio, accarezzata da Colombo dalla bandierina sdestra, ma è più un appoggio di testa al portiere di casa che un tentativo vero e proprio. Fotocopia su azione a cronometro raddoppiato (6′), quando è Regonesi a sganciarsi per chiamare il gioco delle torri tra lo spondista Falleni e il cursore-mezzala bollatese. Di là occhio a Caia che per poco non chiude nel sacco dal limite l’uno-due chiesto a Schirone, sollecitando il riflesso a braccia alzate di Bertini per evitare il 13 avversario. La cartacarbone locale stavolta è al contrario, lo schema da fermo dettato da Bragantini all’ex di turno alle soglie del ventesimo con palla oltre la traversa. Decisamente da vantaggio mancato, invece, il botta e risposta tra Bordiga e il rompighiaccio di lì a poco tra 21′ e 25′, sull’asse rispettivamente Palestra-Bevilacqua con spizzata e della ripartenza rifinita del capitano di Sammarco: il tocco sotto del sostituto di Bernasconi, promosso in prima squadra, è sventato a palmo aperto da Boseggia, mentre la sterzata di sinistro della seconda punta gialloblù non è baciata dalla mira.
A segno perfettamente invece, il mancino della spalla del centravanti su filtrante di quest’ultimo a rilanci di El Wafi arpionato sulla trequarti col laterale di Buccinasco a un soffio dalla diagonale-muraglia. Dal quinto destro al braccetto sinistro per interposto disimpegno fallito della retroguardia locale (41′), fino all’episodio del rigore fallito passando per la conversione a U telefonata del 9 veronese di sangue livornese, quando il regista classe 2006 rimette l’attrezzo in mezzo, Del Lungo chiama la trappola a Joselito alle sue spalle. Tutto inutile. La ripresa s’avvia col 2-0 mancato dall’onnipresente Caia che spreca sull’esterno dritto per dritto il borseggio del compagno di linea sul malinteso all’indietro tra Colombo e Regonesi (3′), mentre Schirone (5′) alza il rigore in movimento propostogli dal lavorìo ai fianchi di Rihai e dello sfondatore dal fondo. Poco dopo, il numero 22 non imbraccia la doppietta per l’offside sbandieratogli sul la di Bragantini anche se era palesemente dietro. La zuccata del figlio di Pierre su corner colombiano (7′) è a campanile, la girata palestriana sul piede debole (10′) da rimessa laterale del precedente corretta da Falleni è un invito a nozze per il tuffetto del ragazzo tra i pali. L’ultimo scarico del 10 nerazzurro dimezza lo score
Nei pressi del sessantacinquesimo, l’altro miracolo del guantato nemico per togliere dall’angoletto la palombella bassa a incrociare della new entry Vlahovic su intuizione di De Nipoti, precedentemente murato da Florio nella percussione a due con Chiwisa dettata da Mendicino. Al bis letale replica ancora il friulano che svetta (22′) sul traversone di Regonesi bucato in uscita da Boseggia, che palesa perfino un difettuccio, ma sulla riga di porta c’è Calabrese con la sommità del capo, un portiere aggiunto. Altro giro, altra corsa di Bernardi, di seconda per il passaggio alto a Bertini (22′) sul secondo corner veneto e spizzando successivamente (25′) l’ennesima scodella a rientrare del falso pendolino destro, in realtà un’ala adattata a tutta corsia. Cellerino (32′) sgancia la volée a correzione dello spiovente del milanese da destra, poi i due mancini di Mendicino, fuori misura eludendo El Wafi, e quello sporcato del play zambiano.