Mantova – Atalanta Under 23 1-1 (0-1)MANTOVA (4-3-3):
Festa 7; Radaelli 6,5, Redolfi 6,5, De Maio 6,5, Panizzi 6; Muroni 6,5 (26′ st Bragantini 6), Burrai (cap.) 7, Wieser 6,5 (17′ st Trimboli 6); Galuppini 7, Mensah 6 (43′ st Monachello sv), Fiori 6,5 (26′ st Bombagi 6). A disp.: 12 Sonzogni, 4 Celesia, 6 Bani, 9 Debenedetti, 13 Brignani, 16 Cavalli, 20 Fedel, 22 Napoli, 24 Argint, 90 Giacomelli. All.: Davide Possanzini 6,5.
ATALANTA U23 (3-4-2-1): Vismara 7; Ghislandi 5,5, Bonfanti 5,5, Ceresoli 5,5; Palestra 6,5, Panada 6 (31′ st Chiwisa sv), Mendicino 6 (21′ st Gyabuaa 6), Bernasconi 6; De Nipoti 6, Capone (cap.) 6,5 (27′ st Jimenez 6,5); Diao Balde 6,5 (20′ st Vlahovic 6). A disp.: 13 Dajcar, 30 Bertini; 7 Muhameti, 24 Tavanti, 26 Masi, 28 Regonesi, 72 Cortinovis. All.: Francesco Modesto 6.
Arbitro: Scarpa di Collegno 6,5 (Tempestilli di Roma 2, Pandolfo di Castelfranco Veneto; IV Bianchi di Prato).
RETI: 19′ pt Diao Balde (A), 11′ st Wieser (M).
Note: tardo pomeriggio variabile, spettatori 7.367. Ammoniti Bonfanti e Fiori per gioco scorretto. Occasioni da gol 12-10, tiri totali 16-13, parati 5-7, respinti/deviati 3-2, legni 2-1. Corner 6-5, recupero 1′ e 4′.
Mantova – La soddisfazione più grande del pari e patta con la prima della classe è aver impedito il raggiungimento aritmetico della serie B di una squadra retrocessa in D la primavera scorsa e ripescata in estate. L’Atalanta Under 23 disputa un buon primo tempo aggrappandosi al suo colosso dell’attacco Siren Diao Balde, cala come di prammatica a metà campo invertite e non le serve per tornare al successo il ritorno di fiamma dopo il pari del Mantova. Un brodino per scollinare quota 50 al sesto posto con una gara da recuperare. Reduci dal doppio ko con Fiorenzuola e Pergolettese, i nerazzurrini della Seconda Squadra recuperano mercoledì 3 aprile la quattordicesima di ritorno a Trieste (16.15) completando il trittico settimanale domenica 7 a Caravaggio con la Pro Patria in prima serata; chiude la stagione regolare un altro tris a Padova (sabato 13, 20.45), ospitando la Pro Sesto (il 20, 18.30) e ad Arzignano (domenica 28, 16.30).
Prima di fendere la banchisa della parità grazie all’imbucata d’esterno di Capone per il mancino a incrociare del centravanti ispano-senegalese, i nerazzurri ci provano con entrambi i trequartisti mai troppo larghi, con Festa decisivo nel colpo di reni per negare al futuro assistman la gioia del vantaggio precoce (6′). Oltre il quarto d’ora, invece, Vismara esce all’impazzata per evitare quello a cui i virgiliani non sapranno opporsi di lì a poco, aspirante marcatore Galuppini. Il toro di Catalogna la tenta anche al volo su un angolo di Panada (22′) non allontanato dalla retroguardia locale, trovando però l’alzata sopra la traversa dell’ultimo baluardo.
Se l’incornata con cui De Maio corregge lo schema da fermo di Burrai (24′) dà solo l’impressione del pareggio, Fiori sforbicia a vuoto (36′) il suggerimento di Radaelli e non succede alcunché fino ai giochi pirotecnici al rientro dal tunnel. Vismara stacca dall’incrocio la botta arcuata di Burrai (3′), portatore dell’altro pericolo a un dipresso quando Ceresoli anziché rinviare la palla dal fondo di Mensah regala uno scarico perfetto in lunetta per il regista sardo: la porta è più in qua e più sotto.
Al 9′ De Nipoti, quattro lancette prima impegnato a cercare la mira a giro, brucia metà difesa sul tocco in avanti di Panada ma col piede debole è tutt’altra cosa e si nota. Beffa dietro l’angolo, in tutti i sensi, perché quando sul velo di Galuppini il guantato atalantino dice no a Radaelli lo specialista batte dalla bandierina, Redolfi (scuola Zingonia; altro ex Monachello, di qua c’è il prestito di ritorno Ceresoli) inzucca sulla traversa e nell’assalto a due Galuppini-Fiori respinto è Wieser a fare giustizia chiudendo il sinistro da 1-1 dal limite.
La sfida s’avvampa, ma la miccia innescata in solitario da Palestra all’ora di gioco s’infrange sui pugni serrati di Festa, mentre di là la paura fa novanta col mancino scudisciato da Muroni a lato di non molto e il tentativo di sorpasso di Galuppini trovato dall’altra ala: tra i legni Modesto ha un campione di reattività. La punta esterna locale ci prova ancora un paio di volte tenendo Vismara sul pezzo (25′). C’è lo squillo all’ottantesimo di Vlahovic in asse con Jimenez, la sveglia ideale per i riflessi comunque sempre sollecitati di Festa. Dal destro a effetto al tocco sottomisura, il risultato a 7′ dal 90′ non cambia. Neppure al 1′ di recupero, quando Ghislandi chiama l’ascensore all’ex Partizan alla cui incornata alta dicono di no portiere e traversa. Ma i Possanzini-boys, se non nello score, vogliono prevalare almeno nei legni ed ecco il palo alto da calcio franco di Burrai a una manciatina dal triplice fischio.