Recupero 15a serie C girone A – Padova, stadio “Euganeo”, mercoledì 4 dicembre (ore 20)
Padova – Atalanta Under 23 3-1 (3-0)
PADOVA (3-4-2-1): Fortin 6; Belli 7 (22′ st Faedo 6), Delli Carri 6,5, Perrotta 6,5; Favale 6,5, Fusi 7 (17′ st Broh 6,5), Crisetig 6,5, Kirwan (cap.) 6,5; Liguori 6,5, Capelli 6,5 (34′ st Russini 6); Bortolussi 7 (17′ st Spagnoli 5,5). A disp.: Voltan, Carniello; Cretella, Crescenzi, Villa, Bianchi, Granata, Monterone, Beccaro. All.: Matteo Andreoletti 7.
ATALANTA U23 (3-4-1-2): Bertini 5,5; Del Lungo 6, Obrić 5,5, Navarro 5,5; Bergonzi 6,5 (22′ st Ghislandi 6,5), Gyabuaa (cap.) 5,5 (34′ st Muhameti 6), Panada 6, Bernasconi 6; Cassa 5,5 (16′ st Artesani 5,5); Vlahović 5, Alessio 6 (16 ‘st Manzoni 6,5). A disp.: Pardel, Dajcar; Masi, G. Renault, Scheffer, Mencaraglia. All.: Francesco Modesto 5,5.
Arbitro: Di Cicco di Lanciano 5 (Pistarelli di Fermo, Mambelli di Cesena; IV Gasperotti di Rovereto).
RETI: 17′ pt rig. Bortolussi (P), 20′ pt Perrotta (P), 34′ pt Fusi (P), 31′ st Del Lungo (A).
Note: ammoniti Modesto (all. A., 23′ pt) per proteste, Fusi e Navarro per gioco scorretto. Tiri totali 12-10, nello specchio 6-4, parati 2-3, respinti/deviati 5-2. Corner 5-3, recupero 2′ e 5′.

Padova – Un rigore assurdo e la palla inattiva susseguente zavorrano l’Atalanta Under 23 nel recupero della quindicesima nella tana del Padova, capolista nel girone A di serie C, tanto da farla andare sotto di tre dopo la mezzora senza riuscire a far altro che siglare il gol della bandiera con Del Lungo nel secondo tempo, praticamente un estenuante garbage time alla ricerca dell’impossibile. Meno 19 dalla vetta (45 a 26) e sesto posto invariato per i discontinui ragazzi dell’ex di turno Modesto, che poi per le ragioni opposte di Primavera e prima squadra non sono praticamente mai gli stessi, e altro recupero mercoledì prossimo (ore 14) a Caravaggio con la Clodiense in mezzo ai fine settimana di chiusura del girone d’andata, domenica questa ad Arzignano e sabato 14 dicembre (sempre alle ore 15) ospitando il Lecco. Sei sconfitte su sedici, a fronte di otto vittorie, raccontano appunto dell’incostanza della squadra cuscinetto tra il settore giovanile e i big di Zingonia.

Alessio a rimorchio di Bergonzi, dopo un possesso palla durato i due minuti iniziali, impegna centralmente Fortin, mentre il primo ribaltamento locale di Capelli un settebello più tardi è troppo lungo per Fusi e, al 13′, è alle stelle la seconda chance ospite di Gyabuaa in scia alla combinazione tra Cassa e lo scarico di Vlahovic. Poi, l’uno-due tagliagambe, con Capelli a fare ponte, comunque dal limite, su Bertini che viene invece incolpato di un fallo mai commesso sul rilancio dalle retrovie di Belli figlio di una sua rimessa laterale respinta corta di testa da Cassa e Perrotta incorna sotto la traversa l’angolo da sinistra di Favale. Scollinata metà frazione, sempre dalla bandierina, stavolta dall’altra parte, il rimorchio-scarico sporco del presunto subitore del fallo da penalty rimpallato dalla difesa per la stoccata centrale di Fusi parata in due tempi dal portiere nerazzurro.

Alla mezzora il break col cross di Bernasconi addomesticato da Alessio a Navarro, lo stesso che aveva alleggerito di testa all’indietro regalando il corner del raddoppio alla prima della classe, si stampa addosso all’avversario di zolla; due giri di lancetta e, in asse con Panada, Bergonzi aiutato dalla scivolata ingenua dell’assistman virtuale del tiro spiazzante a mezz’altezza dal dischetto riesce a pescare proprio il centranti che di sinistro tira forte ma centrale dall’area imboccando l’ultimo ostacolo. Il medico dei pazzi dice trentatré all’orologio consegnando game, set e match ai biancoscudato, quando Bernasconi e Panada si fanno giocare d’anticipo e Liguori può allungare per la botta di Fusi lungo il palo di competenza di Bertini dai venti metri.

Tris e sipario? Anche peggio, perché la Deina è nel pallone, tanto che a nove dall’intervallo ancora Belli trasforma la sua incursione in un tiro-cross per l’apripista che di sinistro quasi dal fondo, a guantipede atalantino a viole, trova il piedone di Del Lungo a negargli il poker. Il braccetto destro gira fuori dal centrosinistra sulla scorta del primo tiro della bandierina di Panada dalla destra (42′) rimesso dentro dal pendolino destro della Bassa; di là, l’autore del triplo vantaggio chiama Bertini al miracolo da fermo alle soglie del recupero. In avvio di ripresa, il ragazzo tra i legni rischia il dribbling in disimpegno su Bortolussi che poi non sfrutta la palla di Kirwan col capitano dei bergamaschi a fermare pulito l’ariete locale. Al 7′ il fumoso e quasi mai in partita Vlahovic non supera Belli stramazzando al suolo nella speranza dell’effetto-compensazione, Alessio (9′) sale in cielo senza centrare lo specchio per un paio di metri sull’ammollo bernasconiano.

Attorno al venticinquesimo, con l’ingresso di Ghislandi, quando si erano già riallargati i trequartisti alti a dispetto di un Cassa tra le linee da solo per tutta la prima metà, Bernasconi a piede invertito ispira il gioco da quinti da cui l’osiense ottiene il mero angolo sulla smanacciata di Fortin. A questo punto il difensore fiorentino se la sposta di tacco sul sinistro per la girata non irresistibile in lungolinea vicino vicino all’intersezione destra della lunetta sfruttando il lancetto di Manzoni sull’onda lunga di uno schema frustrato di Bernasconi. Nel finale la Dea atto II produce le chances che non le era riuscito di accumulare quando lo score era in bilico: Muhameti, ascensore chiamato da Bernasconi quando il campo è quasi finito, impegna nella presa plastica Fortin. Se Manzoni a 6′ dal 90′ non pesca il jolly lambendo il palo dal centrosinistra, per i vincitori Spagnoli spreca alto il la di Russini (42′) per poi fare lo stesso col cadeau di Broh in lungolinea in contropiede facendolo spacchettare dall’unico marcatore di chi ha perso.