Il 18 marzo ci fu il primo impiego dei mezzi militari per trasportare le salme dei nostri fratelli.
Io non amo le “ricorrenze” perché ci sono “cose” che non dovrebbero essere circoscritte nemmeno sulla carta ad un solo giorno dell’anno, ma c’è un “però”.
Si perché, non solo e’ stato un evento catastrofico, ma vi sono persone che meritano un pugno al cuore almeno una volta all’anno.
Certa gente deve vederle le bandiere comunali a mezza asta e ricordare quanto siano state squallide a mettere in dubbio il dramma del coronavirus. Certo: certi politici, certi giornalisti, certi finti espertoni hanno messo molto impegno a rendere meno credibile quello che stava accadendo, talvolta con una politica televisiva esacerbata dal terrore e con imprecisioni colossali che mettevano seri dubbi alle persone, ma la gente è morta eccome…e la vedevamo tutti!
Ed è morta nel modo forse peggiore che possa esistere: impaurita, sola e senza respiro!
E poco importa se vi fossero state a volte altre patologie: uno con un tumore, se ben curato e preso per tempo, può vivere molti anni ed io ne sono un esempio.
Se avessi preso COVID una piccola manciata di anni fa mentre facevo le terapie post operazione al seno e con un basso sistema immunitario, forse non me la sarei cavata e oggi non sarei qui a scriverlo. Venitelo a dire a gente come me “ma tanto aveva già un brutto tumore “ razza di capre patentate! Non siete stati in grado di vedere così offuscati da ideologie malsane e superficiali all’inverosimile…poi qualcuno di voi la batosta ( purtroppo dico ) in famiglia l’ha avuta e ha smesso di cantare! Spero che almeno adesso ci si sforzi tutti di rispettare i morti e le loro famiglie. Buon tutto a voi…
Vanessa la Vane Bonaiti