Novara, stadio “Silvio Piola”, 10a giornata serie C girone A – sabato 19 ottobre, 17.30
Novara – AlbinoLeffe 1-0 (1-0)
NOVARA (3-5-1-1): Minelli 6,5; Bertoncini 6, Lancini 7, Khailoti 6 (36′ st Riccardi sv); Donadio 6 (30′ st Ghiringhelli 6), Di Munno 6,5, Ranieri (cap.) 6,5 (30′ st Basso 6), Calcagni 6,5, Agyemang 7,5; Morosini 6 (10′ st Manseri 6,5); Ongaro 6. A disp.: 12 Negri, 31 Desjardins; 3 Migliardi, 4 Cancola, 6 Riccardi, 7 Gerardini, 9 Brkic, 28 Cannavaro, 44 Koblar, 90 Ganz. All.: Giacomo Gattuso 6,5.
ALBINOLEFFE (3-5-2): Marietta 6; Borghini (cap.) 6,5, Zambelli 6 (10′ st Longo 5), Baroni 5,5; Gusu 6, Astrologo 6,5 (40′ st Giannini 6), Fossati 6,5 (17′ st Capelli 5,5), Parlati 6,5, Munari 7 (41′ st Vinzioli sv); Zoma 6,5, Mustacchio 6. A disp.: 1 Facchetti, 52 De Gennaro; 19 Agostinelli, 21 Ricordi, 24 Evangelisti, 26 Angeloni, 73 Bosia, 77 Freri. All.: Giovanni Lopez 6.
Arbitro: Migliorini di Verona 6 (Scribani di Agrigento, Cerrato di San Donà di Piave; IV Aldi di Lanciano).
RETI: 6′ pt Morosini (N), 50′ st Agyemang (N).
Note: mezza sera uggiosa, spettatori 3 mila circa. Ammoniti Baroni, Ranieri e Ghiringhelli per gioco scorretto. Tiri totali 7-16, nello specchio 4-3, parati 2-3, respinti/deviati 1-2, legni 2-0. Corner 2-6, recupero 0′ e 7′.

Novara – A Capelli non riesce il tiro mancino del punticino da zero metri davanti al secondo palo, ad Agyemang il 2-0 invece sì. Il volto (un tempo) noto Morosini mette sotto l’AlbinoLeffe (foto Tommaso Berardi – U.C. AlbinoLeffe) in avvio e nel finale, dopo aver prodotto quasi il triplo del Novara al “Piola”, arriva il raddoppio-beffa per la terza sconfitta in campionato, la seconda nelle ultime tre giornate. Lopez passa alla difesa a quattro prima dell’ora di gioco finendo per chiudere con quattro punte e i suoi producono tanto, peccando di concretezza nonché di attenzione dietro – assente lo scavigliato Boloca – giusto nelle due chances cinicamente realizzate dai Gattuso-boys. Domenica, alle 15, il Padova capolista inaugura a Zanica il trittico terribile destinato a proseguire il mercoledì successivo a Trieste e quindi ancora nel primo festivo di novembre (il 3) alle 17.30 ospitando la Clodiense.

Al primo squillo di Mustacchio, che alza di fronte il pallone di Gusu al poker d’orologio, risponde quasi subito il vantaggio locale incornato dall’ex del vivaio (tra i 13 e i 14 anni) sul controcross dal centrodestra di Calcagni seguito al primo corner di casa, regalato da Borghini con una clamorosa auto-traversa in caduta di testa. Perfino il crossatore era lo stesso. Zoma nel flipper appena fuori dall’area non può mandare in tilt la difesa azzurra per azzeccare il tredici, stesso copione per Fossati a un giretto dal ventesimo. I locali hanno già invertito le mezze ali, gli ospiti ci riprovano al volo con Astrologo, sempre da fuori, sul primo angolo di Parlati dalla sinistra. Ben più ficcante il gioco da quinto a quinto Munari-Gusu a una ventina dalla pausa, perché la zuccata del rumeno costringe Minelli a concedere a mano aperta un altro tiro dalla bandierina a difesa del legno di competenza.

A cavallo della mezzora, senza che emergano a pelo d’erba chissà quali trame o idee, Khailoti rispunta in area per i piemontesi di sangue lombardo schiacciando parabilmente il secondo corner dei suoi e Baroni per poco non tiene centrato il suo ascensore a sufficienza per tramutare in oro la stessa specialità sul fronte rosso-giallo da trasferta, dopo la spazzata di Lancini per evitare guai dall’asse Zoma-Borghini, agevolato dal retropassaggio fuori misura proprio dell’apripista dello score. A Munari manca soprattutto l’equilibrio per correggere in porta il pallone a rientrare di Zoma da destra (35′), all’ex atalantino (giovanili) Ranieri invece il mirino basso di seconda dopo un cross di Di Munno allontanato corto dalla retroguardia seriana.

Prima della ripresa, il festival dello sciupio in salsa orobica. Se a un paio dalla pausa Fossati saggia i riflessi in tuffetto dell’estremo di casa dalla distanza, poco più tardi spara indisturbato sopra il montante dall’area il rimorchio di Astrologo quasi dal fondo. In avvio di ripresa, la lezione di Baroni, in imperiosa uscita alta, su come si fa. Peccato che, dopo la lavorazione della manovra di Mustacchio e Parlati, il cross da mancina di Zoma non venga agganciato da Astrologo per via della diagonale profonda di Agyemang impedirgli ogni impatto. Entra Longo per Zambelli, fino a oggi 3 partite solo in Coppa Italia di categoria e quindi all’esordio in campionato, e si passa a quattro dietro come a tre davanti con assolo di Parlati poco oltre il decimo appoggiato dalla catena di destra e concluso col sinistro fuori di non molto contrastato dal playmaker novarese. Poco dopo, la svettata lieve dello sbilanciano Zoma davanti al secondo palo accarezzata da Gusu fino alla craniata con un avversario del regista di Lopez che deve cedere le armi a Capelli, sottopunta nel modulo rivisitato a 4-2-3-1.

A venti dal novantesimo grande chiusura di Borghini per dire no alla controsterzata di Ongaro, lanciato in corridoio da Manseri, il feritore involontario di Fossati. Il burkinabé in linea con Astrologo costringe Ranieri al giallo vedendolo respingere la mattonella dello specialista prima della sostituzione, Capelli invece s’impegna in torsione aerea (35′) senza riuscire a combinare granché, anzi prendendo in controtempo l’attaccante succitato e il suo capitano, sul traversone di Munari. Che in seguito dagli sviluppi dello schema da mancina di Parlati (38′) ricava una deviazione per il sesto angolo. Prima dei sei minuti di recupero, i due tiri su tre soltanto novaresi nella ripresa, con Manseri a rientrare dalla destra per la telefonata a piede invertito e quindi a scheggiare il palo in taglio sul rinvio del proprio portiere spizzato dal terminale unico, ma è il ragazzo di Villa d’Almè a ciccare letteralmente il pari al 2′ di extra time senza indirizzare in porta nonostante la sponda precisa di piede della new entry Giannini su ammollo di Borghini. Il pendolino di casa rientra sul preferito destro ringraziando Ongaro per avergli aperto la via del raddoppio a una corsetta dalla fine.