Il blitz è iniziato nella notte, intorno all’una, quando il ds nerazzurro Giovanni Sartori, il presidente Antonio Percassi e l’allenatore Gian Piero Gasperini hanno rotto gli indugi e sono partiti in elicottero dal centro sportivo di Zingonia verso Gorle. Vista la luna e le stelle (e Caino che faceva le frittelle), i tre atalantini hanno fatto una mezzoretta a zonzo atterrando al campo sportivo del paese bergamasco solo all’una e trentacinque circa. Poi si sono diretti di corsa verso casa Guariglia, va detto con un Percassi in forma strepitosa, in grado di fare i centometri di distanza in 11 secondi netti. Hanno suonato il campanello e hanno svegliato l’intera famiglia, gemello compreso.
Andrea, classe 1985, stella del nostro calcio provinciale da tempo immemore, fenomenale per dinamismo e classe, si è un po’ incazzato con l’entourage atalantino: “In Prima siamo fermi da inizio stagione per via del covid… Non potevate venire domani mattina con calma? Sarei venuto io. Perché tirare matta anche la Mara? Ma siete impazziti?”. Ma è stato proprio il Gasp a spiegare l’immensa fretta: “Andre, sabato c’è l’Udinese, che è ostica, ma io allo scudetto ci credo ancora. Fai la borsa, che andiamo a fare allenamento così puoi subito giocare dal primo minuto. Fate la staffetta te e Freuler. E mi raccomando, Guaro, servono le tue bordate da fuori. Poi, lo sappiamo tutti, a settembre, quando riparte la Prima, trattiamo col Gorle. Ma adesso, ti prego, vieni da noi. Se lo fai, io ti giuro che ti vorrò bene come a un figlio…”.
Quindi, sempre a casa Guariglia, con Andre assonatissimo, la firma per questa ultima parte di campionato di Serie A, cifra record, sette milioni di euro netti, sette chili di mozzarelle di Seriate e sette palazzine di Percassi da scegliere tra quelle di Scanzo e quelle in costruzione dietro al Parco Suardi.
Commosso il Gasp dopo la prima seduta, dalle tre alle sette di notte a Zingonia, “figa, se è forte il Guaro. Aveva ragione Bonfanti, il giornalista rosso di capelli”. Tranquillo, invece, Andrea, che ha messo due paletti ai nerazzurri: “Intanto quella col Milan, all’ultima di campionato, non la gioco perché sono tifoso rossonero da sempre. Poi a settembre io torno a Gorle perché inizia di nuovo il calcio provinciale e noi vogliamo la Promozione”.
Matteo Bonfanti