Atalanta – Lazio 1-3 (0-1)ATALANTA (3-4-1-2):
Gollini; Djimsiti, Palomino, Toloi (cap.); Maehle, De Roon, Freuler (32′ st Caldara), Ruggeri (1′ st Malinovskyi); Miranchuk (9′ st Pasalic); Ilicic (22′ st Lammers), D. Zapata (9′ st Muriel). A disp.: 31 Rossi, 57 Sportiello, 42 Scalvini, 32 Pessina. All.: Gian Piero Gasperini.
LAZIO (3-5-2): Reina 6; Patric 6 (38′ pt Musacchio 6), Acerbi 6,5, Radu 7; Lazzari 6,5, Milinkovic-Savic 7,5, Lucas Leiva 6 (35′ st Escalante sv), Luis Alberto 6,5 (14′ st Akpa Akpro ), Marusic 7; Immobile (cap.) 6 (35′ st Muriqi 6,5), Correa 7 (35′ st A. Pereira 6,5). A disp.: 71 Alia, 81 G. Pereira, 14 Hoedt, 19 Lulic, 96 Fares, 16 Parolo. All.: S. Inzaghi 6,5.
Arbitro: Chiffi di Padova 6 (Meli di Parma, Vivenzi di Brescia; IV Sacchi di Macerata. V.A.R. Manganiello di Pinerolo, A.V.A.R. Peretti di Verona).
RETI: 3′ pt Marusic (L), 6′ st Correa (L), 34′ st Pasalic (A), 37′ st Muriqi (L)
Note: ammoniti Patric e Musacchio per gioco scorretto. Tiri totali 8-13, nello specchio 2-6, respinti 2-4, parati 1-3, legni 1-1. Var: 2. Corner 2-2, recupero 1′ e 3′.
Bergamo – Senza Hateboer, Gosens (squalificato) e il covidizzato Romero l’Atalanta non è la stessa cosa. Anche cambiando volto e modulo un po’ dopo metà partita, la sfida-bis con la Lazio a quattro giorni dal trionfo in dieci nel quarto di Coppa Italia. Subito sotto, due giri di lancetta e sei secondi, per il colpo da biliardo a giro di Marusic, i bergamaschi, mollicci e poco brillanti, non sono riusciti a rincorrere a maggior ragione dopo aver subito il 2-0 nonostante il redivivo Pasalic. La Lazio sbanca con merito il Gewiss Stadium mettendo pure la freccia in classifica, 37 a 36, a meno tre dalla semifinale d’andata a Napoli nel trofeo della coccarda. Le correzioni in corsa sono rimbalzate sul muro di gomma della tattica indovinata dall’ex di turno sulla panchina altrui.
Il disimpegno number one non riesce dal lato Maehle-Djimsiti e l’esterno sinistro altrui ha tempo e modo per sistemarsi la palla sul destro ingannando il portiere di casa, che la sfiora di braccio, forse abbagliato dal sole. Dopo l’ennesimo scivolone Ilicic cambia le scarpe (18′), ma i nerazzurri non hanno ancora risposto presente: all’alba del ventesimo Milinkovic calcia a lato di un amen da fermo dalla zolla conquistata da Correa nella guerra tra tucumani con Palomino. Poco più tardi Lazzari scivola sul tentativo di recupero di Freuler negando per primo di essere stato toccato. Al 25′ Correa s’incunea da destra trovandosi la strada parata da Toloi, virato a sinistra per contrastare meglio il serbo e l’ex spallino, e sulla ribattuta la sforbiciata di Luis Alberto è velleitaria quanto fuori misura. Per vedere una conclusione di casa occorre attendere il 29′, quando Miranchuk si vede rintuzzare in fallo di fondo dal muro nemico il sinistro apertogli in corridoio da Zapata. Il fatto è che dietro si sbaglia e si rischia sempre troppo. E al 32′ il palo, aiutato nell’occasione da Gollini, nega il bis a Milinkovic, svettato sul cross di Immobile dopo il doppio svarione Maehle-De Roon.
Il Gasp passa al tridente con Ilicic a sinistra. Niente da fare: Luis Alberto a 5′ dall’intervallo cerca di ripetere la prodezza del vantaggio senza però sorprendere il rapper coi guanti, a 2′ non fa certo salire lo stress a Reina la spizzata di Duvan accarezzata dal cross a rientrare da destra dello sloveno e a 1′ Acerbi s’oppone a una volée dello sloveno comunque nel vuoto pneumatico. Nella ripresa Dea a quattro dietro con Maehle basso a sinistra – Ilicic-Miranchuk-Malinovskyi sulla trequarti – e proprio il danese (2′) sfiora il pari incocciando al volo il crossetto di Miranchuk. La porta è più in basso, Correa invece non la manca toccando di sinistro dopo aver dribblato anche il Gollo (6′) sull’onda lunga del rinvio di Reina corretto di testa da Immobile oltre il dischetto del centrocampo. Dentro Pasalic e Muriel per Miranchuk e il Toro di Cali. Cambierà qualcosa? La risposta è nell’idea del Ronaldito col jolly croato a non capirlo al 20′, mentre di là il coast to coast di Lazzari è fermato in extremis soltanto dall’uomo tra i pali, finalmente senza cappellino. Al 26′ l’appoggio di Immobile sul passaggio del compagno di linea è vanificato dal fuorigioco; una corsetta cronometrica e Lammers (sostituto del nullo Ilicic) spunta con la fronte allargando tantissimo la palla dalla destra di Muriel. E per fortuna, si fa per dire, Ciro il torrese non è cinico abbastanza da ringraziare col gol il colosso alla mezzala destra per il lungolinea col contagiri. Al 34′ Pasalic prova a riaprirla ribadendo in rete dopo il palo di Muriel sul filtrate di Lammers, ma a spegnere ogni illusione è Muriqi, che deve solo insaccare da un passo sull’intuizione geniale di Sergej trasformata in assist da Pereira. Nel recupero l’altro miracolato Caldara alza la testa all’eccesso vanificando il piazzato dalla destra del Colonnello.
Si.Fo.