11a giornata serie C girone A – Vicenza, stadio “Romeo Menti”, sabato 26 ottobre (ore 15)
L.R. Vicenza – Atalanta Under 23 3-0 (1-0)
VICENZA (3-4-2-1): Confente 7,5; Cuomo 6, Leverbe 7, Laezza 6 (39′ st Sandon sv); Talarico 6,5, Zonta 7 (39′ st Carraro sv), Della Latta 7, Costa 6,5; Della Morte 7 (29′ st J.F. Greco 6), Capone 6 (16′ st Rauti 6,5); Zamparo 7 (29′ st Morra 6). A disp.: 1 Massolo, 12 Gallo; 11 Rolfini, 21 Cester, 26 De Col, 28 Mogentale, 76 Fantoni. All.: Stefano Vecchi 7.
ATALANA U3 (3-4-2-1): Bertini 5,5; Gyabuaa (cap.) 5,5 (27′ st Muhameti 6), Obric 5,5, Navarro 5,5; Bergonzi 5,5 (27′ st Alessio 5,5), Manzoni 6 (12′ st Del Lungo 6), Panada 6, Bernasconi 6 (12′ st Ghislandi 6); De Nipoti 6, Vavassori 5 (12′ st Scheffer 6,5); Vlahovic 5,5. A disp.: 1 Pardel, 35 Torriani; 6 Mas, 20 G. Renault, 32 Mencaraglia, 36 Riccio, 39 Sodero. All.: Francesco Modesto 5,5.
Arbitro: Ursini di Pescara 5 (Rispoli di Locri, Vitale di Salerno; IV Catanzaro di Catanzaro).
RETI: 10′ pt Talarico (V), 24′ st Della Morte (V), 37′ st Rauti (V).
Note: pomeriggio nuvoloso, spettatori 8.798. Ammoniti Leverbe, Bernasconi, Costa, Obric e Zamparo per gioco scorretto, Modesto (all. A.) al 42′ pt per proteste. Tiri totali 12-16, nello specchio 4-5, parati 1-5, respinti/deviati 2-4, legni 1-. Corner 3-6, recupero 2′ e 6′.
Vicenza – Il tris secco sulla ruota di Vicenza lo azzeccano i ragazzi di Stefano Vecchi, da Mapello con furore inseguendo il sogno della serie B, e quelli di Francesco Modesto devono arrendersi all’evidenza di una supremazia territoriale e nelle chances invertita comunque troppo tardi nel corso del secondo tempo. Quarta sconfitta per l’Atalanta Under 23, che punge poco fino all’ora di gioco per poi andare all’inutile assalto sfiorando solo il dimezzamento del punteggio, mai veramente il pari. Proteste giustificatissime, nondimeno, per il colpo da ko di Costa a De Nipoti che meritava ben più dell’ammonizione, essendo a metà tra il fallo tattico con l’intersezione tra sbracciata e colpo di gomito ad avversario sbattuto fuori dal campo in malo modo.
Fatale, nell’andare sotto, l’indecisione di Panada nel contrastare lo scarico di tacco di Laezza, lungo lo schema da fermo dall’out destro di Costa, per la sventagliata di Talarico deviata da Navarro a fil di traversa. Il catalano, dopo un lungo periodo scevro di suspense al netto di un paio d’angoli del capitano di casa da ambo i lati che mettono sul chi vive portiere e difesa ospiti specie sulla sponda di Della Latta, anticipa provvidenzialmente Zamparo due minuti prima del corridoio del possibile bis biancorosso offerto a Zonta dal compagno di reparto. Siamo al venticinquesimo e la sveglia per i nerazzurrini non può non trillare. Un tris di lancette, infatti, e De Nipoti, allo start impegnato nel primo pallone da corner respinto, converge per la botta davanti alla lunetta deviatagli in fallo di fondo da Leverbe.
I locali sono più brillanti: al 37′ l’autore della deviazione fortuita sullo svantaggio deve stoppare il trequartista destro sul pallone del terminale unico dal fondo a sinistra, al 42′ ecco il palo alto scheggiato in elevazione dal sempre pericolosissimo Zonta accompagnato dal calcio franco dell’ex Capone da destra, praticamente un corner corto. Chiuso emotivamente il primo tempo dalla gomitata di Costa sul petto di De Nipoti per impedirne una ripartenza sulla sinistra della difesa atalantina, roba da rosso diretto per cui Modesto protesta vivacemente, solo un minutino più tardi, la ripresa ci mette tre corsette d’orologio a entrare nel vivo col rilancio del perno di casa il rientro sul mancino di Zamparo che da fuori allarga la traiettoria. Al 6′ la punizione Panada coglie Manzoni pronto alla sponda volante di esterno spazzata via dall’area piccola; la costruzione del gioco rimane difficoltosa e all’8′, per fortuna, la bandierina alzata evita il raddoppio di Zonta, scappato via sulla nuova intuizione da metà campo del compagno di linea.
Prima girandola di cambi e primo tiro bergamasco nello specchio, di Ghislandi, a rimorchio scaricato dal limite di un Vlahovic fin lì inesistente. Confente risponde presente. La discontinuità regna sovrana sui due fronti, solo che la torsione di Zamparo spalle alla porta sul pallone di Laezza (23′) è ben più pericolosa della palla dentro di Scheffer favorita da un errore in uscita della new entry Rauti (scuola Toro) per la classica telefonatina di cortesia. Ed ecco, puntualissimo, il castigo, col barcelonista che pare stavolta non deviarla e il sinistro di Della Morte come una sentenza alle spalle di Bertini colto in controtempo e in grado solo di provare una disperata respinta di piede. Il tutto dall’asse tra mezzala sinistra e centravanti, con Gyabuaa fuori zona. Il suo cambio Muhameti ne sgancia altissima una tanto per far sapere che senza soluzioni estemporanee si boccheggia. Il duetto Scheffer-Vlahovic dalla destra dell’area sul borseggio di De Nipoti a Laezza vale il quasi dimezzamento del mancino albanese alzatogli in angolo alla mezzora come la girata volante in spaccata dell’argentino cui dice di no Confente in tuffo, situazione ripetutasi da fermo al 33′ con Panada.
L’osiense subentrato a sinistra a tutta fascia si rigira col piede debole scagliandola alta (34′) in scia al suo regista e all’avanzato Del Lungo, ultima occasione di riaprire i discorsi prima della ripartenza secca con Zonta a offrire a Morra lo scarico per l’insaccata sotto il sette di Rauti. Il laterale oriundo (?) che di cognome materno fa Bracco la porge indirettamente ancora a Panada, per la quinta parata della serie del portiere berico, poi il serbo là davanti alza fin troppo la fronte sul tiro dalla bandierina numero sei dei suoi a un poker dal novantesimo. Chiude la partita l’occasione proprio della quaterna dei Vecchi-boys, con Morra a trovare il piede di Bertini ignorando lo smarcatissimo Greco. Martedì arriva a Caravaggio (18.30) la Pro Vercelli.