Finalmente Reja ha deciso di giocarsi a viso aperto la partita con la Roma, una delle squadre più in forma del campionato, schierando un 4-3-3 offensivo. Con questo schieramento tattico ne è sortita la partita più bella e spettacolare della stagione. Bel gioco, aperto e avvincente. Come già avevo scritto in altre occasioni i due giocatori acquistati a gennaio, Borriello e Diamanti, tecnicamente non si discutono semmai la scelta di prenderli in condizioni fisiche non eccellenti quando, invece, c’era bisogno nell’immediatezza del loro supporto, non è stata di certo azzeccata. Adesso che hanno raggiunto una dignitosa condizione fisica stanno esprimendo il loro valore.
Gli atleti non si discutono, le motivazioni sì. Sembra abbastanza preoccupante, invece, la tenuta della difesa, visto che nelle ultime due partite ha subito cinque gol. E’ un segnale inquietante. D’ora in avanti ritengo che l’atteggiamento della società, sotto l’aspetto tecnico, debba essere indirizzato, in questo finale di campionato, sulla presenza in campo dei giocatori che meritano una valutazione per la riconferma. In questo momento esistono tanti enigmi e determinate certezze. Ribadisco l’assoluta riconferma dei due centrali difensivi, Paletta e Masiello. Da rivedere la posizione di Toloi, difensore che combina errori madornali ed è protagonista di amnesie terrificanti. Da riconfermare, senza dubbio, de Roon e il giovane D’Alessandro che merita una maglia da titolare perché trovare sul mercato un’ala veloce e di grandi capacità di penetrazione non è assolutamente facile considerando anche l’età e i margini di miglioramento. A questo punto la scelta dell’allenatore dovrebbe essere indirizzata verso un tecnico che esprima un forte desiderio di divertire con un gioco spettacolare senza ovviamente perdere la mentalità combattiva che da sempre contraddistingue la squadra atalantina. Secondo me l’eroe di questo campionato che ha lavorata benissimo, seppur in sordina, esprimendo degli schemi validi e un gioco di ottima fattura, pur restando nella concretezza di una salvezza tranquilla, è mister Rolando Maran.
Fino ad oggi il direttore tecnico Giovanni Sartori ha espresso in modo velato le sue capacità. A parte De Roon, la squadra ha finito mestamente il ciclo iniziato da Pierpaolo Marino, virtualmente terminata con le cessioni di Moralez e Denis, giocatori che hanno tirato la carretta della squadra fino allo scorso gennaio con risultati eccellenti. Dopo l’epopea Marino, si è aperta quella di Sartori che ha sicuramente delle ottime credenziali da parte di tutto l’ambiente. Anche se è opportuno ricordare che, dopo l’entusiasmante carriera al Chievo, è la prima volta che cambia società ed opera in un ambiente nuovo.
Tebaldo Bigliardi*
*ex centrale dell’Atalanta