di Evro Carosi
Dove c’è una scena, c’è sempre un retroscena. Così ormai ci siamo abituati a pensare quando riceviamo notizia di un qualsiasi evento. I politici in particolare, con il loro comportamento, ci hanno convinto che tutto quel che vediamo non corrisponda totalmente al vero e che, comunque, esista una realtà diversa da quella recitata.
Solo per citare qualche esempio: ci inventiamo che l’uomo non sia mai stato sulla luna oppure pensiamo di conoscere le ragioni di una guerra.
Noi stessi poi, pur in piccolo, non rinunciamo a recitare una parte. Diciamo: “Vado a lavarmi le mani” quando, invece, andiamo a fare pipì”. Oppure: ”Non vengo con voi perché sono stanco” quando invece pensiamo che la compagnia sia noiosa.
Alcune verità, a volte, affiorano solo quando il palcoscenico gira improvvisamente mostrandoci il ”dietro le quinte”. Questo succede grazie a fughe di notizie, intercettazioni telefoniche o attraverso il pentimento di qualche comparsa e, quando ciò accade, la nostra idea che esista sempre una seconda verità, si rafforza.
Ma come sarebbe un mondo senza retroscena?
Difficile immaginare che un uomo di potere dica: “Vado a fare pipì” quando gli scappa oppure che dichiari apertamente cosa pensa dei colleghi stranieri (a parte il fondo schiena della Merkel, non succede quasi mai). Ma a noi basterebbe dicesse la verità sulle cose importanti. Se il Premier di turno soffre di emorroidi può anche tenerlo per sé continuando a mostrarsi sorridente in televisione, ma se la cosa pubblica è “amministrata” malamente vorremmo saperlo per tempo.
La gente comune poi, in un mondo libero da travestimenti sarebbe più o meno ingovernabile. Immaginate la signora un po’ “formosetta” che ordinando del gorgonzola, si senta rispondere, dal solitamente cortese pizzicagnolo: “Ma non vedi che scoppi? Mangia di meno!”
Insomma, potessimo decidere, non sarebbe comunque facile gettare le maschere.
Un amico di un tempo diceva che per poter chiudere un discorso, bisognerebbe anche ricordarsi perché lo si era iniziato… E aveva ragione tanto è vero che io adesso non so come concludere. Ah sì, ora ricordo! Volevo chiedere a voi se è meglio vivere in un mondo dove tutti sanno quando vai a fare pipì o in un mondo dove, dopo aver lavorato tutta una vita, ti accorgi che ti fregavano perché non conoscevi i retroscena.