L’Atalanta vive settimane d’incertezza legate ai possibili movimenti in uscita di Teun Koopmeiners e Berat Djimsiti. La differenza tra i due casi, però, è lampante. Perché, non essendo obbligata a cedere, la società nerazzurra sta erigendo da tempo il muro per blindare il tuttocampista olandese, mentre 15 milioni dai qatarioti dell’Al-Rayyan per il trentunenne difensore albanese farebbero comodo, oltre a dare la stura a una mini rivoluzione nel pacchetto di guardia che varrebbe una rinfrescata al muro a tre davanti a Marco Carnesecchi.

In entrata, a proposito, congelati i vari Matteo Brescianini e Matt O’Riley, leggi la controfigura londinese-danese proprio del mancino ambito dalla Juventus, i nomi chiacchierati calano almeno il poker sul tavolo da gioco di un calciomercato fin qui fermissimo al riscatto di Charles De Ketelaere dal Milan e al doppio ingresso Ben Godfrey-Nicolò Zaniolo che ha dato un bello scossone a due reparti.

In attesa dell’ufficialità, molto vicina, di Aleksey Miranchuk all’Atlanta United, ovvero il sovrappiù in avanti, per la retroguardia accanto a Leonardo Balerdi del Marsiglia (’99, argentino di nazionalità sportiva italiana) si stagliano all’orizzonte i volti dell’austriaco Kevin Danso (’98) del Lens e dell’oranje Lutsharel Geertruida (2000) del Feyenoord. Dalla cintola in su, infine, si profila il duello col Milan per accedere a un pupillo del direttore sportivo Tony D’Amico, il trequartista Alphadjo Cissé dell’Hellas Verona. Dalla città di Giulietta, tuttavia, le smentite dell’entourage dell’omologo Sean Sogliano: solo sondaggi, per il presidente Maurizio Setti il 2006 dall’accelerazione bruciante a palla incollata al piede è incedibile.