Ci eravamo lasciati con un mio intervento su questo giornale dal titolo “ Nel calcio servono le idee e tanto coraggio “ dove si diceva che una delle problematiche del nostro calcio era la mancanza di programmazione, di metodo e della valorizzazione dei talenti. Nonostante l’imperativo fosse ripartire dai giovani non si aveva né la forza, né la voglia di guardare oltre, con obiettivi a medio o a lungo termine. Mancava la cultura per un approccio diverso al mondo del calcio che tenesse maggiormente in considerazione l’utilizzo di uomini capaci e di mezzi tecnologici a supporto quotidiano del loro lavoro. Ebbene quante cose sono successe negli ultimi 12 mesi?
E’ bastato andasse alla guida della Nazionale un allenatore, al quale il coraggio non è mai mancato che tutto il movimento iniziasse a respirare un’aria fresca e nuova. Ora piace a tanti il nuovo corso manciniano e la gente è tornata ad amare l’azzurro. Altre novità si respirano e sono palpabili in ogni direzione, in particolar modo quella riguardo la associazione allenatori AIAC e quella dei preparatori atletici AIPAC. Martedì 27 novembre 2018 è nata la casa dei tecnici e le due associazioni sono divenute un’unica realtà. L’età per iniziare ad allenare sarà abbassata a 18 anni e tanti millenials con tanto entusiasmo proveranno a diventare allenatori di calcio. Sono stati istituiti corsi di formazione tramite università italiane che prepareranno i tecnici del futuro e sempre più faranno parte degli staff tecnici anche delle società semiprofessioniste figure come mental coach, nutrizionista ed altre ancora. Finalmente le società calcistiche e gli addetti ai lavori hanno trovato il coraggio per investire in un movimento che ha la necessità di rinnovarsi.
Questo rinnovamento e crescita passa necessariamente anche tramite la dotazione di un supporto tecnologico di qualità. Ringrazio per questo le società di calcio che per prime hanno creduto in me quando si intravedeva quello in cui avevo messo anni fa, tanto impegno e passione, che continua a progredire inarrestabile e senza freni. Le ringrazio per la continua collaborazione, che avviene per mezzo dei loro staff tecnici e perché hanno fatto diventare Weakrisk uno strumento al quale difficilmente rinunciano. L’evoluzione societaria è stata improvvisa e dopo il software Weakrisk Sport Solutions in dotazione alle società, da questo mese è già in commercio Weak Risk Only Pro che consentirà agli staff tecnici di gestire esclusivamente la propria squadra. Sarà poi la volta di una versione light che vedrà la luce a breve, dedicata esclusivamente agli Under 25. Tutto questo ma soprattutto un accordo, che sarà svelato solo dopo l’estate, mi costringerà a rivedere un poco i miei piani di appassionato calciofilo gialloverde,per dedicarmi in toto al mio ruolo di manager . Come Founder &Ceo WeakRisk mi farò un poco da parte e non rivestirò più direttamente il ruoto che avevo assunto per l’Almè calcio, perché poco compatibile con quanto sto facendo. Sarò sempre grato e a disposizione di questa società che tanto mi ha dato anche se per solo un anno. L’etica ed il mio codice deontologico fanno sì che sia in toto dedito a quanto sto facendo per la mia azienda, visto quanto in maniera sbalorditiva sta accadendomi. A tutti nessuno escluso l’augurio di un calcio migliore, ricordando loro che solo i coraggiosi che metteranno da parte metodi obsoleti ed improvvisazione riusciranno a raggiungere gli obiettivi prefissati. La valorizzazione e la crescita dei giovani passerà tramite il lavoro e soprattutto tramite la raccolta dati per migliorarne il metodo. Un monitoraggio dei dati e la raccolta di questi, per ogni categoria è indispensabile per migliorare la qualità dei metodi di allenamento. Quando tutto sembrava andare in una direzione pericolosa, l’Italia s’è desta portando nuovamente dopo anni grigi tanto entusiasmo ed io a questo punto voglio essere in prima fila a disposizione di chi cercherà un suggerimento per rinnovarsi.
Tiziano Testa