Fabrizio Carcano
La politica bergamasca si muove dopo la complicata trasferta in terra croata, e in terra slovena, della carovana di bus di tifosi atalantini.
Trattenuti mercoledì sera per ore alla frontiera croata, comportando il ritardo nell’ingresso allo stadio Maksimir a partita iniziata da oltre venti minuti, e poi al rientro scortati nel passaggio in Slovenia per oltre duecento chilometri senza da volanti della Polizia che hanno impedito soste agli autogrill, chiudendo le entrate nelle aree di soste.
Un comportamento inaccettabile secondo il vice presidente del Senato, il bergamasco Roberto Calderoli, che ha alzato la voce nei confronti delle autorità di Zagabria e di Lubiana: “Quanto accaduto tra ieri sera e stanotte in territorio croato e sloveno mi lascia a dir poco sconcertato. I bus dei tifosi dell’Atalanta mercoledì sera vengono trattenuti per un tempo ingiustificato alla frontiera croata, impedendo a seicento tifosi bergamaschi che non creavano nessun turbamento dell’ordine pubblico, di poter vedere la partita dal primo minuto. Poi al rientro il ‘pessimo testimone’ passa alla polizia slovena che impedisce ai bus in transito sulla loro autostrada, bus scortati dalle volanti dei poliziotti sloveni, di poter effettuare una sosta chiudendo l’accesso a tutti gli autogrill per oltre duecento chilometri in un’autostrada a quell’ora, alle tre di notte, deserta.
Due ore senza poter bere un caffè o fare una pausa.
Centinaia di tifosi atalantini trattati non da cittadini europei, con diritto alla libera circolazione dentro la UE, ma da soggetti pericolosi in due Stati che eppure fanno parte dell’UE.
Una richiesta di scuse, da parte della Farnesina, sarebbe auspicabile.
Possono esserci giustificate esigenze di ordine pubblico (ma in Slovenia quali erano?) ma non devono essere abusate perché la libertà e i diritti del cittadino sono prioritari.
Solidarietà ai tifosi dell’Atalanta e un ringraziamento per il loro comportamento corretto ed educato in questa trasferta.”
Ancora più dura la presa di posizione del deputato bergamasco Daniele Belotti, che ha inviato una lettera all’Uefa e all’ambasciatore italiano in Croazia: “Chiedo all’Uefa e all’ambasciata italiana a Zagabria di fare chiarezza su quanto subito ieri dai tifosi bergamaschi in occasione della partita di Champions League Dinamo Zagabria-Atalanta. Premesso che per l’appuntamento storico del debutto in Champions dell’Atalanta dopo 112 anni di storia non è stato riscontrato il minimo incidente da parte dei 3000 bergamaschi al seguito, di cui la maggior parte con una quarantina di pullman che hanno viaggiato per 10 ore, è assurdo e vergognoso che senza alcun motivo reale di ordine pubblico 11 bus con oltre 600 tifosi della Curva Nord siano stati bloccati alla frontiera sloveno-croata di Bregana (che dista solo 30 km da Zagabria) dalle 17,30 fino alle 20.30 e abbiano potuto fare il loro ingresso allo stadio solo a metà del primo temp, alle 21,25 – prosegue Belotti -. Il tutto motivato, pare, dal ritrovamento di alcune aste per bandiere e di un cavatappi. Seicento tifosi entusiasti di poter vivere un momento storico della propria squadra bloccati in frontiera per un cavatappi”.