Una squadra straripante, che ha messo in fila i grandi favoriti del girone, Pontida e Ghiaie, grazie a un campionato a dir poco fantastico, ventidue giocate, diciannove vinte, due pareggiate e una sola sconfitta, diciassette reti subite e sessantanove fatte, che sono tantissimissime, significa più di tre gol a partita. La formazione delle meraviglie si chiama Filago, è appena salita in Seconda ed ha un presidente giovane giovane, che noi, che non siamo più di primo pelo, ci ricordiamo come una mezzala dai piedi buoni e dal cuore immenso. Questo ragazzo, che ha da poco quarantatre anni, si chiama Emanuele Villa e nel maggio del 2006 era stato uno dei grandi protagonisti dello spareggio per volare in Prima proprio tra i biancazzurri e la Vapriese dopo una stagione stupenda, coronata da una vittoria impossibile da dimenticare. Chi c’era in panchina? Mister Daniele Verga, un allenatore bravissimo, preparato e appassionato, un maestro, lo stesso che quest’anno ha preso in mano un mix perfetto di vecchi volponi del football, calciatori del calibro di Fabiano Monzani e di Manuel Osio, e giovani talenti, ad esempio i due bomberoni Mattia Cecere e Marco Ferrari, per farlo trionfare nel raggruppamento E, uno dei più difficili, per via di due squadre costruite in estate per fare il famoso grande salto.
Ha vinto il Filago, che si è pure tolto lo sfizio di vincere 3-2 in casa dei blasonati biancorossi di Pontida e 3-1 sul campo delle Ghiaie, per poi spiccare il volo verso la promozione arrivata appunto domenica, a bocce ferme, nella giornata di riposo. Qual è il segreto di un successo strameritato e un pochino inaspettato? Lo chiediamo proprio al presidente, un entusiasta Emanuele Villa, uomo dal sorriso contagioso, ma pure difficilissimo da incontrare perché impegnato in mille cose, dal campo da tenere alla perfezione fino ai suoi pulcini, i piccolotti che allena da tre anni, a cui spiega che da giovani prima di tutto viene il divertimento, dopo, eventualmente, il risultato. “Penso che un campionato si vince quando tutti non mollano mai, dal mister fino a ogni giocatore della rosa, passando per i dirigenti, che qui sono preziosi, volontari come me, che rubo tempo alla mia famiglia, e non vi dico quante ne sento su da mia moglie, giustamente, perché a casa ci sono poco, ma il calcio è da sempre la mia passione e non posso farne a meno”.
Un pres simpatico, come tante persone qui a Filago, dove il calcio è pane e salame, ma di quei salami nostrani finissimi, di cinghiale, insomma di assoluta qualità. E per chi scrive è il massimo, perché il football a questi livelli ha storie bellissime, di andate e di ritorni, ma anche di vite spese perché tanti ragazzi abbiano ogni settimana qualcosa di bellissimo, la divisa pulita e profumata, gli allenamenti, le partite, le vittorie, una sorta di seconda famiglia che è un piccolo-grande paradiso per gli sportivi del paese. Perché esista serve gente speciale, appunto il presidente Emanuele Villa, ma anche Giuseppe Colleoni, che qui è una sorta di leggenda vivente, più di mille presenze nel Filago come guardalinee, col sole a picco o con la pioggia fitta, sempre a regalare sorrisi. Poi il numero uno onorario, Mario Verga, che a Filago è una vera e propria istituzione del pallone e che in questi ultimi tempi si divide tra i biancazzurri e quel sogno grande e forte che si chiama Accademia Isola Bergamasca, un progetto dove l’unione fa la forza e che coinvolge, oltre il Filago, anche il Bonate Sotto, il Suisio, e tra poco il Futura Madone.
Gente col pallone nel cuore, come il vicepresidente Giovanni Ceresoli, il numero due che si spende col pres per mantenere il campo del Comunale semplicemente perfetto. La lista dei meritevoli è lunga, ecco il direttore sportivo Giancarlo Arrigoni, il segretario Renzo Marra, il responsabile del vivaio Giulio Messi, il vice di mister Verga che è il mitico Bruno Cirant, il preparatore dei portieri Bruno Bertaglio, il massaggiatore Massimo Misisca, l’accompagnatore, che qui fa pure il magazziniere, che di cognome fa Stucchi, ma per tutti è solo il Gigi, uno che si fa in quattro, quindi un altro elemento prezioso come Giuseppe Brembilla.
Detto di chi sta dietro le quinte per far sì che funzioni tutto a meraviglia, sipario sugli attori protagonisti, ossia i calciatori, i ragazzi che hanno fatto l’impresa. L’ossatura sono i fantastici quattro, quello che ferma gli attaccanti avversari, Fabiano Monzani, classe 1977, difensore roccioso nonostante i piedi buoni, l’altro che s’inventa il gioco, Manuel Osio, classe 1983, e i due che la mettono sempre o quasi, l’immarcabile Marco Ferrari, a destra, e lo scatenato Mattia Cecere, a sinistra, più di una dozzina di reti a cranio, ogni volta partendo dalla fascia e dopo aver tirati matti i malcapitati difensori. Con i moschettieri imprescindibili tanti calciatori che sanno il fatto loro, come il portiere Stefano Donadoni, uno che riesce sempre a dare sicurezza, o Tommaso Regantini, che sulla sinistra copre tantissimo, ma ama anche staccarsi per fornire assist a quelli che stanno là davanti, o, ancora, Roberto Gandolfi, il dominatore della fascia destra, arrivato dal Real Borgogna. Avanti con un altro tassello di una retroguardia davvero forte, Mattia Barachetti, uno che all’occorrenza fa bene anche il mediano, poi Andrea Paris, mezzala con parecchia gamba, ma anche tecnica e fantasia, quindi Giorgio Medici, altro che abbina dinamismo e classe, Davide Valoti, che in avanti crea spesso superiorità numerica per via di una naturale capacità nel saltare l’uomo, così come Alessio Ghezzi, classe 1991, veloce e rapido.
Rosa senza spine, ma con molte pedine importanti, nel nostro articolo è doveroso citare anche Nicolò Colazzo, uno che è bravo, ma è pure di quelli che trascinano lo spogliatoio, poi Gabriele Colle Fontana, William Defendi, Luca Di Maio, Luca Gerenzani, Cristopher Lava, Luca Moriggi, Omar Osio, Andrea e Luca Plati, Stefano Ripamonti, Mattia Rodigari e Fabio Tremani.
Prima di concludere due parole sul futuro, sempre col presidente Emanuele Villa: “L’obiettivo della prossima stagione sarà quello della salvezza in Seconda, aggiungendo a questa rosa già molto buona tre o quattro giovani di valore. Avremo il sintetico, che per noi è un motivo di vanto. In questi ultimi giorni abbiamo preso in gestione il bar del centro sportivo, per dare qualcosa in più alle famiglie dei nostri ragazzi”. E siamo pronti a scommettere che ci sarà pane e salame, ma, l’abbiamo già detto, pane con del salame di grande qualità, proprio come il Filago appena salito in Seconda.
Matteo Bonfanti