di Matteo Bonfanti
Da una parte una corazzata costruita a luglio per vincere polverizzando gli avversari grazie all’ingaggio di alcuni giocatori di categoria superiore, dall’altra una favola che ha al timone una ragazza bella e simpatica e che è nel calcio per via dell’immenso amore nei confronti di un papà che non c’è più, ma che è sempre nel suo cuore. In mezzo novanta minuti di fuoco, dove i due club vivranno il massimo della gioia o della delusione, ovviamente solo calcistica. Finale di campionato giornalisticamente stupendo nel girone D di Terza. Il Pumenengo, assoluto dominatore del campionato, carrarmato senza rivali, da qualche settimana si è un po’ inceppato, di contro l’Arcene della presidentessa Martina Bettonagli ha iniziato un’incredibile rincorsa che l’ha portato a un solo punto dalla vetta. Domenica il giorno del giudizio.
Andiamo per ordine. La capolista Pumenengo, 56 punti in venticinque partite, 63 gol fatti, appena 21 quelli subiti, ha un turno parecchio complicato contro la Libertas Casiratese, terza forza del girone D di Terza. Non solo i rivali, ma pure un po’ di tremarella nelle gambe, con due match point per il grande salto falliti negli ultimi quindici giorni. Domenica pareggio clamoroso in casa del Levate, cenerentola quart’ultima in graduatoria che in tutta la stagione ha conquistato 22 miseri punticini. A spiegare il momento il tecnico biancoverde Baglioni, che, come giusto, suona anche la carica in vista dell’ultima decisiva sfida della regular season: “A Levate pensavamo di avere già vinto ma purtroppo, come nel turno scorso, quando arrivano i minuti finali sembra che ci venga il braccino. Domenica è l’ultima spiaggia, dobbiamo vincere per vincere il campionato. Se siamo stati in testa fino alla fine, ci sarà un motivo, e non è perché in queste partite abbiamo perso quattro punti che siamo diventati dei brocchi. Io ho piena fiducia, anzi sono sicuro che ci rifacciamo, è un momento particolare in cui gira tutto storto ma sono molto fiducioso”.
Il mister crede nei suoi, che va detto sono fortissimi, e che fino a un mese fa dominavano in lungo e in largo, anche grazie a bomber Dragna, giocatore dall’assoluto valore, in grado di spostare gli equilibri. Quest’anno stratosferico, 27 reti fino a qui, più di un gol a partita, seconda punta veloce, tecnica, con colpi unici per la Terza. Ma sono tanti i calciatori fortissimi in maglia bianco verde: il portiere Stroppa, Bonacquisti, Camperi, Alessandrini, Marcandelli, Barnabò, Aldi, uno scatenato Leo, Lloti, gente che significa garanzia di successo. A patto che si dimentichi l’immensa posta in palio che c’è domenica.
Diversissima, invece, la situazione in casa dell’Arcene di Martina Bettonagli, classe 1990, fisico da modella, noi la conosciamo per la sua vita precedente, lungo le passerelle della moda, ragazza felice, dal sorriso contagioso, competente e appassionata se si parla di pallone. “Ai ragazzi non ho detto niente di che, solo di mantenere la calma e giocare con la grinta e la determinazione messa in campo nelle ultime sfide. Sono un po’ scaramantica, quindi preferisco raccontare le emozioni di quest’annata domenica sera. Ringrazio tutti per la stagione esaltante. Sogno di vincere il campionato per mio papà, Daniele, la meravigliosa persona che ha permesso succedesse tutto questo”. Sipario quindi sull’Arcene dei Bettonagli, Daniele, scomparso un anno fa, e Martina che ne ha preso il testimone alla presidenza, con la stessa allegria. Il gruppo è forte ed è in gran forma, ha conquistato 55 punti, ha segnato una valanga di gol (64), gioca in casa, ma contro un osso duro, il Misano che avrà il coltello tra i denti per conquistare i play-off. Domenica a Urgnano hanno giocato bene tutti i giocatori del bravissimo mister Foresti. Ha brillato oltremisura Mauro Briccoli, fantasista, trascinatore, goleador e bandiera. A lui e a ragazzi di grande affidabilità e talento, Merati, Barbaglio, Allevi, Foresti, Rama, Chiaratti, Chignoli, solo per dirne una manciata, il compito di trasformare il sogno di Martina in realtà: il salto in Seconda per papà Daniele che farà il tifo per l’Arcene della sua bambina dal paradiso, sperando, ovviamente, nel miracolo, un altro passo falso del Pumenego.