Con la coda play-off e play-out ormai all’epilogo, nella nostra provincia si fanno sempre più insistenti le voci di tre fusioni, che, se andassero in porto, cambierebbero totalmente la geografia del pallone all’ombra delle Orobie.

Prove di accordi, già dall’inizio di gennaio, tra il Mapello e il Caprino, recentemente sceso in Promozione. Da persone vicinissime a entrambi i club, il progetto sarebbe quello di unire le forze, con i dirigenti blues, che hanno appena trovato uno sponsor di altissimo livello, al lavoro per una prima squadra pronta a giocarsi la conquista del campionato di Eccellenza con l’agognato approdo in Serie D. Di contro i gialloblù isolani si occuperebbero maggiormente del vivaio, potenziando ulteriormente quello che da un decennio è tra i migliori settori giovanili dell’intera Lombardia. Fosse siglato l’accordo, i beni informati dicono che siamo ai dettagli, tornerebbe in gioco l’Almé, interessato alla categoria “di troppo”, appunto la Promozione che non servirebbe più al Caprino.

Il pensiero stupendo è più o meno quello che muove le altre quattro blasonate società bergamasche all’opera in queste ore. Contatti sempre più frequenti tra le due dirigenze ci fanno capire che siamo molto avanti anche nella fusione tra Atletico Chiuduno e Virtus Grumellese, con le medesime modalità e le identiche finalità di quello che sta accadendo sull’asse Caprino-Mapello, ossia ai nerazzurri il compito dell’allestimento di una prima squadra da urlo in Eccellenza, mentre ai giallorossi l’onore e l’onere di portare avanti un vivaio che in questi anni ha regalato mille soddisfazioni.

Fattibilità più complessa per l’ultimo grande accordo di cui gli addetti ai lavori raccontano in questi giorni già caldissimi. Coinvolti il Ciserano, neoretrocesso in Eccellenza, e la Virtus Bergamo, che ha fatto un buonissimo campionato in Serie D, ma dai pour parler avrebbe alcuni dirigenti dell’idea di liberarsi del fardello di un semiprofessionismo eccessivamente faticoso a livello di impegno economico. Se Foglieni e Morosini unissero le forze, in Serie D nascerebbe un club di una potenza di fuoco inaudita, anche per via dell’unione dei due settori giovanili, entrambi straordinari, che primeggerebbero in ogni categoria.

Matteo Bonfanti