Per me scrivere un articolo sulla Onis è un po’ come tornare a casa. Tanto perché i due titolari, Serse e Monica, sono due amici carissimi e carinissimi, presenti persino al mio matrimonio, nell’occasione splendidamente travestiti da figli dei fiori, un po’ perché l’azienda con sede a Spirano è partner del nostro giornale fin dall’inizio della nostra avventura editoriale, tra i primi grandi marchi ad avvicinarsi a noi ormai nel lontano 2009. Con Serse, che lontano dal lavoro diventa il mitico Sersao Rovesciatao, mille e passa avventure, perché, oltre a essere un grande manager, l’eterno ragazzo di Albino è una persona dal buonumore contagioso, che a me fa sempre ridere. Sorridente e geniale, come quando mi aveva convinto a fare sul nostro settimanale la pagina dei vivi, la famosissima “l’è amò iff”, i vivalogi, in contrapposizione con i necrologi de L’Eco di Bergamo, oppure quando aveva messo in piedi a Longuelo la scuola calcio over 40, una serie di discreti panzoni, appunto come me, fuori tempo massimo, a imparare i fondamentali del pallone col gotha del fubal nazionale, su tutti il prof Bernardini, l’ex capitano dell’Atalanta. A Serse devo anche un centinaio di conoscenze, tre di queste si sono trasformate in amicizie fortissime e sono quelle con Gigi Foppa, l’ottico migliore al mondo, con Flavio Acerbis, il super bomberone delle nostre partite a Orio, e col Genio, che ha l’omonimo ristorante a Stezzano e come me è un incredibile appassionato di musica. Sulle serate con Sersao ci sarebbe da scrivere un libro, tanto mi ha fatto divertire, e un giorno lo faremo partendo da quando mi aveva mandato a trovare il figlio Andrea a Parigi, città che il ragazzo non credo abbia mai visto, in una precisa via di Montmarte a cercare invano il campanello Pedretti. Di Monica, sua moglie, in pratica il direttore generale della loro attività, sono perdutamente innamorato per via dell’ironia e della dolcezza che ha con me, quando mi dice “ti voglio bene anche se sei un incredibile scappato di casa”.
La premessa per spiegare quanto mi piace la Onis, un posto che trovo magico, come detto per le persone che ci lavorano, ma pure per quello che fanno, migliaia di maglie da calcio, da quelle dei top club della Serie A, ad esempio il Napoli che ha vinto il suo terzo scudetto, fino alla mitica casacchina rossoblù dell’Uso Zanica, squadrone che gioca e lotta nella nostra Prima categoria. Ce n’è per tutti i gusti, da Macron, di cui la Onis è distributore unico per la Svizzera e per la nostra provincia, fino a EA7 e Fila, passando per centinaia di club, Vicenza, Verona, Chievo, Catania, il Sion di Mario Balotelli, uno dei miei idoli, e l’Yverdon Sport, solo per citarne una manciata. Qualche numero per far capire la portata di un’azienda leader nel settore dell’abbigliamento sportivo, l’ormai famoso team wear, che Serse e Monica in questi venticinque anni di attività hanno in qualche modo rivoluzionato anche per via della loro grande creatività, adesso i clienti sono più di ottomila, un esercito, con trentacinque dipendenti suddivisi tra le quattro sedi, quella di Spirano e le altre in Svizzera, a Martigny, a Baden e a Morbio Inferiore.
Il segreto? Qualcosa che qui da noi è merce rarissima, ossia l’idea che si può essere i migliori senza perdere mai il sorriso, la gentilezza e almeno un pizzico di allegria. A riprova le tre nuove punte di diamante sulla nostra provincia, ragazzi in gamba e che sono nel pallone fin da bambini. Il tridente di mister Serse serve i principali club della nostra regione, seguendoli dall’ordine fino alla consegna.
Ve li presentiamo uno a uno. Sipario alzato su Manu Sorti, ex stella del nostro calcio, ora mister di un Mapello ad alto tasso spettacolare, secondo in classifica nel difficilissimo Girone B di Eccellenza. Ci racconta: “Alla Onis si lavora benissimo e io ringrazio Serse per avermi scelto per dargli una mano. Io, personalmente, faccio almeno venti preventivi al giorno. Siamo scelti da moltissimi club perché trattiamo tutti nello stesso modo, i professionisti come i dilettanti, con la stessa cura e la medesima attenzione alle esigenze di ognuno. Lavorare con Serse è molto stimolante, intanto è conosciutissimo, uno straordinario biglietto da visita ovunque vado, poi ha un modo di fare business un passo avanti alle altre aziende del nostro settore. Alle società non propone l’abbigliamento, ma un progetto comunicativo, diventando subito partner e regalando ai dirigenti consigli preziosi”.
Accanto a Manu, un altro ragazzo d’oro del nostro fubal, Simon Laner, ex centrocampista centrale del miglior AlbinoLeffe della storia, quello in grado di sfiorare il grande salto in Serie A, e mai dimenticato leader di un Hellas Verona capace di buttare il cuore oltre l’ostacolo e di giocarsela alla pari con le big del nostro massimo campionato. Dopo vent’anni di professionismo, la nuova avventura con la “maglia” della Onis. “Sono amico di Serse da sempre e gli sono grato per via dei parastinchi portafortuna che mi aveva regalato all’inizio della mia carriera – sorride -. Conclusa la mia esperienza nel calcio, io e Serse ci siamo sentiti per salutarci. Mi ha chiesto cosa stavo facendo, gli ho detto che ci stavo pensando, mi ha subito proposto di dargli una mano ed ora eccomi qui. Il lavoro è bellissimo, anche perché mi permette di essere ancora in contatto col mondo che amo da una vita, quello dello sport. Non solo il calcio, ma pure il basket, il volley e l’hockey, l’altra mia grande passione”.
Le ore alla Onis volano, sia Manu che Simon sono spesso al telefono con alcuni miei grandi amici come Paolo Grigis, l’anima della Falco Albino, squadrona appena volata in Eccellenza con addosso una maglia della Onis, incredibile portafortuna che la banda di mister Vedovati non cambia mai, “intanto il disegno è meraviglioso e poi quando la mettiamo vinciamo sempre senza faticare. E’ quella della scorsa promozione e di questo campionato…”. Poteri magici della Onis, che ha in Andrea Pedretti, il figlio di Serse, la punta centrale del nuovo tridente della sede di Spirano. Giovane e tranquillo, sta lavorando anima e corpo all’ultimo cavallo di battaglia dell’azienda bergamasca, il web shop, posto dove trovare qualsiasi cosa della società in cui un calciatore sta giocando. Non trovi più la tuta d’allenamento? Vuoi cambiare la borsa che ormai cade a pezzi? Hai pensato di regalare la tua maglia al tuo nipotino? Basta un click per esaudire ogni tuo desiderio, una figata pazzesca.
Che altro dire mentre Serse sta partendo per Sion? Più delle parole, i sorrisi e la gentilezza, più ancora la maglia del Napoli che mi faccio regalare da Monica, quella di quest’anno, storica, la stagione del terzo scudetto, con gli stessi incredibili poteri di quella realizzata per la Falco Albino neopromossa, e davvero stupenda.
Matteo Bonfanti