Primavera 1, 26ª giornata (7a rit.) – Zingonia, Centro Sportivo Bortolotti (sintetico), mercoledì 19 febbraio (ore 15)
Atalanta Under 20 – Fiorentina Under 20 1-2 (0-0)
ATALANTA (3-5-2): Pardel 7; Tavanti 7, Comi 6, Ramaj 6,5; Arrigoni 6, Mencaraglia 7 (32′ st Galafassi 6), Armstrong 5,5 (47′ st Bono sv), Gariani 6 (13′ st Steffanoni 6,5), Simonetto 6,5; Artesani 6 (33′ st Baldo 6), Fiogbe 6. A disp.: E. Zanchi, Ghezzi, Mensah, Asiatico, Bonsignori Goggi, Camara, Idele. All.: Marco Zanchi 6,5 (Giovanni Bosi squalificato).
FIORENTINA (4-3-3): Leonardelli 6,5; Trapani 7, Kouadio 7, Baroncelli (cap.) 6,5, Balbo 7 (44′ st Elia sv); Keita 6,5, Harder 6,5, Gudelevicius 7 (39′ st Mazzeo sv); Bertolini 6,5 (33′ st Puzzoli), Braschi 6,5 (33′ st Tarantino 7), Rubino 6,5. A disp.: Vannucchi, Turnone, Sadotti, Lamouliatte, Ievoli, Romani, Deli. All.: Daniele Galloppa 7.
Arbitro: Renzi di Pesaro 6,5 (Chichi di Palermo e Scribani di Agrigento).
RETI: 12′ st Tavanti (A), 25′ st Bertolini (F), 46′ st Tarantino (F).
Note: pomeriggio variabile, spettatori 120. Ammoniti Ramaj e Baldo per gioco scorretto. Tiri totali 5-12, nello specchio 2-7, parati 1-5, respinti/deviati 1-3, legni. Corner 4-4, recupero 1′ e 4′.

Zingonia – Il destro di Tarantino giratosi dai venti metri allo start del recupero suona come una condanna ingiusta, ma tant’è. Ennesimo ko casalingo, ormai non si contano più. E dire che s’era messa bene con Fiogbe a ottenere il quarto angolo e Mencaraglia a pennellarlo dalla destra per la svettata di Tavanti nel momento più difficile della partita con la Fiorentina. La Primavera dell’Atalanta si stava cavando lo sfizio di far cambiare a favore della Roma la vetta nell’elite degli Under 20 (Under 19 in Youth League), ma chi di testa ferisce di testa se la fa riprendere e di piede perisce: vale per Bertolini, che infila sul primo palo a distanza di 13 giri di quadrante anticipando in salto il compagno Keita sul cross di Balbo, e per il centrattacco-bakcup che finalizza una verticalizzazione scaricando il destro a mezz’altezza un metro e mezzo più in qua del vertice sinistro verso il secondo palo. La classifica continua a dire 30 a ruota del ko di corto muso dalla Lazio e a languire: lunedì 24 alle 18 si va al Vismara dal Milan.

Al 4′ Rubino converge sul lungolinea di Gudelevicius senza inquadrare lo specchio nel radente a giro dopo la sterzata sul destro, trovando però una risposta ben più pericolosa da Artesani un tris di lancette più tardi con borseggio al disimpegnante dal basso Harder seguito da sinistro secco respinto da Leonardelli. Lo stesso attaccante, scollinato il decimo, impatta di tacco destro poco oltre il limite lo schema di Mencaraglia dalla destra. Alle soglie del ventesimo, doppio rischio per la Baby Dea con Danilevicius a prendere il fondo nello scambio lungo con la sua ala sinistra per poi agevolare l’inserimento sul suo lato del play, autore dell’errore che per poco non concedeva il vantaggio precoce ai padroni di casa: un tiro-cross, il suo, controllato in due tempi da un Pardel in controtempo a braccio alto. Aggettivo che ben s’attaglia allo stacco di Ramaj, salito a procurarsela, sulla punizione-bis a fotocopia della sua mezzala destra verso metà frazione.

Gli Zanchi-boys (Bosi squalificato fino a tutto il 21 febbraio per il rosso in Coppa Italia contro la Juve) pressano ferocemente ed ecco la prima anche anche per Simonetto, lesto a recuperare palla a Bertolini ma chiuso nella sua seccata in corsa da Kouadio per il secondo angolo zingoniano. A una decina dall’intervallo, invece, Mencaraglia in ripiegamento argina Rubino sulla scorta di un’insistita manovra da destra col centravanti viola coinvolto e Trapani stoppato, in scia a sua volta a uno schema da fermo dalla parte opposta. Ma la chance più ghiotta capita un paio di minuti dopo a Candas, il beninese doppiettista in Youth League nel playoff con la Dynamo Kyiev poi vinto ai rigori, quando apre troppo in elevazione manda a lato del palo lontano il pallone lavorato da Ramaj sulla fuga in avanti in combutta col tagliante e scaricante summenzionato, uomo davvero ovunque.

In avvio di ripresa, i viola fanno venire per un po’ una fifa blu ai nerazzurrini. Harder crossa in mezzo e la respinta di testa di Comi innesca Bertolini che svirgola. A orologio più che bissato, al 5′, Pardel deve invece togliergli da sotto la traversa il piattone servitogli da Braschi dal centrosinistra. Il forcing palleggiato produce un altro paio di 0-1 mancati: dall’angolo di Rubino svetta Kouadio che non mette in discussione i riflessi dell’estremo atalantino, figurarsi il sinistro fiacco e frettoloso della punta centrale illusa forse dal recupero alto (7′). E così può maturare il nasino avanti con la schiacciata in diagonale del braccetto destro di Zanchi. Dura pochino, nemmeno una prova generale in più sull’asse collaudato Braschi-Bertolini, ed è 1-1. Quindi, tra gli altri, il conato impreciso di Keita (29′) sulla scarico di Rubini. Ma alla fine chi produce di più è facile che possa anche vincere sparando l’ultima cartuccia. Esordio per il caccia-falli a favore Filippo Galafassi, classe 2006, innesto invernale salito dalla Primavera 2 a Como.