Si chiama Jesus Joaquin Fernandez Saenz de la Torre e la sua clausola rescissoria del garantito fino al 30 giugno del 2022 costa 40 milioni. A farla breve, lo chiamano tutti Suso ed è il sogno di Gian Piero Gasperini per completare una prima linea da Champions della sua Atalanta. Quanto proibito non si sa: i desideri costano, i problemi di budget a Zingonia sono molto relativi. Anche se nella regina delle coppe l’attuale scontento del Milan, teoricamente sul mercato a causa del difficile adattamento tattico alla rivoluzione all’insegna del rombo di Marco Giampaolo, con un precampionato da trequartista, non giocò mai nemmeno ai tempi del Liverpool.
Il tecnico nerazzurro lo stima per averlo allenato da gennaio a primavera del 2016, in occasione del prestito al Genoa dell’ala mancina di Cadice. 6 timbrate di cartellino in 19 apparizioni in campionato, non male per uno che in carriera ne ha messe solo 33, non così tante. Classico giocatore da 4-3-3 o, appunto, da 3-4-3, il marchio di fabbrica gasperiniano prima del passaggio al 3-4-1-2 sotto la Maresana. Il Gasp ha ufficialmente richiesto alla società, non mancando di farlo sapere a voce alta anche ai giornalisti, una punta in grado di fare da controfigura a Josip Ilicic.
Serve un giocatore tecnico, veloce, in grado di dare assist e segnare, forte nell’uno contro uno. E poi nella Dea gli attaccanti giocano comunque larghi, puntando un vertice ciascuno. Suso è adattissimo, dunque: l’identikit gli calza a pennello. Il problema non sarebbe tanto la spesa, visto che al netto delle entrate garantite dalla Uefa le plusvalenze da queste parti sono sempre garantite, essendoci l’abitudine di spalmarle su più anni d’esercizio. Casomai lo sarebbe il posto da titolare: nei rossoneri, ormai lo si è capito, ci sarebbe posto solo tra le linee, con Paquetà mezzala. Punto a favore: il procuratore dello spagnolo classe ’93, Alessandro Lucci, è lo stesso di Luis Muriel.