Tra le squadre della Bergamasca che negli ultimi anni hanno investito di più sul fronte giovanile c’è il San Pellegrino, punto di riferimento dalla Media Valle Brembana in su per tanti giovani e che oggi vanta quasi 300 tesserati, di cui tanti ragazzi. L’abolizione del vincolo sul cartellino decisa dal Governo rischia di rimettere in discussione i meccanismi di società rodate come quella biancorossa, anche se il diesse Stefano Tassis per ora preferisce non sbilanciarsi: “Sull’argomento siamo in fase di valutazione. Abbiamo letto qualche articolo al riguardo, ma fino a quando non uscirà il decreto preferiamo non sbilanciarci: certo è che si tratta di un tema fondamentale per gli equilibri delle società, visto anche il periodo non facile”.
In casa San Pellegrino gli allenamenti individuali dei ragazzi sono proseguiti fino all’ultimo, un atteggiamento che è piaciuto molto ai genitori: “E’ stata una nostra precisa scelta quella di favorire le giovanili, mentre abbiamo lasciato più liberi i giocatori della prima squadra, visto che non c’era nemmeno la prospettiva di giocare a breve – precisa il diesse brembano -. Fino al momento dello stop definitivo abbiamo quindi organizzato un allenamento settimanale con i ragazzi: senza partitelle, ovviamente, e con il giusto distanziamento, favorito anche dalla possibilità di sfruttare i quattro spogliatoi del nostro centro sportivo. I ragazzi hanno potuto così cambiarsi in tutta tranquillità: le famiglie ci hanno ringraziato”.
Proprio nel settore giovanile è il segreto del successo di società come il San Pellegrino, in grado di ottenere risultati importanti anche in ambito di prima squadra. Tassis torna sul discorso vincolo: “Se alla fine siamo riusciti ad arrivare fino in Promozione è soprattutto merito del lavoro sui giovani – spiega -. E’ vero che l’abolizione del vincolo potrebbe portare più difficoltà, ma va detto che noi abbiamo sempre cercato di accontentare tutti, consci della funzione sociale della nostra attività: alla fine chi è voluto andare via lo ha sempre fatto senza problemi, e viceversa. Certo che in questo momento aggiungere un situazione del genere non ci voleva, si aggiunge un ulteriore grattacapo”. Anche perchè i dirigenti delle società dilettantistiche hanno già il loro bel da fare per cercare di ripianare i conti durante questa stagione così travagliata: “E’ vero, realtà come le nostre stanno in piedi grazie a sponsor e alle feste, che quest’anno non siamo riusciti a organizzare – precisa Tassis -. Ad agosto è saltata la tradizionale Festa dello Sport, che ci garantisce introiti fondamentali, né si sono svolti tornei come Angelo Quarenghi e Junior Cup”.
La dirigenza del San Pellegrino (nella foto il presidente Giacomo Pesenti) però non perde l’ottimismo e la voglia di fare: “Non restiamo fermi. Sfruttando lo stop, con l’amministrazione comunale abbiamo rifatto il campo, ora un vero gioiello: speriamo di utilizzarlo presto – racconta Tassis, al quale chiediamo in conclusione un parere su come riprendere il campionato: “Io sarei dell’idea di terminare la sola andata, per poi passare a play-off e play-out allargati. Otto squadre per la promozione, altrettante per la salvezza, ovviamente considerando i distanziamenti in classifica. Proseguire la stagione in tarda primavera sarebbe complicato: maggio e giugno sono mesi in cui le società organizzano tornei, che garantiscono introiti fondamentali da un punto di vista economico”.
Fabio Spaterna