“Meritavamo di più, resta l’amaro in bocca per non avercela fatta per un punto”
. Stefano Mascio, presidente della Blu Basket Treviglio, nella conferenza stampa di fine stagione rinnova i propositi di grandezza del sodalizio del quale è alla guida da due anni: “Una stagione da nove, storica e di alto livello. L’avevo premesso, l’estate scorsa, che sarebbe stato un campionato molto difficile ed equilibrato. Ripartiamo con la determinazione di sempre, con l’Academy che ha preso piede e il progetto definitivo del nuovo palasport”.
La meta è sempre la serie A, sogno svanito col 3-1 al PalaRuffini all’ultimo secondo nella penultima eliminatoria dei playoff: “Torino è la nostra bestia nera. Vedere lo striscione ‘Grazie ragazzi’ fuori dal PalaFacchetti mi ha fatto capire che abbiamo fatto qualcosa di importante”, il commento del vertice societario. La squadra è arrivata seconda alla Fase dell’Orologio con gironcino vinto e la qualifica di testa di serie che non è bastata: “L’annata è stata eccellente anche se non dall’inizio (coach Michele Carrea avvicendato da Alex Finelli, Travis Taylor sostituito sotto canestro da Aleksandar Marcius, NdR), ma abbiamo proseguito il processo di crescita. E siamo cresciuti tanto avvicinandosi nuovi tifosi, abbiamo portato progetti nuovi sul territorio”, rimarca Mascio.
La conferma che ci si attendeva riguarda il responsabile tecnico: “Alex Finelli sarà coach anche la prossima stagione. È una scelta che comunichiamo oggi, ma che avevamo già preso da alcune settimane. Il coach ha fatto una stagione di altissimo rango, entrando in corsa con una squadra non costruita da lui. Ha dimostrato a tutti i livelli di meritarsi questa panchina anche per l’anno prossimo. Ci troveremo nei prossimi giorni per tracciare il budget, il progetto tecnico e tutto quanto sarà necessario per costruire la nuova squadra”.
Tempo di ringraziamenti: “Agli sponsor storici e nuovi, ai tifosi, ai soci che mi sono sempre vicini, allo staff, alla squadra e alla mia famiglia che mi ha sempre sostenuto sacrificandosi per le mie assenze – chiosa il presidente e proprietario -. La società è coesa, ci siamo giocati la semifinale alla pari. Ho portato un’impronta molto aziendale che magari non ha funzionato subito ma ci ha portato fin qui: ora i miei collaboratori e io possiamo contare su una maturità diversa e la stessa determinazione per raggiungere il nostro obiettivo”.