AlbinoLeffe – FeralpiSalò 0-1 (0-1)
ALBINOLEFFE (3-4-1-2):
Coser 6; Zaffagnini 6 (40′ st Montella sv), Gavazzi (cap.) 6,5, Scrosta 5,5; Gusu 6 (1′ st Gonzi 6), Nichetti 5 (29′ st Di Ceglie 6), Sbaffo 5,5, Gelli 6,5; Giorgione 6; Kouko 6, Colombi 6 (16′ st Ravasio 6). A disp.: Chiriac, Mondonico, Solerio, Pellicanò, Coppola, Badan. All.: Alvini 6.
FERALPISALÒ (3-5-2): Livieri 7; Tantardini 6,5, Ranellucci (cap.) 6, P. Marchi 6; Vitofrancesco 7, Magnino 6,5, Staiti 7 (40′ st Dettori sv), Raffaello 6,5 (30′ st Rocca 5,5), Parodi 7 (40′ st Martin sv); Guerra 6,5 (19′ st Voltan 6), M. Marchi 6. A disp.: Arrighi, Gamarra, Ferretti, Bagadur, Turano, Emerson, Ponce. All.: Toscano 6,5.
Arbitro: Mei di Pesaro 6 (Biasini e Bianchini di Cesena, IV Marini di Trieste).
RETE: 32′ pt Staiti (F).
Note: serata coperta e fresca, spettatori 933 (paganti 602) per un incasso di 5.860 euro. Ammoniti Staiti e M. Marchi per gioco scorretto, Sbaffo per proteste. Espulso Sbaffo per proteste al 50′ st. Corner 7-2, recupero 1′ e 5′ (assegnati 4′).
Bergamo – Quando l’avversario ha voglia di sbranarti senza avere la fretta di finirti, e in più ci sa mettere una disciplina di squadra abbinata a una certa freschezza, le tossine del rush finale di campionato nella rincorsa ai playoff si fanno sentire. Un AlbinoLeffe sottotono, stanco dopo il 2-2 di venerdì col Mestre, si ferma al secondo turno di girone, il B, e applaude la FeralpiSalò che raggiunge meritatamente la fase nazionale. E dire che in regular season era andata bene due volte su due.
Si comincia senza troppi preamboli, cogli ospiti a pigiare a tavoletta ma a fasi alterne. Al 7′ il cross a rientrare dalla mancina di Parodi sorvola la retroguardia di casa, ma la sponda aerea dal fondo di Vitofrancesco viene smanacciata provvidenzialmente da Coser e non raggiunge anima viva. La replica al 12′ di Gusu, doppiettista (piede & testa) del precedente in regular season completato da Colombi e Guerra (a segno anche nel 2-1 bergamasco al “Turina” by Kouko e Mondonico, 19 novembre) l’8 aprile scorso, è un ammollo dal fondo rintuzzato in angolo da Tantardini, scuola Atalanta e in aria di derby. Una decina di minuti e, uscito a valanga a metà del guado (17′) Livieri per anticipare Kouko sul filtrante perfetto dell’ariete di Broni, il pari sul 2 nei tiri dalla bandierina innesca la pennellata dell’esterno destro salodiano per lo stacco di Mattia Marchi che sorvola il montante. Al 26′ l’iperattivo Colombi riapre il corridoio per l’ivoriano, ma da venti metri il tiro a giro non può abbassarsi nel sette; sei giri di lancetta e Staiti, appoggiato dall’asse di centrosinistra Raffaello-Parodi, evita Nichetti e da oltre venti metri scocca un destro a mezza altezza a fil di secondo palo che beffa Coser rompendo il ghiaccio di una sfida fin lì poco caliente. Una cinquina di cronometro e i Toscano-boys potrebbero calare il bis, se non fosse che il palo alla destra del portiere seriano si mette di mezzo tra il fondo del sacco e il sinistro di Guerra, slalomista imbeccato dall’intercetto stitico di Scrosta sul lungolinea di Parodi.
In avvio di ripresa Giorgione prova lo schema su punizione con finta della new entry Gonzi per la girata loffia di un Kouko comuque in offside (4′), ma di là si sbaglia anche peggio, proprio a ruota, quando Raffaello prova la volée dalla sinistra dell’area piccola raccogliendo il traversone di Vitofrancesco allontanato corto da Zaffagnini in elevazione. Lo specchio è giusto un po’ più in qua, la sicurezza del guantìpede nemico un traguardo da conquistare al’alba del decimo, con un’uscita di pugno farfallona sullo spiovente da fermo di Giorgione decentrato a destra. Avanzare di una decina di metri il baricentro mentre gli altri sacrificano una punta pura come Guerra sull’altare di un Voltan da 3-5-1-1 blindato non serve a granché: l’angolo del sannita da sinistra, il quarto, trova la sommità del capo di Scrosta all’altezza del secondo legno (27′), la conclusione in prima persona dai 25 metri è una chimera.
I seriani spingono senza un domani, sorretti dalla rabbia più che dall’organizzazione tattica. Al 32′ il tirammolla Sbaffo-Ravasio-Zaffagnini, avantindré e passaggio laterale, pesca la girata in gioco pericoloso di Kouko dritta in faccia a Tantardini. Quindi i due miracoli tra 36′ e 37′ di Livieri, che vola per togliere dal cranio del beneventano la palla lunga di Gelli dalla sinistra e poi nega il pari alla bicicletta dello stesso livornese, servito dalla torre-velo di Kouko in traiettoria con l’apertura di Gonzi. A un paio dal novantesimo il senese di San Pietroburgo sfugge a Martin e chiama la svettata di Sbaffo, bloccata in presa dall’estremo baluardo bresciano. Non ne va bene mezza: al terzo di recupero il piazzato di Giorgione viene rifinito di tacco da Gavazzi e spizzato di coscia dal colored: Ravasio gira alto, fine di un capitolo avvincente quanto corto.
S.F.