Finalmente una gioia in casa Atalanta. Marco Sportiello, esauriti due diversi periodi di quarantena più il fuoco di fila dei controlli, da oggi, lunedì 11 maggio, è tornato nuovamente ad allenarsi. Nel giorno del cordoglio per la scomparsa prematura dell’ex delle giovanili Andrea Rinaldi, centrocampista classe 2000 del Legnano morto stamani all’ospedale di Varese per l’aneurisma che l’aveva colto venerdì scorso a casa sua a Cermenate, dunque, anche una notizia di quelle che fanno ben sperare per la ripresa del campionato.
Training individuale, per inciso, ma Sportiello non si allenava praticamente dal post Valencia. Non è stato facile, per lui, uno degli eroi della qualificazione ai quarti di Champions League al Mestalla, affrontare la fine dell’inverno e il cuore della primavera da unico atalantino contagiato dalla pandemia di Coronavirus. Colpito e infine affondato in cinque riprese, anzi tamponi. La negatività ai due tamponi in 48 ore annunciata il 7 maggio scorso, infatti, era stata preceduta da un calvario, da positivo la prima volta il 20 di quello stesso mese, 10 giorni dopo la trasferta europea, e confermato tale il 22 aprile dopo la non positività al terzo tampone.
Niente più isolamento domiciliare nell’abitazione di Urgnano, dunque. Una festa al Centro Sportivo Bortolotti di Zingonia che suona come regalo posticipato di compleanno: domenica 10 ha spento 28 candeline. Per il portiere che torna ad assaggiare l’erba, otto stranieri tornati settimana scorsa dai rispettivi Paesi, pur lavorando ovviamente a parte (soliti turni a 4 giocatori per ogni spicchio di campo), affrontano la quarantena da sabato 9: il francese Adrien Tameze, lo sloveno Josip Ilicic, gli svizzeri Remo Freuler e Berat Djimsiti (zurighese di passaporto albanese), i tedeschi Robin Gosens e Lennart Czyborra, il croato Mario Pasalic e l’olandese Hans Hateboer.